La crisi e la conseguente caduta del Governo Berlusconi, l’avvicendamento con quello di Mario Monti e le rigide politiche economiche imposte dalla difficile situazione economica hanno caratterizzato fortemente gli scorsi dodici mesi, con evidenti ripercussioni anche sul comparto editoriale.
Dal punto di vista normativo siamo passati dalla sostanziale «inerzia» degli ultimi mesi del precedente governo alla fervida attività di produzione normativa del nuovo esecutivo, incentrata, essenzialmente, su misure di carattere economico.
Il cambio di ruoli al vertice dei dicasteri ha reso necessario un’attenta attività di riaccreditamento presso i nuovi Ministeri per i beni e le attività culturali (Mibac), per l’istruzione, l’università e la ricerca (Miur) e per lo sviluppo economico (Mise) con esiti sostanzialmente positivi, salvo qualche eccezione.
Tra gli eventi più significativi dell’anno appena trascorso ricordo la morte e poi la rinascita dell’Istituto per il commercio estero (Ice). Chiuso lo scorso luglio nell’ambito delle iniziative per la soppressione degli enti inutili, l’assenza dell’Ice ha messo in crisi l’intero sistema di sostegno alle esportazioni italiane, comportando l’annullamento della maggior parte delle iniziative di promozione all’estero.
Le veementi critiche e gli enormi problemi posti al sistema industriale hanno indotto
il dietro-front del nuovo esecutivo che ha dovuto ricostituire l’Istituto, apportando però tagli a personale e risorse economiche. Grazie all’estrema attenzione con cui Aie ha seguito la vicenda è stato possibile limitare i danni e permettere che tutte le iniziative programmate abbiano subito ripercussioni solo marginali e si siano svolte regolarmente, caso pressoché unico tra gli ambiti coinvolti.