La rivistaDOCET insegna davvero
di Roberta Barbieri
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Che di una manifestazione nazionale dedicata all’educazione e alla scuola in Italia ce ne fosse bisogno lo ha dimostrato il trend costante di crescita di Docet. Nel 2006, alla sua quarta edizione, Docet ha registrato oltre 16.000 visitatori, 200 espositori e 200 incontri tra convegni, seminari, workshop. Un ruolo che Docet intende consolidare e sviluppare ulteriormente con la prossima edizione, prevista dal 30 marzo al 1° aprile 2007.
Far business e cultura insieme
di interviste con Fernando Folini (Folini), Stéphanie Van Duin e Claudio Moroni (Elsevier-Masson), Raff, Redazione
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In questi ultimi anni l’editoria medica è stata caratterizzata da grandi trasformazioni. Da un lato i processi di concentrazione (con l’ingresso delle multinazionali straniere – fenomeno non esclusivo dell’ambito medicoscientifico), dall’altro una crisi economica generalizzata che ha comunque fortemente impattato il settore per la minore capacità di spesa di alcuni clienti tradizionali di questo settore (aziende farmaceutiche e medicali, biblioteche universitarie ecc.), last but not least la formazione/aggiornamento a distanza (pur con tutte le problematiche che si sono viste nell’articolo precedente)… tutti elementi che hanno imposto alle case editrici un ripensamento sul proprio ruolo e sulla propria offerta editoriale. Ne abbiamo parlato con Fernando Folini (Folini); Stéphanie Van Duin e Claudio Moroni (Elsevier-Masson), Raffaele Salvati (CIC) e Fabrizio Schieroni (C.G. Edizioni Medico Scientifiche).
Il deserto e dopo
di Laura Novati
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Cuore di tenebra dell’Occidente, come una volta e mirabilmente per tutte ha scritto Joseph Conrad, l’Africa è certamente il continente dove in misura maggiore oggi la guerra, la malattia la fame e la morte sono dimensioni quotidiane dell’esistenza; ma in questo continente più antico, che ha la popolazione più giovane, il tempo comunque non si è fermato, prosegue la sua strada, attraversata dalla disperazione come dalla speranza. Ne ha dato prova il convegno del Grinzane Cavour che si è aperto con l’intervento di Nadine Gordimer, Premio Nobel 1991, scrittrice bianca di colore della pelle, ma che della lotta e della solidarietà con la popodoi: 10.1390/gdl0107_deserto lazione nera ha fatto uno dei centri e dei cardini della sua scrittura: senza il Sud Africa dell’apartheid, la scrittura della Gordimer sarebbe stata la stessa?
Il deserto e dopo
di Laura Novati
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La salvezza della parola e della scrittura non va mai sottovalutata.
Il lettore tra salute e malessere
di Emilio Sarno
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Negli ultimi 15-20 anni abbiamo assistito a una radicale e rilevante trasformazione della domanda di salute da parte di pressoché tutte le categorie di popolazione presenti nel nostro Paese. Una trasformazione, e una crescita della domanda, che ha ridefinito gli stessi strumenti attraverso cui si accede all’informazione, si acquisisce quello che possiamo considerare un «sapere esperto».
La lunga storia dell'ECM in Italia
di Cristina Mussinelli
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Il programma nazionale ECM viene istituito nel 1999 con il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, integrato dal decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229 e rende obbligatoria la formazione continua di tutti i medici italiani e di tutti gli operatori sanitari delle altre categorie (farmacisti, infermieri, veterinari, ecc.) per un totale di circa 1 milione di professionisti. Nel gennaio 2001 ha avuto inizio una prima fase sperimentale del programma ECM valida sia per la formazione residenziale sia per quella a distanza (FAD), in cui i provider non potevano ancora concedere crediti validi.
La lunga strada del prestito
di Laura Novati
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La questione va avanti da anni, ma ha un inizio ufficiale nel 1992, con la Direttiva 92/100 Cee sul diritto di noleggio e di prestito delle opere dell’ingegno e una procedura di infrazione quasi alla fine: come si ricorderà, infatti («GdL», 11, 2006, p. 8 e «GdL», 12, 2006, p. 6), la Commissione Europea il 16 gennaio 2004 ha aperto una procedura di infrazione nei confronti di alcuni Paesi, tra i quali l’Italia, per non aver recepito esattamente la Direttiva citata. Ironia della sorte, proprio il giorno della «condanna», il Parlamento ha approvato la disposizione (comma 132) che recepisce il principio secondo il quale gli autori e gli editori hanno diritto a ricevere un compenso per i prestiti concessi dalle biblioteche pubbliche, limitando l’esenzione dal pagamento solo per le biblioteche universitarie e quelle scolastiche.
Ora, forse si può tirare un sospiro di sollievo: i segnali sono incoraggianti e al Ministero «si sta già lavorando fattivamente per l’emanazione del Decreto attuativo».
Mare che passione
di Redazione
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Chilometri e chilometri di costa fanno dell’Italia un paese di amanti del mare. Complice anche una temperatura spesso mite per buona parte dell’anno su gran parte delle fasce costiere, il mare rappresenta la meta ideale per trascorrere le proprie vacanze. Secondo i dati Istat relativi agli anni 2002-2004 poco meno della metà degli italiani sceglie il mare per trascorrere le proprie vacanze – anche le più brevi. E il trend è in costante crescita: il 45,3% nel 2002, il 46,2% nel 2003 e il 47,2% (circa 28.481.000 persone) nel 2004. Se poi consideriamo le vacanze con almeno quattro notti la percentuale cresce, per il 2004, a 57,7%. E cresce anche il numero di chi – sul mare – ci naviga. Il rapporto 2005 di Ucina – l’Unione nazionale cantieri e industrie nautiche ed affini – riporta per il 2005 un incremento di 2.297 imbarcazioni registrate rispetto all’anno precedente. Si arriva così ad avere in Italia nel 2005 un parco imbarcazioni immatricolate di 73.311 unità, di cui 14.844 a vela e 58.294 a motore (oltre il 66% di quelle a vela e più dell’81% di quelle a motore non superano i 12 metri). Un interesse crescente di cui troviamo riscontri nello sviluppo dei cataloghi di piccole e specializzate case editrici, spesso le prime – per struttura e per passione – a soddisfare nuovi e specifici bisogni. Ne abbiamo parlato con Andrea Palombi (Nutrimenti); Nicoletta Zema (Effemme) e Fabio Bedin (FBE-Magenes).
Pinocchio a Samarcanda
di Laura Novati
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Sono stati 130 i premi e i contributi stabiliti nell’Esercizio finanziario 2006 – XX edizione, secondo semestre, attribuiti dalla Commissione nazionale per la promozione della cultura italiana all’estero. L’entità complessiva non viene comunicata, chissà perché, trattandosi di fondi pubblici, ma così procede il sistema.
Scorrendo l’elenco dei Paesi cui vanno più contributi si scopre che capofila è la Spagna, con ben 14 titoli, seguita da Francia e Portogallo con 8; la cosa più curiosa è che i Racconti di Svevo hanno due assegnazioni, una per la traduzione in castigliano, l’altra in catalano…Bene per il nostro successo spagnolo, ma agli effetti della diffusione una maggiore presenza del castigliano sarebbe ugualmente auspicabile… E poi, tra i titoli tradotti in Francia, scopriamo che Il gattopardo non era stato mai evidentemente tradotto, ma nemmeno Le confessioni di Nievo… In compenso si traducono le Lettere di Isabella Andreini, la grande dama della Commedia dell’arte italiana, che non risultano invece avere una moderna edizione italiana da riprendere… Si traducono in francese anche poeti, Attilio Bertolucci e Patrizia Cavalli, speriamo con testo a fronte.
Pinocchio a Samarcanda
di Laura Novati
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Sono stati 130 i premi e i contributi satbiliti nell'esercizio finanziario 2006 - XX edizione, secondo semstre, attribuiti dalla Commissione nazionale per la promozione della cultura italiana all'estero.
Schermi di famiglia
di Emilio Sarno
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Poco prima di Natale sono stati resi noti da Istat i dati relativi alla presenza e all’utilizzo delle tecnologie informatiche ed elettroniche – a casa, al lavoro, a scuola – da parte degli individui e delle famiglie italiane. Si tratta di Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione: disponibilità nelle famiglie e utilizzo degli individui, una delle sezioni che compongono l’annuale indagine Multiscopo. Più o meno negli stessi giorni è stato anche pubblicato in volume, da Franco Angeli, il Quinto rapporto sulla comunicazione in Italia a cura di Censis (sottotitolo: 2001-2005 Cinque anni di evoluzione e rivoluzione nell’uso dei media) che raccoglie e sistematizza i report annuali di ricerca dell’istituto romano.
Toh! C'è anche un libro
di Emilio Sarno
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Nell’anno che si è appena concluso abbiamo assistito a due fenomeni che riguardano la comunicazione pubblicitaria sui libri. Ciò è avvenuto nel quadro di una più generale visibilità che ha avuto il libro in questi anni – e di un «trattamento» maggiormente creativo della sua comunicazione – come effetto delle campagne di lancio dei collaterali da parte dei grandi gruppi della stampa quotidiana e periodica che hanno potuto avvalersi di affermate agenzie e creativi pubblicitari. Si è visto così un utilizzo, anche da parte di piccoli e medi editori, di questa leva di marketing sulla stampa a grande diffusione.
Nello stesso tempo abbiamo assistito alla prosecuzione di un fenomeno presentatosi con una certa continuità tra la fine del 2005 e l’inizio del 2006. Ci riferiamo alla presenza del libro – ma soprattutto dell’attività del leggere – all’interno di narrazioni pubblicitarie di altri prodotti o servizi.
Ubik una formula nuova di franchising
di intervista con Andrea Carbini, Redazione
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In questi mesi dopo un periodo di «sperimentazione » e di test fa la sua comparsa sul mercato il marchio Ubik come insegna del principale operatore dell’ingrosso: Fastbook.
Il progetto del franchising Ubik nasce da Fastbook, esperienza di ingrosso moderno e innovativo rispetto alle tradizioni e alla storia distributiva del libro nel nostro Paese. Moderno e innovativo per i servizi che ha sviluppato al suo interno come Fastlink che permette un collegamento in linea con i nostri cinque magazzini e per l’assortimento ampio e profondo (quasi 140.000 titoli) che Fastbook offre ai propri clienti, in particolare le librerie medio piccole insediate in tutto il nostro Paese. Ne abbiamo parlato con Andrea Carbini, responsabile delle librerie Ubik.
Un catalogo sempre in forma
di intervista con Laura Baratto Boroli (RED! Edizioni), Redazione
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L’interesse per la salute, nella sua più ampia accezione, fa ormai parte da alcuni anni dello stile di vita degli italiani, sempre più sensibili ai temi del benessere – del corpo e dello spirito – e sempre più preparati. A questo interesse si accompagna anche una diversa consapevolezza che rende l’individuo protagonista del proprio stato di salute, sia fisico che mentale. Da qui l’articolarsi e l’evolversi in questi ultimi anni di una domanda di testi divulgativi, ma rigorosi, per la cura di sé. Red! – forte di un’esperienza trentennale in questo settore – ha continuato a investire in nuove collane e titoli per incontrare, e soddisfare, i nuovi bisogni e le richieste dei lettori. A parlarcene più diffusamente è il direttore editoriale, Laura Baratto Boroli.
Una vocazione da tradurre
di Laura Novati
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L’esistenza di una vocazione geopolitica e culturale dell’Italia orientata al Mediterraneo è una constatazione quasi tautologica, ma è bene che essa prenda corpo e metta radici anche nelle moderne società dell’«altra parte» del Mediterraneo, ritessendo la tela dei rapporti passati, delle identità reali, delle relazioni possibili. Che da parte delle nostre istituzioni vi sia stata a oggi sensibilità adeguata al compito, sarebbe difficile sostenerlo, ma è per questo ancora più importante e prezioso che si dia una svolta, che si segni diversamente la nostra presenza: ne è testimonianza il programma predisposto per la partecipazione dell’Italia quale ospite d’onore – dal 23 gennaio al 4 febbraio 2007 – alla 39ª edizione della Fiera Internazionale del libro del Cairo – Cairo International Book Fair – l’evento annuale editorialmente più importante di tutta l’ecumene araba. Senza dimenticare che il Cairo e l’Egitto sono un’importante porta per tutti i Paesi della fascia araba, primi consumatori dei prodotti – dai libri ai film – che nascono in terra egiziana.
Una vocazione da tradurre
di Laura Novati
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L'esistenza di una vocazione geopolitica e culturale dell'Italia orientata al Mediterraneo è una constatazione quasi tautologica, ma è bene che essa prenda corpo e metta radici anche nelle moderne società dall'altra parte del Mediterraneo.
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