Jabbour Douaihy, Habib Selmi, Rabee Jaber, Ezzedine Choukri, già selezionato nel 2009 per Intensive Care, Nasser Iraq e Bashir Mufti sono i sei finalisti del più prestigioso premio letterario dell’area regionale di lingua araba, l’International Prize for Arabic Fiction 2012, declinata nelle diverse varianti linguistiche, ma che pure fanno capo al Cairo, dove l’annuncio è stato dato lo scorso 11 gennaio in una conferenza stampa.
I temi privilegiati dalle opere selezionate riguardano la più scottante attualità – si pensi alle rivolte che in quest’ultimo anno hanno attraversato il mondo arabo: le (cosiddette) primavere –, investono la dimensione dell’individuo alle prese o con la realtà dell’esilio o con una situazione
interna al proprio paese, mai facile per gli intellettuali e per la libertà di pensiero e di espressione, ma che gli avvenimenti dello scorso anno hanno comunque rivoluzionato.
Il premio è giunto alla quinta edizione e si è imposto per la serietà, la trasparenza e l’indipendenza di giudizio, diventando un punto di riferimento in un’area non certo facile.
Il premio prevede un compenso dell’ammontare di 10.000 dollari per ciascuno dei sei finalisti, mentre al vincitore ne sono destinati 50.000. Il suo nome sarà annunciato in una cerimonia ad Abu Dhabi il prossimo 27 marzo, durante l’annuale Fiera del libro e gli sarà anche garantita la
traduzione in inglese dell’opera con cui ha partecipato al concorso. Finanziatori dell’iniziativa sono la Booker Prize Foundation e l’Emirates Foundation for Philanthropy.