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Editori

I modi del viaggio

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Redazione

Secondo l’Istat, nel 1959 la quota di connazionali che aveva effettuato almeno un viaggio di vacanza nel corso dell’anno era dell’11,3%, dato quasi raddoppiato nel 1965 e triplicato nel 1975 per attestarsi, da metà degli anni ‘80, in poi a circa il 50%. L’abitudine al viaggio, per lo meno per quanto riguarda gli italiani, ha anche avuto un ruolo importante nel diffondere la conoscenza di destinazioni al di fuori dei confini nazionali e a «globalizzare» la popolazione: anche da questo punto di vista l’evoluzione negli ultimi cinquant’anni appare molto chiara. Se nel 1965 solo il 4,1% dei viaggi dei nostri connazionali aveva come meta un Paese estero, tale quota è progressivamente cresciuta negli anni, anche se a ritmo tutto sommato lento: erano il 5,4% nel 1975, il 10,2% nel 1985 e sono oggi circa il 25% del totale dei viaggi degli italiani. Dal Dopoguerra in poi, inoltre, non solo gli italiani hanno cominciato a fare turismo ma l’Italia, forte di una notorietà così diffusa e di una tradizione risalente come destinazione di viaggio, ha conosciuto un sviluppo in senso turistico rilevantissimo nel contesto internazionale avendo per lungo tempo il primato mondiale di destinazione più visitata.

Il domani delle librerie italiane

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Elena Vergine

È uno scenario di grandi trasformazioni quello che si trova ad affrontare il mercato del libro in Italia dopo quattro anni di crisi. E tra le mille difficoltà – si restringe nel 2013 del 6,1% il bacino dei lettori, si ridimensiona il mercato totale (-4,7% se nel computo si considera anche il non book), si registra un andamento negativo anche nel numero di titoli pubblicati (-4,1%) – librai ed editori sono in cerca di formule per affrontare il futuro. «Formazione, innovazione, aggregazione: questi sono gli elementi su cui l’Associazione dei librai italiani (Ali) punta e punterà per cercare di superare la crisi – spiega Alberto Galla (presidente dell’Ali) –. Perché se c’è un problema che ha vessato le librerie indipendenti italiane in questi anni è proprio l’aver vissuto per troppo tempo in un contesto di apatia rispetto al cambiamento, con la conseguenza che, di fronte alla trasformazione imposta dalla crisi, molti di noi si sono trovati impreparati. Una formazione che guardi all’innovazione, quindi, è un elemento fondamentale per fornire ai librai gli strumenti per leggere il cambiamento e per poter prendere i dovuti provvedimenti per affrontarlo. Il terzo elemento di positività è la spinta dei librai verso l’aggregazione. In tutta Italia stanno sorgendo vari gruppi di librerie: si va da quelli di carattere consortile che riguardano per esempio alcune librerie del Veneto, riunitesi sotto la sigla «Librerie d’autore», a quelli che, partendo da un input venuto dall’Ali – che era quello di ragionare sulle reti di impresa – hanno trovato una prima realizzazione sperimentale in Sardegna. Oggi questo modello sta diventando realtà e sta per essere esportato nel resto d’Italia».

In amore e in guerra

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Edward Nawotka

Spesso, nelle relazioni di coppia, arriva un momento in cui i partner si separano. Non è sempre la mancanza di amore ad uccidere il rapporto, a volte è un’eccessiva concentrazione sugli interessi del singolo rispetto a quelli della coppia e, più frequentemente, la mancanza di rispetto per la condizione dell’altro. Troppo spesso, purtroppo, l’editoria sta cominciando a sembrare una relazione in crisi. Prendete ad esempio una delle notizie più coperte dalle prime pagine delle testate statunitensi nel 2014: Amazon vs Hachette. In primo luogo ciò che noi sappiamo veramente si limita alle informazioni che i soggetti coinvolti hanno comunicato ai loro contatti nel mondo dei media, ma non sappiamo nulla di quanto stia realmente accadendo a porte chiuse. Sarebbe ingenuo da parte nostra escludere la possibilità che si tratti di un conflitto nato e sviluppatosi negli anni e che solo ora viene reso pubblico. Ma come spesso accade nelle relazioni in crisi, chi paga dazio maggiore è colui che ha poca o nessuna voce in capitolo: nel mondo dell’editoria si tratta dell’autore.

L'editoria... che viaggia

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Elena Poloni

Come è cambiato e si sta evolvendo il panorama dell’editoria di viaggio in Italia? Per scoprirlo ci siamo messi in viaggio, incontrando realtà imprenditoriali diverse nelle dimensioni e nelle declinazioni, ma accomunate dalla mission di diffondere e preservare la cultura del viaggio in un periodo di grandi cambiamenti. Ediciclo, che ha festeggiato nel 2012 i suoi 25 anni, era nata come spazio in cui raccontare l’arte, forse più alta del ciclismo, del pedalare in salita; in seguito, il ventaglio di interessi si è ampliato per includere il cicloturismo e il viaggiare lento, ma anche il trekking, la narrativa di viaggio e la pratica filosofica e culturale della viandanza. Edt, uno dei protagonisti del settore, sin dagli anni Settanta attiva nel campo dei viaggi, dagli anni Novanta pubblica in italiano le guide Lonely Planet: ad oggi i titoli sono più di 300 ed Edt è il maggiore partner di Lp nel mondo. Dal 2011 pubblica anche le Marco Polo, più economiche rispetto alle Lp e di più rapida consultazione, per un viaggio forse meno catartico ma più low cost. Il nome di Lapis, invece, si lega immediatamente al concetto di guide turistiche per bambini. È proprio questo l’obiettivo con cui nasce nel 1996, con la collana «I bambini alla scoperta di...», l’avventura di Rosaria Punzi. I libri di questa collana e di «A spasso per» sono pensati soprattutto per la famiglia ma anche per la scuola. Nato nel 2005, l’editore Morellini è il più giovane tra quelli presi in esame; si distingue per un’offerta eclettica ma sempre caratterizzata dalla voglia di interpretare lo spirito del tempo: è in quest’ottica che pubblica, per esempio, le guide Low cost, che presentano destinazioni nuove per il panorama editoriale italiano come Tirana o Tallinn, o quelle dedicate a viaggiatori curiosi, esperti, desiderosi di nuovi spunti e nel contempo aggiornati sulle nuove tipologie di viaggio mentre particolare attenzione è data al pubblico femminile, al quale sono dedicate le guide Women Friendly. Infine, non potevamo non includere una tappa presso il Touring Club Italiano, vera istituzione italiana nel settore, che si occupa da oltre cent’anni di turismo, cultura e valorizzazione del territorio; senza dimenticare le proprie radici, arricchisce il panorama italiano di volumi con diverse specializzazioni tematiche, con un occhio di riguardo verso nuove tipologie di viaggio come quello che ricerca – grazie alle nuove tecnologie – il migliore rapporto qualità-prezzo.

La versione di Gud: viaggiare

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Redazione

I libri di viaggio stanno cambiando forma, ma continuano ad essere - oggi come ieri - strumenti indispensabili per il turista. Gud rivisita uno dei romanzi d'avventura più amati di sempre, l'Isola del tesoro, per raccontarci il suo personalissimo rapporto con le guide di viaggio.

Libri in escursione

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Serena Baccarin

Con l’avvento dei supporti tecnologici e l’immissione sul mercato di numerose applicazioni dedicate, quello del turismo sembra essere un settore che più di altri in libreria accusa i sintomi della crisi. Ma lo scaffale «viaggio», si sa, non si compone solo di guide e carte per turisti. Il segmento in realtà è tanto ampio da consentire ai librai di lavorare sulla profondità del catalogo, giungendo sino ad ambiti solo apparentemente non confinanti, come quelli della filosofia e della narrativa per ragazzi. Ecco che dal titolo turistico, le preferenze del pubblico sembrano orientarsi sempre di più verso la filosofia del viaggio e della lentezza. Quali sono i titoli più acquistati dai viaggiatori? Ne abbiamo discusso con Giandomenico Tono, titolare della libreria Pangea di Padova.

Piccoli lettori alla riscossa

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Michela Gualtieri

In Francia il 70% della popolazione al di sopra dei 15 anni ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi, e la «rentrée», cioè la ripresa lavorativa dopo la pausa estiva, è stata segnata quest’anno dalla pubblicazione di ben 607 romanzi tra metà agosto e fine ottobre, nondimeno l’impatto della crisi e delle trasformazioni tecnologiche si fa comunque sentire. Nel 2013 e per il terzo anno consecutivo le vendite del settore editoriale sono state in calo, sia per volume che per valore. Nonostante questi dati siano in linea con la congiuntura europea e anzi evidenzino in Francia una situazione meno allarmante che in altri Paesi, il Syndicat National de l’Edition (Sne) è corso ai ripari. Dopo una serie di provvedimenti presi per difendere editori e librerie contro la minaccia dei grandi player di Internet (legge sul prezzo dell’e-book, creazione dell’associazione per lo sviluppo della libreria di qualità, riduzione dei costi di trasporto dei libri), il Sne ha lanciato nel 2012 un piano quinquennale di promozione della lettura rivolto soprattutto ai più giovani.

Più libri, più rete

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Elena Vergine

Anche quest’anno Più libri più liberi riproporrà il Fellowship Program, un’occasione unica per gli operatori stranieri di entrare in contatto con la produzione della piccola editoria italiana e, per i nostri editori, una grande opportunità di visibilità, al di fuori dei dispendiosi eventi fieristici internazionali. Di fronte alla crisi infatti, la compravendita dei diritti non è solo una voce che può rivelarsi decisiva nel bilancio di una piccola casa editrice, ma è anche un momento fondamentale per fare rete, allargare i propri orizzonti e cogliere le tendenze in atto nel panorama internazionale come testimoniano le interviste che abbiamo raccolto.

Pr digitali, cosa sono?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Andrea Boscaro

BoscaroIl ruolo delle Pr digitali non è (solo) quello tradizionalmente attribuibile alle Pr off line: mentre queste ultime si orientano ad ottenere una buona copertura stampa e a generare il passaparola grazie ad interventi sui media e ad eventi off line, le Pr digitali hanno anche un ruolo tecnico legato alle piattaforme digitali e devono perciò essere verificate sotto questo profilo. Concentrandoci inizialmente sulle similitudini. Entrambe le attività di relazioni pubbliche hanno il compito di intercettare gli influencers: se però nell’attività tradizionale off line tale compito è svolto soprattutto attraverso il rapporto con i media ed un numero tutto sommato limitato di giornalisti, sul Web occorre lavorare con un numero più elevato, e per certi aspetti frammentato, di interlocutori. Testate on line, siti letterari, blogger, account Twitter e pagine Facebook rilevanti sono ambienti che non necessariamente si limitano ad essere la declinazione in rete di player conosciuti, ma sono spesso attori nativi che quindi devono essere coinvolti fin dall’inizio nella costruzione di relazioni e nel costante lavoro di aggiornamento tipico della giornata di un Pr manager.

Prove di prestito

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Lorenza Biava

Quando parliamo di e-lending la parola chiave attorno alla quale ruotano gli sforzi e le speranze di editori e biblioteche è una sola: mercato. Il mercato della lettura digitale, che potrebbe crescere e consolidarsi se le biblioteche operassero su larga scala il prestito degli e-book, e il mercato dei libri digitali che per il momento guarda con scetticismo ai modelli in uso, timoroso di cannibalizzare i fatturati. Il prestito digitale lascia aperti quesiti cruciali sia sul versante della sicurezza dei file, sia sulle modalità stesse di prestito, mentre l’esempio di quanto accaduto in Svezia, dove un modello di business sbagliato ha di fatto inibito lo sviluppo della domanda interna, pone seri interrogativi sulla sua effettiva sostenibilità economica. Eppure le biblioteche, con i loro utenti registrati, possono essere partner cruciali per analizzare le dinamiche dei consumi digitali. Le potenzialità dell’e-lending sono molte e molto interessanti ecco perché, con l’aiuto dell’International Publishers Association e della Federazione degli editori europei, abbiamo deciso di indagare su quanto sta accadendo nei Paesi che hanno attivato le sperimentazioni.

I 56 «big» del libro

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2014

di Ester Draghi

L’ottava edizione della classifica dei più grandi gruppi editoriali del 2014, realizzata dalla Rudiger Wichenbart Content and Consulting e condotta da «Livre Hebdo» con la collaborazione di «Publishing Perspectives», «The Bookseller», «Buchreport» e «PublishNews Brazil» sulla base dei dati 2013, non presenta grandi novità soprattutto se guardiamo alle prime posizioni, presidiate, come lo scorso anno, da quattro gruppi che trattano editoria educativa e professionale: Pearson è ancora al primo posto, con 9,330 miliardi dollari di fatturato (erano 9,158 nel 2013), seguito da Reed Elsevier con 7,288 miliardi (in crescita rispetto ai 5,934 del 2013), da Thomson-Reuters (5,576 miliardi) e da Wolters Kluver (4,920 miliardi). Random House, al quinto posto, è ancora il primo dei gruppi editoriali di libri trade. Il marchio ha beneficiato degli effetti positivi della sua partecipazione del 53% in Penguin, nonché dell’assunzione, sul finire del 2012, del pieno controllo di Penguin Random House Grupo Editorial (già Random House Mondadori). Inoltre, nel 2014 dovrebbe concretizzarsi l’accordo tra Random House e Prisa (al 24esimo posto della classifica) per l’acquisizione del segmento trade del marchio Santillana Ediciones Generales, che andrà ad arricchire le fila del gruppo Random House. A proposito di acquisizioni, lo scorso anno McGraw-Hill Education è stato comprato per 2,4 miliardi di dollari da una società di private equitiy, Apollo Global Management. MHE è ora gestito da due società di holding – McGraw-Hill Global Education Holdings e McGraw-Hill School Education Holdings.

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