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Portatrice di futuro

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Portatrice di futuro
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I trent’anni della Scuola per librai Umberto ed Elisabetta Mauri coincidono con la più grande e irreversibile trasformazione che ha investito in questi anni il mondo delle case editrici e della libreria. Ai big player internazionali, si affiancano mutamenti nelle abitudini e nei comportamenti del pubblico. E-book e tablet con i nuovi loro modi di leggere; minori disponibilità di spesa a disposizione delle famiglie; riduzione del credito alle piccole e medie imprese (librerie e piccoli e medi editori); il blocco, psicologico e reale allo stesso tempo, negli acquisti e nei modi di acquistare. E il paesaggio che troveremo all’uscita da questo passaggio, sarà (già lo è) radicalmente diverso da quello di solo uno-due anni fa. Sta cambiando il mondo e con esso il lavoro del libraio, il concetto di libreria stessa. La boa dei trent’anni è un giro che costringe a guardare – in questa intervista con Achille Mauri – a quello che sarà la libreria, la Scuola, la didattica, i librai dei prossimi anni. «Il punto da cui guardare questi cambiamenti non è quello del libro o delle librerie ma è il tempo delle persone. Smartphone, tablet, telefonini, notebook, con i loro più o meno brevi messaggi, portano via agli individui miliardi di pagine di libri. Miliardi di pagine e di storie portate via nel mondo intero, nello stesso momento. Basta salire su un Milano-Roma e si vedono tutte queste persone, con il loro giornale, il libro posato sul tavolinetto, il computer o l’iPad acceso, e il telefonino. Ma sono questi ultimi strumenti che stanno occupando sempre più il nostro tempo. In quel momento si consumano e svaniscono nel mondo 10-20 miliardi di pagine. Pagine di libri che non si leggeranno mai più perché il tempo per leggere è svanito, assorbito in altre letture e in altre relazioni. Questo, ne sono convinto, è il punto da cui osservare i cambiamenti che abbiamo sotto i nostri occhi. Non è la concorrenza del digitale, perché quella per l’editoria – e anche per i librai – sarà una buona cosa. Pensiamo al ruolo che iniziano ad avere i blog letterari, i social network, il passaparola e le comunità di lettori collegate tra loro e con la libreria e l’editore attraverso la rete. Anzi la libreria dovrà fare ancora più uso di questi strumenti di quanto non faccia oggi».
 

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