Il mercato domestico rappresenta, ormai da alcuni anni, sempre meno il solo e unico mercato di sbocco dell’editoria italiana per ragazzi. I dati demografici (appena +0,4% 2011/’10, cioè «crescita zero») e di mercato in assenza di politiche pubbliche di promozione della lettura infantile, di risorse per lo sviluppo delle collezione nelle biblioteche pubbliche e in quelle scolastiche – hanno indicato alle case editrici di libri per bambini e ragazzi la necessità di pensare nativamente a progetti editoriali per i mercati internazionali. Il quadro che emerge dalla terza indagine sull’import/export di diritti voluta dal Gruppo ragazzi dell’Aie, non fa che confermare per il 2012 – con alcune «sfumature» congiunturali – il quadro degli anni precedenti (i dati elaborati si riferiscono a case editrici che coprono il 61% della produzione e il 96% delle novità). Dal 2001 si è progressivamente ridotta la forbice e il disavanzo tra acquisto e vendita di diritti di edizione nell’editoria per ragazzi, finché dal 2009 il quadro è andato in «attivo» raggiungendo oggi gli oltre mille titoli (1.021).
In particolare nel 2012 sono stati venduti 1.984 diritti di edizione, ma con un trend di crescita (+6,0%), per ragioni congiunturali, che è il più ridotto degli ultimi quattro anni.