Da 1.800 titoli a 4.629. Significa un incremento medio annuo del 16%. È questo il valore della crescita dell’export dell’editoria italiana in termini di titoli di cui ha venduto i diritti all’estero tra 2001 e 2011.
Ed è in questo contesto che dobbiamo leggere i risultati del Fellowship program che l’Aie, in collaborazione con l’Ice e Promoroma, ha proposto anche quest’anno agli oltre 400 piccoli editori presenti a Più libri più liberi. Nelle quattro giornate della Fiera sono stati organizzati incontri con 19 operatori stranieri che hanno preso parte al programma il cui obiettivo principale è stato quello di presentare a livello internazionale la più recente produzione delle piccole e medie case editrici italiane a un gruppo ristretto di operatori stranieri qualificati che hanno così potuto conoscere e approfondire quanto di meglio la piccola editoria indipendente offre.
Ma la grande novità di quest’anno è stata la presenza cinese. La quale, a sua volta, si inserisce in un rapporto molto più lungo che ha offerto all’editoria italiana gli strumenti per conoscere e rapportarsi con questo grande mercato.