Il pubblico è sempre più immerso nelle storie, sempre più protagonista e desideroso di collaborare alla loro realizzazione. L’ultima riprova? La recente mossa di Amazon, Kindle Worlds, capace, di intercettare un fenomeno fino a poco fa considerato di scarso valore (fino a E.L. James almeno) e portarlo prepotentemente alla ribalta. Si tratterà di una piattaforma commerciale che permetterà a tutti gli scrittori di fan fiction di riscrivere nell’ecosistema di Jeff Bezos le storie preferite e monetizzare il proprio lavoro. Il tutto grazie alla stipulazione di specifici accordi di licenza, tra cui quello con Alloy Entertainment che detiene i diritti delle fortunate serie tv Gossip Girl, Pretty Liars e Vampire Diares.
Insomma: storie, storie, storie. Storie che coinvolgono i lettori e li rendono protagonisti, storie che esplodono universi immaginativi inesplorati, storie che allargano le barriere della narrazione. In una parola: storytelling. Si tratta senza dubbio di uno dei temi più discussi in tutti in tutti gli appuntamenti internazionali dedicati al mondo dei media ma, tutto sommato, sono davvero in pochi a conoscerne meccanismi e potenzialità. Di cosa si tratta dunque? E, soprattutto, che rilevanza ha per il settore editoriale?
Ne abbiamo parlato con Max Giovagnoli, scrittore e transmedia storyteller, definito negli Usa «una delle trenta voci che stanno cambiando il modo di raccontare storie in tutto il mondo» e che parlerà ad Editech, la conferenza internazionale organizzata da Aie sui temi caldi dell’editoria digitale in programma a Palazzo Reale (Milano) il 20 giugno.