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Libertà d'espressione

L'IPA Prix Voltaire 2025 va agli editori bielorussi Nadia Kandrusevich e Dmitri Strotsev

di Redazione notizia del 3 giugno 2025

Gli editori bielorussi Nadia Kandrusevich, della casa editrice Koska, e Dmitri Strotsev di Hochroth Minsk hanno ricevuto il Prix Voltaire 2025 dell’International Publishers Association (IPA), durante la cerimonia di premiazione del World Expression Forum a Lillehammer, in Norvegia. Il premio riconosce e sostiene gli editori, le organizzazioni, le persone che si sono distinte per l’impegno nella tutela e nella pratica della libertà di edizione e di espressione.

Esiliati rispettivamente in Polonia e Germania, Kandrusevich e Strotsev sono stati premiati per il loro impegno nel settore editoriale in un clima di minacce e oppressioni che li ha portato a fuggire dalla Bielorussia. Il governo bielorusso, infatti, esige che le case editrici ottengano una licenza per pubblicare – ma spesso le nega – e, dal 2020 ha intensificato la censura nei confronti degli editori che promuovono l’identità, la lingua o la storia bielorussa o che pubblicano testi in bielorusso.

«La libertà di pubblicazione è a rischio ovunque» ha dichiarato Kristenn Einarsson, presidente del Freedom to Publish Committee dell'IPA. «Quest’anno abbiamo ricevuto un numero preoccupante di candidature: le storie di questi editori sono a volte sconosciute al di fuori del loro Paese, ma il coraggio che dimostrano è enorme. Il fatto che i premiati di questa edizione siano costretti a lavorare in esilio a causa del loro impegno per la libertà di pubblicazione merita il nostro rispetto e riconoscimento».

Nadja Kandrusevich ha fondato, nel 2018, Koska – casa editrice di libri per bambini e bambine – con lo scopo di promuovere una letteratura in lingua bielorussa che incentivasse il libero pensiero. Dopo le elezioni del 2020, gli uffici della casa editrice sono stati chiusi e le pubblicazioni sequestrate: dal 2022, Kandrusevich continua il suo lavoro in esilio, per poter raggiungere i bambini e le bambine in patria.
«Questo riconoscimento dimostra non solo l’importanza di pubblicare e tradurre libri per bambini e bambine, ma anche del potere delle parole nel nutrire le menti, aprire i cuori e costruire punti tra lingue, culture, generazioni. Nella convinzione che anche le lettrici e i lettori più piccoli meritino storie che raccontino la verità, nutrino l’immaginazione e offrano una finestra sul mondo» ha dichiarato Kandrusevich. «Questo premio appartiene a tutti i traduttori e le traduttrici, case editrici, scrittori e scrittrici che continuano a lavorare nonostante tutto. A tutti i bambini e le bambine che leggono o ascoltano le storie della buonanotte e a tutti i genitori che credono nel potere di un buon libro».

Dmitri Strotsev è un poeta, editore e attivista bielorusso pluripremiato. Dopo che la sua casa editrice Vinograd ha perso la licenza per operare, ha continuato a pubblicare clandestinamente, resistendo alla censura di stato. Arrestato nell’ottobre 2020, ha subito minacce e restrizioni al proprio lavoro che l’hanno costretto all’esilio in Germania: qui, a Berlino, ha fondato Hochroth Minsk, una piattaforma dove le scrittrici e gli scrittori bielorussi in esilio possono pubblicare liberamente le proprie opere. «A marzo 2022 sono partito per l’Occidente con una piccola valigia. Fuggivo dalla persecuzione politica, ma mi stavo anche preparando per una nuova missione: mettere a frutto trent’anni di esperienza editoriale per creare una casa editrice bielorussa libera» ha dichiarato Strotsev. «Oggi, circa trenta case editrici bielorusse hanno ripreso vita lavorando in esilio e siamo tutti strettamente collegati: abbiamo creato una vera e propria comunità editoriale. Ringrazio molto IPA e il Prix Voltaire: è un segnale importante di sostegno alla resistenza democratica bielorussa, un invito aperto agli editori bielorussi a unirsi alla famiglia editoriale internazionale.

Il Prix Voltaire riconosce un premio di 10.000 franchi svizzeri. Tra i vincitori e le vincitrici degli anni passati figurano l’editore e libraio palestinese Samir Mansour (2024), l’editore iracheno Mazin Lateef Ali (2023), la casa editrice thailandese SameSky Publishing (2022), la casa editrice libanese Dar Al Jadeed (2021), la vietnamita Liberal Publishing House (2020), l’editore egiziano Khaled Lotfy (2019), l’hongkonghese Gui Minhai (2018), Turhan Günay e la casa editrice Evrensel, entrambe turche (2017), la blogger saudita Raif Badawi (2016) e l’editore bielorusso Ihar Lohvinau (2014).

© Immagine in header di Øystein Nordås – WEXFO

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