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Varie

Utenti al centro

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2013

di Elisa Molinari

Si fa presto a dire digitale. Più complesso pensare in ottica di «digitali»: formati diversi, e-reader e tablet sempre nuovi, applicazioni, siti e tanto, tanto altro. Ancora più difficile pensare a quali flussi di lavoro e approcci usare per ognuno di questi. In un panorama in cui la maggior parte delle case editrici si trova ancora a cavallo tra carta e digitale, il tutto si complica se «software» sembra essere diventata sempre più la parola chiave in campo editoriale. Dall’altro lato della barricata, gli utenti finali hanno ormai richieste sempre più pressanti e puntuali in termini di personalizzazione, interazione con il prodotto e interattività. Come fare allora a rendere fruibili narrazioni digitali che per loro natura sono spesso frammentate? Come strutturarne i contenuti? Come fare i conti con l’interattività e con le molteplici interazioni possibili degli utenti? Una risposta viene dall’user-centered design, processo che mette gli utenti al centro di tutte le fasi del ciclo produttivo – dalla pianificazione al design, dallo sviluppo al lancio, fino alle fasi di post vendita – e che permette di creare un collegamento tra l’editoria tradizionale e quella digitale. Durante l’ultimo seminario targato Editech 2013, Zelda Rhiando, fondatrice di Badzelda e esperta di user experience e design digitale, ha spiegato come progettare prodotti editoriali digitali incentrati sugli utenti. Le abbiamo chiesto in cosa consiste questo processo e come può aiutare gli editori a creare prodotti digitali di qualità.

Correva l'anno 2033

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Ester Draghi

Il fenomeno Metro 2033 ha avuto una genesi particolare. La storia originale è nata in Russia negli anni ’90 ad opera dell’allora 23enne Dmitry Glukhovsky. Dopo i rifiuti di diversi editori, l’autore ha pubblicato il suo racconto su un rudimentale sito Web (parliamo del 2000-2001). Nel giro di pochi mesi lo seguiva una vastissima community di lettori. Alla vigilia della pubblicazione in Spagna de Le Radici del Cielo, il libro di Tullio Avoledo ispirato a Metro 2033, abbiamo chiesto all’editore italiano Andrea Pucci (Multiplayer.it Edizioni) di raccontarci qualcosa di più su questo particolare fenomeno editoriale.

Cultura e risorse

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Sandro Pacioli

Nel 2011 stimavamo che le biblioteche italiane spendessero per il rinnovo e l’ampliamento delle collezioni 44 milioni di euro (l’1,3% del mercato). I dati che emergono da due recenti indagini confermerebbero l’ammontare di questo valore e soprattutto l’accentuarsi ancor più del trend negativo nel 2012 e nel 2013. Delle biblioteche scolastiche abbiamo già parlato (La costellazione dei buchi neri. Rapporto sulle biblioteche scolastiche in Italia (2013), Milano, Ediser, 2013, e-book pdf, ePub3).

Editori on air

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Lorenza Biava

Da qualche tempo a questa parte assistiamo a due processi opposti ma ugualmente significativi per il settore editoriale. Da un lato grandi gruppi editoriali come Rcs o Mondadori cedono i rami di azienda esteri, ma anche alcuni business periferici come quello delle divisioni tipografiche, per focalizzarsi sul core business editoriale. Dall’altro alcuni editori stanno studiando modi alternativi per differenziare il proprio business testando nuovi format per il canale retail ma anche diversificando la strategia aziendale, magari investendo nel settore delle tv digitali, in chiaro o meno, e delle piattaforme Web. Ne parliamo con due realtà editoriali che si sono impegnate proprio in quest’ultima direzione.

Film, libri e made in Italy

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Gabriele Pepi

«La sfida dei mercati internazionali oggi può essere affrontata solo in un’ottica di sistema. Servono progetti di internazionalizzazione congiunti che possano essere l’inizio di una nuova visione per esportare il nostro made in Italy». Con queste parole Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia e di Aie, presentava a inizio giugno la prima parte di Words on screen. New Italian Literature into Film, il progetto congiunto che ha portato a New York per due giorni una selezione di pellicole italiane tratte da romanzi italiani ma anche dibattiti con registi, produttori, scrittori ed editori. Obiettivo della missione – nata nell’ambito dell’anno della cultura italiana negli Stati Uniti e dalla collaborazione con Anica e la Fondazione Cinema per Roma e con il sostegno del Ministero per lo sviluppo economico – è quello di rafforzare la presenza dell’industria cinematografica ed editoriale italiana sul mercato statunitense e di favorire rapporti di coproduzione internazionale. «Gli Stati Uniti rappresentano una sfida molto particolare per la penetrazione culturale, – prosegue Polillo. – È un Paese particolarmente “autarchico” e chiuso ai prodotti culturali stranieri: solo il 5% dei libri in commercio è in traduzione da altra lingua. Se c’è una “cultura” che può provare ad rompere questo tabù è sicuramente quella italiana che comunque riveste un fascino particolare negli Stati Uniti. Ma abbiamo bisogno di nuove strategie, alleanze e risorse. L’alleanza tra produttori ed editori costituisce potenzialmente un mix formidabile proprio per la forza evocativa che i libri e cinema tricolore hanno da sempre in giro per il mondo: se riuscissimo a fare in modo di costruire un nuovo modello per l’estero ne trarrebbe beneficio l’intero sistema Paese». Per capire meglio gli orizzonti dell’iniziativa che si colloca nel più ampio «Progetto speciale di promozione del made in Italy», che per due anni porterà in giro per il mondo i prodotti dell’industria cinematografica promuovendoli come già si fa per la moda o il food, abbiamo intervistato Francesca Medolago Albani, responsabile dell’Ufficio studi, sviluppo e relazioni associative di Anica che ha curato il progetto insieme a Fabio Del Giudice per conto di Aie.

I nuovi editori

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Luca Conti

Il mondo dell’editoria libraria sta attraversando un momento di cambiamento epocale. Il libro, seppur con una concorrenza mai vista prima in termini di attenzione, tra videogame, film on demand e social network, mantiene un ruolo insostituibile nell’intrattenimento e nell’acquisizione di nuova conoscenza. Chi non se la passa altrettanto bene sono gli editori tradizionali e le vecchie librerie, in difficoltà nel far quadrare i conti con la crisi del sistema paese Italia e il calo dei consumi e nel passaggio a forme di contenuto sempre più digitali. In questo scenario apparentemente critico, nuove professioni stanno cominciando a emergere, per soddisfare nuovi bisogni o semplicemente seguire il lettore su nuove piattaforme per continuare il lavoro di sempre: cura di contenuti, proposte di qualità, ascolto e relazione con il lettore. In uno scenario macroeconomico difficile, alcuni segnali fanno ben sperare sul futuro del libro, qualsiasi forma esso debba avere nella sua naturale evoluzione. Il primo segnale positivo viene dal commercio elettronico, settore in cui l’Italia è sempre stata agli ultimi post in Europa. Il rapporto 2013 sull’e-commerce in Italia redatto da Casaleggio Associati vede l’editoria proiettata su un +18% di crescita rispetto al 2012. Un dato in controtendenza rispetto al complesso del mercato editoriale, segno di come Internet possa diventare un canale sempre più importante, anche per la vendita di libri. Il settore dell’editoria sta in media rispetto all’andamento di altri settori, tra il tempo libero quasi piatto al +4% e l’arredamento previsto a +31% sull’anno precedente, ma superiore al turismo (+15%), da sempre uno dei segmenti più sviluppati on line.

Instant, social e digitali

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Lorenza Biava

Le nuove tecnologie hanno dato nuova linfa alla fantasia degli uffici stampa e dei reparti marketing delle case editrici che sempre più spesso progettano i lanci editoriali in maniera integrata tra Web e libreria. E proprio integrazione sta diventando la parola chiave per interpretare una serie di processi in atto, non ultimi quelli che riguardano i flussi di lavoro interni alla casa editrice. «Idealmente – ci dicono da Sperling & Kupfer – intorno al lancio di un libro si debbono concentrare tutti i contributi professionali, mantenendo chiarezza nei ruoli ma accettando lo scambio e il confronto: può infatti accadere che una buona idea di marketing nasca chiacchierando con un editor o con l’ufficio stampa».

La scienza nel tablet

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Giorgio Kutz

L’offerta di app per tablet nell’area scientifica è strabordante. Siamo ben oltre la divulgazione scientifica indifferenziata «per la famiglia» e cominciamo ad avere proposte di buon livello per fasce di utenza differenziate, dalla scuola primaria al mondo universitario – professionale, passando per le curiosità e gli effetti speciali. Non a caso il Web pullula di recensioni di rango: da quelle della rivista «Focus» a quelle di siti dedicati alle risorse per gli insegnanti come Educational Technology (http://www.educatorstechnology.com/), Teachwithyouripad, Teachthought e altri, rivolti a chi insegna nelle scuole. I temi di area scientifica vanno dall’astronomia (compresa l’esplorazione dello spazio) alle scienze della terra, alla chimica, alla biologia, all’anatomia, ai reference. Anche i prezzi conoscono qui oscillazioni abissali, fatto non comune nel mondo dei prodotti per tablet: andiamo dal gratuito per prodotti di buon livello come Molecules a prezzi professionali come nel caso del Netter’s Anatomy Atlas, di Elsevier, che costa 79,99 €. Il grande neo di questo segmento è la scarsissima offerta di prodotti originali in lingua italiana a fronte dell’ enorme mole di prodotti in lingua inglese. Ritroviamo una vecchia conoscenza, Esplorando il Corpo Umano in 3D della De Agostini, nipotino delle versioni su Cd-rom degli anni ’90, e poco altro. Ma tant’è: se la lingua inglese era la lingua comune della comunità scientifica d’elite siamo ormai destinati ad essere linguisticamente colonizzati fin giù nella trincea delle maestre elementari. Fanno eccezione alcune traduzioni eccellenti della Touch Press, come quella della migliore delle tavole periodiche sul mercato, Gli Elementi, Un’esplorazione Visiva (€12,99), di Theodore Gray, che raccoglie una ricca messe di informazioni sugli elementi e consente di zoomare e ruotare in 3D oltre cinquecento oggetti, restituendo indubbiamente a chi la usa molto di più del buon vecchio originale statico di Mendeleev. Restando in ambito chimico abbiamo a complemento il già citato Molecules che consente di caricare da uno sterminato database la molecola che si vuole visualizzare in 3D, per analizzarne (o descriverne) la struttura ruotandola con il dito.

Librerie d'ateneo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Serena Baccarin

Dalle indipendenti alle realtà a sigla editoriale, il mondo librario che gravita attorno agli atenei si compone di librerie che si distinguono per storia, struttura, progetto imprenditoriale e rapporto con l’istituzione. Tra queste esistono librerie che per diversi fattori e con differenti costituzioni societarie, sono nate e operano in seno all’Università. Abbiamo indagato l’esperienza di tre «librerie d’ateneo», interrogandoci sul comportamento d’acquisto e sulle ripercussioni generate dalle riforme universitarie, dalla circolazione delle fotocopie e dall’avvento del digitale. Ne abbiamo discusso con Eleonora Salvatore, responsabile della Libreria Egea, presso l’Università Bocconi di Milano, Gianluigi Blengino, presidente della Clu di Genova, e con Patrizia Zamparo, titolare della Libreria Cluva presso lo Iuav di Venezia.

Non chiamatelo manuale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Paola Sereni

Da qualche anno, ormai, ai manuali universitari si sono affiancati altri modi di studiare e preparare l’esame: alcuni ideati dagli editori mentre altri, dalle dispense alle slide ai riassunti delle lezioni, proposti dai docenti stessi o assemblati dagli studenti. Si tratta di cambiamenti che impongono una profonda riflessione soprattutto agli editori universitari, come spiega Mirka Giacoletto Papas, Presidente del Gruppo accademico professionale di Aie.

Nuovi profili cercasi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Edward Nawotka

In apparenza le qualifiche professionali in editoria non hanno bisogno di spiegazioni. L’agente lavora con gli scrittori per svilupparne i manoscritti. L’editor acquisisce i libri e ne appronta la pubblicazione. Il direttore di produzione prepara il testo, accompagnandolo in tutti i passaggi, dall’ufficio tecnico alla stampa fino alla distribuzione. Il reparto promozione contatta i critici, invia loro copie del libro e spera che ne parleranno nei loro editoriali. L’ufficio marketing e vendite fa del suo meglio per piazzare i volumi nelle librerie e assicurarsi che qualcuno entri a comprarli. I dirigenti si occupano di sovrintendere a tutta l’operazione e di riferire al Consiglio d’amministrazione e alla proprietà, aggiornando i risultati annuali con un’apposita relazione. A dire il vero un quadro del genere di questi tempi è piuttosto fittizio. Oggi come oggi gli agenti fanno anche gli editori, gli autori non si percepiscono più come meri «scrittori», ma come «marchi che creano contenuti», gli editor fanno ben poco lavoro di redazione, e si dedicano invece alla gestione del progetto – supervisione dei contenuti creati non solo per il libro, ma per le app, il sito Web e altri mezzi digitali –, i direttori di produzione devono passare dai flussi di lavoro tradizionali per la stampa a quelli digitali, chi si occupa di promozione e marketing deve gestire social media e vendite dirette, così come le recensioni radiofoniche e sui giornali e gli ordini dei rivenditori e i dirigenti.

Partire da ZeroZeroZero

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Elisa Molinari

Lo scorso 5 aprile è uscito per Feltrinelli ZeroZeroZero. Sonia Folin, responsabile dell’ufficio stampa e delle relazioni esterne di Feltrinelli, racconta il lancio dell’ultima fatica di Roberto Saviano. Come si gestisce il lancio di un romanzo tanto atteso? L’uscita di ZeroZeroZero, come è stato più volte scritto, è stato per Feltrinelli l’evento editoriale più importante dell’anno e il lancio, dalla fase preparatoria al follow up ancora in corso, ha comportato una grande quantità di lavoro. Soprattutto è stato fondamentale che tutti gli uffici coinvolti nella comunicazione fossero coesi e allineati: ufficio stampa, marketing, Web e marketing digitale hanno preparato il lancio gomito a gomito curando nel dettaglio tempistica, struttura e contenuti. Con Roberto abbiamo poi condiviso passo per passo tutte le idee e le proposte.

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