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Editoria per ragazzi

Il polso del mercato

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Paola Sereni

Lo abbiamo visto nelle pagine precedenti, il mercato ragazzi anche quest’anno si rivela un’oasi felice per il settore. Ma se pure i dati lo danno in crescita, l’editore non può permettersi di sottovalutare come sta cambiando il suo cliente finale: il bambino. Se è opinione comune che le fasce più giovani della popolazione siano anche quelle più riparate dalla penetrazione delle tecnologie, le cose oggi non stanno più esattamente così e l’età attorno alla quale i genitori permettono ai figli di venire a contatto con tablet e smartphone è sempre più bassa. Capire questi cambiamenti e come incidono sui gusti di bambini e ragazzi è la chiave per gli editori per riuscire a proporre prodotti allettanti e ispiranti, capaci di convincere i genitori ma anche e soprattutto di invogliare i bambini a occupare parte del loro tempo leggendo. Proprio ad inquadrare questi cambiamenti e i relativi universi narrativi e mediali di riferimento, sono stati dedicati i Kids Marketing Days promossi da Doxa con la partnership di Aie lo scorso 4-5 marzo a Milano: il primo evento italiano dedicato alle strategie di family marketing e all’incontro tra operatori e aziende che si rivolgono al target bambini e famiglie. Abbiamo chiesto a Cristina Liverani, di Doxa, di raccontarci come stanno cambiando le abitudini dei più piccoli e il loro rapporto con la tecnologia.

L'aerodinamica del calabrone

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Giovanni Peresson

Il mercato dei ragazzi ricorda la paradossale aerodinamica del calabrone: la superficie alare è incompatibile con la massa dell’insetto ma – lo si è capito poi – la conformazione delle ali è tale da essere in grado di generare dei micro vortici che finiscono per aumentarne l’efficienza permettendone il volo. Fuor di metafora: cosa permette al settore ragazzi di «volare» ben al di sopra della media del settore del libro in Italia? Cominciamo a guardare meglio l’andamento demografico di questi anni. Limitiamoci per comodità agli anni del «post» censimento (che, lo ricordiamo, è stato realizzato nel 2011): tra 2012 e 2014 ci sono 212 mila bambini in più (il dato comprende i figli degli immigrati che presentano indici di natalità più elevati di quelli della popolazione residente, ma redditi più bassi).

La versione di Marta Baroni: Bologna book fair

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Marta Baroni

Marzo è il mese della Bologna Children's Book Fair e Marta Baroni, con la sua tavola, ci fa fare un tuffo nei grandi libri d'infanzia italiani e internazionali per incontrare i personaggi più noti del mondo dell'editoria per ragazzi.

Perché i bambini non leggono più?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Lorenza Biava

Come mai i ragazzi non leggono più? Al di là del calo demografico, che comunque incide sul numero totale dei ragazzi che annualmente entrano nel perimetro della lettura, abbiamo cercato di indagare, con l’aiuto di alcune voci autorevoli del settore, le ragioni che sono alla base di quello che con una metafora azzeccata abbiamo definito il «paradosso del calabrone» (vedi G. Peresson, L’aerodinamica del calabrone, pp. 20-22).

Se il libro lo salvano i ragazzi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Lorenza Biava

..."Il calo dei lettori è estremamente preoccupante, soprattutto perché il trend di perdita dei lettori si anticipa sempre più! Di certo ci troviamo di fronte anche agli effetti del calo delle nascite che ha fatto sì che, rispetto a qualche anno fa, la popolazione delle varie fasce d’età sia diminuita ma, detto ciò, il segno «meno» rimane. Il vero problema è che sono anni che non riusciamo a consolidare la popolazione dei lettori: si legge perché esce il bestseller e non perché si ama leggere. Ma le cose devono cambiare, perché non possiamo permetterci di perdere i lettori già a questa età. Farlo non sarà facile, perché significa agire sulla cultura stessa del nostro Paese raccontando, sulla lettura, una storia diversa, capace di renderla appetibile e soprattutto agendo sulla scuola e sulle biblioteche per creare sinergie capaci di rendere l’accesso al libro facile e continuativo.

Sempre la stessa storia

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Pierdomenico Baccalario e Davide Morosinotto

Le letteratura per ragazzi di quando ero ragazzo – e quindi ormai trent’anni fa – era ricchissima di luoghi, personaggi, avventure e immaginari che non potevano essere più diversi tra loro. C’erano le giungle di Tarzan e i mari orientali dei pirati. C’era il West e c’erano le astronavi. C’erano l’Africa nera e la Terra del Fuoco, l’Antartide con basi militari perdute e mostri di Frankenstein che vagavano tra i ghiacci; i vicoli di Praga dove ci si poteva imbattere in un Golem, un vampiro o un alchimista pazzo. C’erano mondi dietro l’armadio, mondi a cui si accedeva sbattendo i tacchi delle scarpette rosse, rotolando in una tana di coniglio, attraversando uno specchio e altri che non potevano proprio essere raggiunti. Erano storie dove si scopriva qualcosa del nostro pianeta e dei suoi abitanti, seppur trasfigurati dall’occhio immaginario degli scrittori. Da lettore cercavo di imitare i comportamenti degli eroi, ma anche dei cattivi. E di servirmi dello sguardo della mia immaginazione per ritrovare le suggestioni di quei libri. Piramidi, pianeti stellari e moschettieri vivevano contemporaneamente con me nel bosco di casa. La magia era la mia testa. A trent’anni di distanza queste avventure sembrano perdute. E la magia è diventata una scusa commerciale.

The kids are all right

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Laura Darpetti

Nonostante le brutte notizie delle statistiche sulla lettura, rimane una consolazione: i libri possono ancora contare su bambini e ragazzi. Consolazione non solo italiana, perché le previsioni per questo settore dell’editoria, che può sfruttare meglio di altri le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, sembrano ottimistiche anche nel resto del mondo. Vediamo cosa succede in tre mercati importanti come Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. I libri per ragazzi costituiscono il 37% del mercato editoriale americano e ne incoraggiano la crescita. Stando ai dati presentati dal presidente di Nielsen Book Jonathan Nowell a Digital Book World, tenutosi a New York a gennaio, gli e-book rappresentano il 21% delle vendite del 2014. L’approccio al digitale è sempre più precoce, ma il cartaceo mantiene la sua importanza, e l’ultimo anno ha visto crescere in particolare (+22%) le vendite dei «board books», i libri di piccolo formato, ma in cartoncino spesso, per i più piccoli. Nowell sottolinea l’importanza dei brand (Star Wars, le principesse Disney) e di mezzi come YouTube, che consentono anche a chi parte da zero di farsi pubblicità e raggiungere successi inaspettati grazie alla diffusione virale e alla condivisione sui social. Fa inoltre un’importante osservazione: non capita di rado che i libri per ragazzi vengano in realtà acquistati da adulti senza figli per interesse personale. Proprio la categoria Young Adult si è rivelata da qualche anno fonte sempre più ricca di bestseller mondiali, come le trilogie di Hunger Games, Divergent o i romanzi di John Green, le cui vendite di milioni di copie hanno contribuito in maniera non indifferente a far girare l’economia editoriale statunitense. Una curiosità? Nielsen Book afferma che l’80% degli acquirenti dei libri Ya sono adulti.

A tutta... ragazzi!

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2014

di Lorenza Biava

Non basta la crisi economica a fermare gli editori per ragazzi che continuano – seppure tra numerose difficoltà tra le quali, non ultima, va annoverata anche l’instabilità delle istituzioni politiche – a produrre libri di qualità apprezzati all’estero. Abbiamo chiesto a Francesca Archinto, coordinatrice del Gruppo editori per ragazzi, di farci un quadro della situazione.

Bambini global e App

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2014

di Giorgio Kutz

Chi mastica di editoria per ragazzi o di editoria scolastica per la scuola primaria sa bene che l’articolazione dell’offerta al target infanzia-ragazzi è molto fine, siamo in piena età evolutiva e sappiamo che un libro fatto per un bimbo di quattro anni non va bene per un bimbo di sei. Capacità di comprendere i caratteri, percezione delle immagini, gusto, permeabilità al mondo esterno sono criteri che diversificano enormemente l’offerta editoriale tradizionale per il mercato dei piccoli lettori in età compresa fra i due e i dodici anni. L’arrembaggio dell’offerta digitale su questo target è stata a lungo ignara di tale dogma, complice il predominio dell’immagine sul testo e la fluidità del testo stesso. Solo da pochi mesi nelle vetrine dei tablet si comincia a distinguere la fascia d’età di destinazione, con robuste approssimazioni, ma con informazioni di ritorno piuttosto interessanti soprattutto sulle scelte d’acquisto dei genitori. È poi recentissima l’introduzione nel mondo Web di nuovi strumenti di monitoraggio che consentono di confrontare i comportamenti d’acquisto tra diversi Paesi e mercati (prima fra tutti l’App Annie – www.appannie.com). Insomma, in un mercato – qual è il digitale – tradizionalmente tirchio di informazioni oggettive e prodigo di bufale vendute a caro prezzo, si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel.

Che succede all'estero?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2014

di Paola Sereni

Nato per valorizzare gli editori che maggiormente si sono distinti per il carattere creativo e per la qualità delle proprie scelte editoriali, la prima edizione del Bop Bologna Prize dello scorso anno ha premiato sei editori internazionali, uno per continente (a quelli intervistati nell’articolo si aggiunge la Chronicle Books di San Francisco), che abbiamo deciso di intervistare per capire meglio come si sta muovendo, a livello globale, il settore. La forza del premio, che proclamerà i vincitori dell’edizione 2014 nel corso della cerimonia di inaugurazione della Fiera del libro per ragazzi, sta infatti nel fatto che i vincitori saranno scelti dagli stessi editori tra una rosa di segnalazioni inviate dagli espositori oltre che dalle associazioni di settore e dalle istituzioni culturali rappresentative degli editori di tutto il mondo.

Grandi libri per piccoli lettori

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2014

di Anselmo Roveda e Barbara Schiaffino

L’editoria per ragazzi, pur nelle tempestose acque della crisi perdurante, continua a tenere la barra. A fronte di qualche oggettivo segnale di incertezza e arretramento – con relative defezioni, contrazioni o «messe in pausa» di alcuni editori o cataloghi – troviamo un continuo rinnovarsi delle proposte di qualità, soprattutto nella media e piccola editoria. Anche negli ultimi anni sono nate o sono entrate nel settore nuove realtà. Nel 2012, tratteggiando dalle colonne di «Andersen» (A. Roveda, La rivoluzione permanente, n. 291) un quadro dell’editoria per ragazzi italiana in vista della Fiera di Bologna, censivamo per l’ultimo biennio un buon numero di editori aggiuntisi alla lista, già corposa e in evoluzione da un decennio, dei protagonisti del settore. L’editoria per ragazzi in Italia ha una peculiare linea del tempo. Oltre allo storico esercizio di solidi marchi di lunga navigazione (un nome per tutti: Giunti) e alla stagione dei pionieri e degli iniziatori (quelli del rinnovamento del settore tra la fine dei ’60 e la fine dei ’70 del Novecento: Emme Edizioni, EL, La Coccinella, Fatatrac, Nuove Edizioni Romane), il vero salto, in termini di offerta, è avvenuto tra il 1985 e il 2000. Prima con l’ingresso, o l’implementazione delle proposte, dei grandi editori con linee e collane dedicate (Salani, Mondadori, Piemme, De Agostini, Rcs con Fabbri e Rizzoli, San Paolo), e relativo consolidamento del mercato; poi, fino al 2000, con una crescita impetuosa e costante del settore.

I preferiti dei bambini

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2014

di Ester Draghi

Osservando la classifica dei libri preferiti dai bambini nel 2013 (Fonte: IE-Informazioni editoriali) non si può non rilevare la forte sensibilità dei piccoli lettori ai brand. Sebbene infatti le letture si diversifichino mano a mano che ci allontaniamo dai primi posti è indubbio che le varie Top 10, divise per fasce d’età, evidenzino la tendenza – da parte dei genitori che operano la prima scelta e poi da parte dei bambini che la portano avanti – a individuare personaggi riconoscibili e ad essi rimanere fedeli, almeno durante certe fasi della crescita. La fascia delle cosiddette preletture, quella che va dagli zero ai due anni, è dominata dalle avventure della Pimpa di Tullio F. Altan (Franco Cosimo Panini), che occupa sei posizioni su dieci. Dalla sua prima apparizione sul «Corriere dei Piccoli» nel 1975 la cagnolina a pois rossi ne ha fatta di strada: oggi Pimpa è un brand dal successo indiscutibile e che affianca ai classici libri di sempre anche diverse declinazioni digitali e multimediali. La Top 10 dai tre ai quattro anni è invece monopolizzata da Peppa Pig. La maialina di Silvia D’Achille (Giunti Kids) conferma il successo dello scorso anno presidiando le prime dieci posizioni della classifica. Le canzoncine di Peppa Pig. Con CD audio, qui al primo posto, occupano anche la sedicesima posizione nella classifica generale dei libri più venduti del 2013 a riprova del fatto che Peppa è un personaggio che i genitori propongono volentieri ai bambini in tutte le salse – dai cartoni animati ai libri e alla musica – un po’ come avveniva con Topolino per le generazioni precedenti. Nella classifica dei libri per ragazzi dai sette agli otto anni, con 4 posizioni su dieci occupate dai libri della saga di Harry Potter di J. K. Rowling (Salani), torna un grande classico degli ultimi anni: il maghetto inglese che ha incantato il mondo con le sue storie sembra non passare di moda.

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