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Editoria per ragazzi

Piccoli grandi libri

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2012

di Interviste a cura di P. Sereni

Il settore dei libri per ragazzi rappresenta il segmento di maggior successo internazionale dell’editoria italiana, nella vendita di diritti ma anche nelle coedizioni (rilevate per la prima volta quest’anno nel Rapporto sullo stato dell’editoria Aie, sono state 1.108). Spesso, ad attirare l’attenzione degli editori stranieri non è solo la produzione dei grandi gruppi ma anche il catalogo dei piccoli e medi editori italiani.

A tutto ZOO

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2012

di Lorenza Biava

Nata undici anni fa a Reggio Emilia, ZOOlibri ha fatto delle pubblicazioni di qualità e della vendita di diritti la propria forza. La casa editrice – come ci spiega Corrado Rabitti in questa intervista – focalizzata sulla produzione di libri per ragazzi è oggi una delle realtà editoriali indipendenti europee più attive sia per l’acquisto di diritti che nella vendita dei propri titoli all’estero.

La battaglia delle App

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2015

di Cristina Mussinelli

Anche quest’anno, per la quarta volta, la Fiera del libro per ragazzi di Bologna ha acceso i riflettori sul vastissimo mondo delle App per bambini con il Bologna Ragazzi Digital Award, un premio che intende promuovere le modalità innovative di sviluppo per l’editoria digitale destinata all’infanzia. Quest’anno la giuria ha dovuto valutare 192 candidature provenienti da 27 Paesi, tra cui ha selezionato un solo vincitore assoluto, due menzioni e 5 finalisti per ognuna delle due categorie previste dal premio: fiction e non fiction. La valutazione e la selezione è un lavoro difficile ma anche appassionante sia perché tratta di un osservatorio privilegiato sulla produzione internazionale in questo ambito, sia perché permette di confrontare le proprie opinioni con quelle di altre persone con esperienze, competenze e punti di vista diversi e complementari. La giuria è composta da esperti selezionati dalla Fiera che ruotano ogni anno: quest’anno oltre a me, ne facevano parte l’americano Warren Buckleitner, direttore della «Children’s Technology Review», l’illustratore belga Klaas Verplancke e l’inglese Max Whitby, co-fondatore di Touchpress. Per avere anche il punto di vista dei potenziali utenti, è stato poi coinvolto un piccolo gruppo di bambini «amici» con cui si sono analizzate le App giudicate più meritevoli.

Vedi alla parola «lettura»

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2015

di Giovanni Peresson

Se si pensava che la lettura di libri in Italia venisse salvata dai «ragazzini», ecco pronta la smentita. Già lo avevamo accennato sul numero scorso del «Giornale della Libreria» ma i bambini di 6-10 anni leggono oggi in misura minore rispetto al 2013 (se ne sono persi in un anno 176 mila), e altrettanto fanno gli 11-14enni (432 mila in meno). In totale, nelle età che coincidono con le prime fasce scolari, abbiamo in 365 giorni una perdita di 608 mila lettori. Quasi 1.700 al giorno! È come se 64 classi scolastiche smettessero dalla mattina alla sera di leggere libri diversi da quelli di scuola. Il paradigma – e il dogma di fede – era di questo genere: bambini e ragazzi leggono e leggeranno sempre di più (anche se con crescite non eclatanti un anno sull’altro); qualcuno lo perderemo per strada al crescere dell’età traviato da Tv, tecnologie, da una «cattiva scuola»; ma poco a poco – con un effetto onda – crescendo, avremo che anche le fasce adulte manterranno il gusto e l’interesse per la lettura. Niente di meno vero – per lo meno dal 2013! – tanto che oggi possiamo dire che si trattava di un concetto e di un paradigma su cui abbiamo costruito il nostro modo di guardare al mercato ma che ormai non funziona più.

Ascoltiamo i bambini

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Serena Baccarin

Un layout facilmente leggibile, un tappeto morbido e iniziative che stimolino la curiosità. Sono tutti elementi che contribuiscono a rendere la libreria per ragazzi un luogo accogliente, in cui il piccolo cliente può operare le sue scelte per essere il lettore forte di domani. Alice Della Puppa, titolare dal 2010 della Libreria Baobab di Porcia (Pordenone), ci dà 10 buoni consigli per gestire al meglio una libreria per ragazzi.

Il 2015 dei ragazzi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Gabriele Pepi

Un buon libro per bambini non è più (o forse non è mai stato) solo un libro per bambini. Moltissimi adulti infatti amano leggere e rileggere i libri che hanno prediletto nella loro infanzia, tanto che alcuni di loro, se il caso ha voluto che nella vita adulta arrivassero ad esercitare la professione delle lettere, finiscono anche per scriverli. È il caso di celebri autori di thriller come James Patterson e la sua serie dedicata alla vita durante la scuola media o John Grisham con il suo Theodore Boone, ma anche di acclamati scrittori di narrativa come Salman Rushdie – che ha recentemente espresso la propria convinzione che di tutta la sua pluri premiata opera, l’unico libro che è certo che resterà ai posteri è Harun e il mar delle storie scritto, appunto, per i ragazzi – e di autori trasversali come Neil Gaiman. Ma si tratta di un fenomeno molto più ampio e popolare che ha finito per coinvolgere, a più livelli, anche altre categorie di aspiranti scrittori – da Madonna a Jim Carrey – convinti che la porta d’accesso migliore per guadagnarsi il patentino di autore siano le letture per i più piccoli. Tutti desiderosi di scrivere libri per ragazzi dunque, ma perché? Forse perché i libri per bambini non solo sono strumenti fondamentali per formare le coscienze dei futuri adulti ma sono anche un patrimonio di storie capace di sedimentarsi nella nostra mente, influenzando la nostra percezione del mondo per molti anni a venire.

Ragazzi a 360 gradi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2012

di Elisa Molinari

Distribuzione capillare, catalogo differenziato e inizative in libreria. Come cambia il settore ragazzi per un gruppo articolato come Giunti? Ne parliamo con Beatrice Fini, direttore editoriale Giunti.

Come nasce un fumetto?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2011

di Redazione

Come nasce un fumetto? Cosa succede dal momento in cui l'autore ha l'idea al momento in cui il lettore decide di comprare il libro? Ci aiuta a scoprirlo Omar Martini, il fondatore della casa editrice bolognese Black Velvet nata nel 1997 e che da circa un anno è entrata a far parte del gruppo editoriale Giunti.  

Il polso del mercato

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Paola Sereni

Lo abbiamo visto nelle pagine precedenti, il mercato ragazzi anche quest’anno si rivela un’oasi felice per il settore. Ma se pure i dati lo danno in crescita, l’editore non può permettersi di sottovalutare come sta cambiando il suo cliente finale: il bambino. Se è opinione comune che le fasce più giovani della popolazione siano anche quelle più riparate dalla penetrazione delle tecnologie, le cose oggi non stanno più esattamente così e l’età attorno alla quale i genitori permettono ai figli di venire a contatto con tablet e smartphone è sempre più bassa. Capire questi cambiamenti e come incidono sui gusti di bambini e ragazzi è la chiave per gli editori per riuscire a proporre prodotti allettanti e ispiranti, capaci di convincere i genitori ma anche e soprattutto di invogliare i bambini a occupare parte del loro tempo leggendo. Proprio ad inquadrare questi cambiamenti e i relativi universi narrativi e mediali di riferimento, sono stati dedicati i Kids Marketing Days promossi da Doxa con la partnership di Aie lo scorso 4-5 marzo a Milano: il primo evento italiano dedicato alle strategie di family marketing e all’incontro tra operatori e aziende che si rivolgono al target bambini e famiglie. Abbiamo chiesto a Cristina Liverani, di Doxa, di raccontarci come stanno cambiando le abitudini dei più piccoli e il loro rapporto con la tecnologia.

L'aerodinamica del calabrone

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Giovanni Peresson

Il mercato dei ragazzi ricorda la paradossale aerodinamica del calabrone: la superficie alare è incompatibile con la massa dell’insetto ma – lo si è capito poi – la conformazione delle ali è tale da essere in grado di generare dei micro vortici che finiscono per aumentarne l’efficienza permettendone il volo. Fuor di metafora: cosa permette al settore ragazzi di «volare» ben al di sopra della media del settore del libro in Italia? Cominciamo a guardare meglio l’andamento demografico di questi anni. Limitiamoci per comodità agli anni del «post» censimento (che, lo ricordiamo, è stato realizzato nel 2011): tra 2012 e 2014 ci sono 212 mila bambini in più (il dato comprende i figli degli immigrati che presentano indici di natalità più elevati di quelli della popolazione residente, ma redditi più bassi).

Perché i bambini non leggono più?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Lorenza Biava

Come mai i ragazzi non leggono più? Al di là del calo demografico, che comunque incide sul numero totale dei ragazzi che annualmente entrano nel perimetro della lettura, abbiamo cercato di indagare, con l’aiuto di alcune voci autorevoli del settore, le ragioni che sono alla base di quello che con una metafora azzeccata abbiamo definito il «paradosso del calabrone» (vedi G. Peresson, L’aerodinamica del calabrone, pp. 20-22).

Se il libro lo salvano i ragazzi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Lorenza Biava

..."Il calo dei lettori è estremamente preoccupante, soprattutto perché il trend di perdita dei lettori si anticipa sempre più! Di certo ci troviamo di fronte anche agli effetti del calo delle nascite che ha fatto sì che, rispetto a qualche anno fa, la popolazione delle varie fasce d’età sia diminuita ma, detto ciò, il segno «meno» rimane. Il vero problema è che sono anni che non riusciamo a consolidare la popolazione dei lettori: si legge perché esce il bestseller e non perché si ama leggere. Ma le cose devono cambiare, perché non possiamo permetterci di perdere i lettori già a questa età. Farlo non sarà facile, perché significa agire sulla cultura stessa del nostro Paese raccontando, sulla lettura, una storia diversa, capace di renderla appetibile e soprattutto agendo sulla scuola e sulle biblioteche per creare sinergie capaci di rendere l’accesso al libro facile e continuativo.

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