Ritrovo culturale della Milano da bere, crogiuolo di intellettuali (tra i frequentatori Umberto Eco, Mario Botta, Paolo Portoghesi, Peter Eisenman, Souto de Moura), architetti o semplici appassionati, i 50 metri quadri della libreria di via Marsala 2 – 110 considerando anche lo spazio espositivo per mostre ed eventi ospitato nella sottostante ex carbonaia ottocentesca – dal 1980 incarnano al meglio l’essenza della Milano capitale della creatività.
Oggi, come molte librerie indipendenti, anche L’Archivolto si trova a dover affrontare il problema dell’aumento degli affitti, una delle principali cause di chiusura di esercizi storici, soprattutto a Brera.
Ma Silvio San Pietro, architetto e fondatore de L’Archivolto, ha trovato il modo di reinventare la propria libreria grazie a un progetto architettonico innovativo e al trasferimento dell’attività al civico 3 della stessa via, proprio di fronte alla storica sede. «Non nego che la decisione di lasciare
i locali della libreria sia stata una scelta sofferta. Ma, dopo tutto, questo trasferimento fornisce il pretesto per inaugurare una nuova fase de L’Archivolto», spiega San Pietro.