Chi ha fatto l’editoria novecentesca dietro il sipario? Chi sono i maestri occulti e trasversali dell’autentica cultura italiana? Quante sono le opere in grado di reggere all’impietoso scorrere del tempo e dei «climi culturali»? Sono tutte domande legittime se ci si accosta a personalità multiformi, geniali e precorritrici della qualità di Furio Jesi, di cui c’è gran penuria.