In questi anni, all’interno dei più generali processi di internazionalizzazione dell’editoria italiana, un’attenzione crescente (e un altrettanto crescente peso sul conto economico delle case editrici) lo ha avuto la vendita di diritti (o le coedizioni) con case editrici straniere. Da fenomeno tutto sommato occasionale (da Don Camillo e Peppone di Guareschi, al Nome della rosa, a Calvino) è diventato nel decennio scorso un aspetto strutturale di un’editoria più matura e maggiormente proiettata in una dimensione internazionale.