In realtà, ed è questa la vera sorpresa che emerge in tutta la sua evidenza dai dati, le novità si sono manifestate nelle fasce anziane della popolazione, ovvero la crescita del mercato della lettura è avvenuta tra gli over 60.
Innanzitutto perché i processi di scolarizzazione hanno comunque portato a sostituire parte delle fasce anziane di popolazione con un basso titolo di studio, con altre che erano state più a lungo all’interno dei processi scolastici. Così che tra chi oggi ha più di 60 anni (cura dei figli permettendo) vi è una quota significativa di «giovani anziani» con buon titolo di studio, redditi da pensione, agevolazioni e opportunità offerte dalle varie «carte argento», che stimolano comportamenti di lettura di libri, come altri tipi di consumi culturali: dalla frequentazione di concerti alla visita di mostre d’arte, a un’attività di turismo culturale, ecc.