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Profondo rosso

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L’ultima fiera del libro che si è svolta lo scorso ottobre a Francoforte l’ha confermato: il 2012, che fa fatto segnare un -7,8% di fatturato nei canali trade, è stato uno degli anni più difficili per il mercato editoriale nostrano tanto che, per la prima volta, la stessa presenza del nostro Paese alla Buchmesse ha visto un calo del 7% nel numero degli espositori italiani. Ma il dato più allarmante è l’emorragia che dall’inizio della crisi ha fatto perdere in due anni il 14% del fatturato, per non parlare di un altrettanto preoccupante calo dell’export e delle difficoltà che hanno registrato anche quest’anno le librerie fisiche (quelle indipendenti passano dal 35% al 32% a fronte di una crescita dell’on line dal 8,9% all’11%). Proprio queste ultime costituiscono uno sbocco d’elezione per fare conoscere ai lettori la proposta editoriale dei piccoli e medi editori che, più dei grandi, beneficiano del lavoro attento del libraio per incrementare le possibilità di incontrare il proprio pubblico. Ma le difficoltà per gli editori indipendenti sono anche altre: dall’impatto delle rese all’allungamento dei tempi di pagamento fino agli oneri finanziari sui bilanci. Ne parliamo con Fabio Del Giudice, direttore di Più libri più liberi.
 

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