Non è un periodo facile per le biblioteche nel mondo: in un’epoca in cui il mercato librario è destinato ad essere sempre più popolato da contenuti digitali, non sono in pochi a chiedersi se le biblioteche riusciranno a ritagliarsi un loro posto nel futuro. I professionisti del settore sono chiamati a rispondere a domande cruciali: come preservare l’importanza delle biblioteche? Come far sì che incontrino – oggi e domani – i bisogni in costante evoluzione dei propri utenti? Si cercano risposte in seminari, conferenze, incontri e progetti. L’attenzione degli stakeholder è concentrata, naturalmente, sull’evoluzione della digitalizzazione del patrimonio fisico – culturale, artistico – mondiale: un panorama in continuo movimento, animato da diversi progetti nazionali e internazionali.
In principio, a dominare il settore delle digitalizzazioni fu Google che, grazie alla vastità delle proprie risorse, iniziò nel 2004 a scannerizzare e indicizzare milioni di libri; in seguito, si implementarono svariati progetti, in nazioni diverse e con obiettivi differenti, legati anche a istituzioni pubbliche. Uno sforzo comunitario, da questa parte dell’oceano, è rappresentato dal portale Europeana (operativo dal 2009), che mira a conservare digitalmente il patrimonio librario e artistico europeo.
L’onda del cambiamento, tuttavia, non si esaurisce qui. Anche le biblioteche fisiche dovranno cambiare: nella loro architettura, nei loro servizi, nella loro offerta e immagine. Le modalità di consumo delle informazioni cambiano repentinamente, e bisogna che le biblioteche restino al passo per continuare ad essere un luogo repositorio di conoscenza.