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Le novità di Francoforte

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Le novità di Francoforte
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È passato un mese dall’ultima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, occasione che ci permette di fare qualche riflessione su come stanno cambiando gli eventi fieristici a livello europeo. Nonostante, infatti, le nuove tecnologie abbiano rivoluzionato il modo di fare affari permettendo agli operatori professionali di acquistare diritti e scambiarsi informazioni in tempo reale da un capo all’altro del mondo, saloni e fiere come Torino o la Buchmesse rappresentano ancora un’imperdibile opportunità di consolidare o instaurare relazioni, di aggiornarsi professionalmente, di fare business. Il 2015 sarà un anno importante perché da un lato vedremo concretizzarsi la partnership tra il Salone di Torino e la Buchmesse, con la Germania come Paese ospite della manifestazione italiana, dall’altro la Fiera di Francoforte introdurrà alcuni importanti cambiamenti, sia strategici che logistici, nell’impianto dell’evento di cui diamo conto nell’intervista di Edward Nawotka (Editor in Chief di «Publishing Perspectives» e collaboratore abituale del «GdL») a Juergen Boos (direttore della Fiera del Libro di Francoforte). Mutamenti di cui speriamo si possa giovare al più presto anche l’Italia, per il momento nient’affatto soddisfatta della prima ipotesi di collocamento prospettata dalla Fiera. Del resto, quella del nostro Paese resta pur sempre la sesta/settima editoria mondiale e l’auspicio dell’Aie è che l’Italia possa riguadagnare al più presto, anche logisticamente, una posizione di primo piano nel contesto fieristico internazionale.
 

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