Il mercato del libro nella prima parte del 2021 gode di ottima salute. A Rilevarlo è uno studio di GFK condotto su 9 Paesi: 8 europei (Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svizzera) più il Brasile. I dati si riferiscono al solo mercato fisico, escludendo cioè abbonamenti e download.


Spiccano le performance particolarmente positive di Francia, Spagna, Italia, Belgio e Brasile, Paesi che hanno visto aumentare di oltre un terzo il valore del loro mercato. Se delle ragioni del caso italiano abbiamo parlato diffusamente, un discorso a parte merita la Francia: dopo il primo trimestre la crescita rispetto allo stesso periodo era pari appena al +2,2%. Da un lato va ricordato come già marzo fosse stato un mese eccezionale (+70,5% a valore), dall’altro non si può non sottolineare il grande sostegno alla domanda rappresentato dal Pass Culture, il bonus concepito prendendo come modello la 18app italiana. Non è infatti un caso che i fumetti, soprattutto manga, abbiano registrato le crescite più significative proprio in Francia e Italia, oltre che in Spagna.

Al lato opposto si colloca la Germania, la cui timida crescita (+4,1%) cela in realtà un calo delle copie vendute e, come avevamo visto commentando i dati diffusi dall’associazione degli editori e librai tedeschi, non è tale da permettere un ritorno ai valori del 2019. Rispetto a due anni fa, infatti, l’editoria tedesca segna un -4,9%. Il valore molto simile raggiunto dell’editoria dei Paesi Bassi (+4,3%) si spiega invece con le chiusure che hanno caratterizzato in parte il 2021 ma non il 2020.

Una delle tendenze più significative che emerge dal confronto dei dati è  che la crescita a valore del mercato dipende da un aumento sensibile del prezzo medio del venduto in Europa, con l’eccezione dell’Italia. Venendo invece ai generi, si segnala in tutti i Paesi un tasso di crescita più pronunciato della saggistica rispetto alla narrativa. Merito di libri di self help e cucina, ma anche di categorie quali le guide finanziare, i saggi sul femminismo e, soprattutto, opere di ambito politico: è ancora viva l’onda lunga del memoir di Obama, tra i titoli più di successo nel 2020 a livello planetario, mentre in Italia è sufficiente pensare a testi quali l’autobiografia di Meloni e il libro-intervista di Sallusti a Palamara.

Passando invece al digitale – i cui numeri, come detto, non sono inclusi in quelli citati finora – l’analisi riporta alcuni indizi di un raffreddamento dell’interesse per gli e-book. Tale spia va presa comunque con le dovute cautele: la Spagna per esempio vede sì un calo per questo formato, ma occorre ricordare che nel 2020 gli e-book di lingua spagnola hanno segnato un +48% a copie e un +37% a valore.

L’ultimo spunto dell’analisi è quello più difficilmente quantificabile ma al contempo più proficuo ed è il rapporto con gli altri media. In un anno segnato dall’assenza di fenomeni cinematografici capaci di tradursi in bestseller, si segnala l’effetto trasversale nei diversi Paesi che serie TV di successo come Bridgerton o Lupin hanno avuto per i titoli da cui sono tratte. Si tratta di opportunità che l’editoria deve saper cogliere, pensando tanto a opere da poter trasportare sul grande (o più spesso piccolo e piccolissimo) schermo quanto al processo inverso. È in quest’ottica che l’AIE propone un ciclo di quattro appuntamenti dedicati al tema Libri, film, serie TV: investire nelle storie transmediali, concepito proprio per offrire tutti gli strumenti per gestire efficacemente un’attività di trasformazione sempre più significativa per il settore.

L'autore: Bruno Giancarli

Dottorato in filosofia a Firenze, Master in editoria di Unimi, Aie e Fondazione Mondadori. Attualmente lavoro presso l'Ufficio studi Aie. Mi interessano i dati della filiera editoriale e le loro possibili interpretazioni.

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