È stata da poco pubblicata l’edizione 2020 del Rapporto sul libro digitale in Spagna e nei Paesi di lingua spagnola (compresi gli Stati Uniti) condotto da Libranda, il principale distributore di contenuti digitali in spagnolo nel mondo, capace di movimentare 100 mila titoli per 347 editori. Lo studio è interessante proprio per il fatto che consente di mettere a fuoco lo stesso fenomeno in Paesi diversi ma adottando le medesime metodologie, rendendo così i paragoni più calzanti. Il 2020 è stato per l’editoria digitale di lingua spagnola un anno eccezionale: la crescita è stata del 48% a copie e del 37% a valore, compresi i servizi di abbonamento. Anche nell’area spagnola si è dunque verificato quell’aumento degli acquisti digitali riscontrato in Italia. Nel computo non rientrano i libri scolastici ma è incluso il self publishing.
Per quanto si tratti dell’undicesimo anno di fila a registrare una crescita, si tratta della miglior performance degli ultimi anni, che ha riguardato indistintamente Stati Uniti, America Latina e Spagna. In quest’ultimo Paese, in particolare, la crescita è stata del 43% a valore: incrociando le rilevazioni di Libranda con quelle di GFK, ciò significa che gli e-book rappresentano il 7,3% del mercato nazionale. Numeri simili trovano sì una giustificazione nella pandemia, ma non va dimenticato che dall’aprile del 2020 l’IVA sugli e-book in Spagna è stata equiparata a quella dei libri cartacei. Gli e-book sono mediamente dal 40 al 60% più economici del corrispettivo cartaceo: il prezzo medio in Spagna è pari a 6,3 euro, ed è stabile o in diminuzione in tutti gli altri Paesi considerati.
Ragionando in numeri assoluti, gli e-book in Spagna valgono circa 75 milioni di euro: il 65% del mercato mondiale degli e-book di lingua spagnola a valore, il 61,6% a copie. Secondo le stime di Libranda il mercato degli e-book fuori dai confini spagnoli è pari a 40,7 milioni di euro. La ripartizione globale è rappresentata nei due grafici che seguono:
Venendo ai canali utilizzati per acquistare gli e-book, non sorprende scoprire che al primo posto si trovino le grandi piattaforme internazionali (Amazon, Apple, Google), le quali costituiscono il 77,8% del valore generato dal mercato degli e-book in lingua spagnola. Seguono le librerie e piattaforme indipendenti (11,4%), i piani di sottoscrizione (5,7%) e le biblioteche (5,1%). Scorporando i dati per nazione, si scopre che le piattaforme internazionali hanno un peso maggiore negli Stati Uniti e America Latina (con l’eccezione dell’Argentina) rispetto alla Spagna. Tutti e quattro i canali di vendita sono in crescita, ma a registrare l’aumento più cospicuo sono state le biblioteche (+63,7%). Per limitarsi alla sola Spagna, il prestito digitale implica una rete al cui centro si colloca eBiblio, iniziativa del Ministero della cultura, ma che vede anche la presenza di altri istituti e biblioteche digitali, scolastiche e pubbliche. Una spiegazione della crescita del prestito digitale va trovata nel deciso aumento (+44%) degli acquisti di licenze da parte delle biblioteche spagnole.
Il rapporto non manca di distinguere, nei diversi Paesi, la composizione dei diversi generi: il dato generale è che il 61,3% degli e-book di lingua spagnola è fiction, il 32,7% non-fiction e il 6% bambini e ragazzi. A trainare le vendite è la trilogia poliziesca di Juan Gómez-Jurado (Reina roja, Loba negra, Rey blanco). Guardando più in generale il peso dei bestseller, si scopre che i primi 5 titoli rappresentano il 3,9% degli e-book venduti in lingua spagnola, i primi 100 il 20,1%.
L’ultimo dato da analizzare è forse quello più interessante, perché consente un ragionamento di più ampio respiro: nel mercato degli e-book di lingua spagnola il rapporto tra catalogo e novità, rispetto al valore, è di 74 a 26. Ci sono generi come il romanzo storico e il giallo in cui la forbice si restringe, ma ciò non toglie che gli e-book rappresentino un’opportunità per dare risalto a titoli che non trovano più posto in libreria per via di rotazioni dei titoli sempre più frenetiche. Valorizzare il catalogo può significare dare nuova vita ai titoli, trovare il proprio mercato di riferimento, superando la dicotomia tra online e cartaceo per la semplice ragione che, nella maggior parte dei casi, i titoli che il lettore di e-book cerca in libreria non li avrebbe trovati affatto. Di certo avere una lingua parlata in tutto il mondo rende la valorizzazione degli e-book particolarmente vantaggiosa per il mercato spagnolo: ciò non toglie che, anche in Italia, promuovere il proprio catalogo e con esso il proprio marchio e la propria identità sia una strada che debba essere battuta con maggior convinzione.
Dottorato in filosofia a Firenze, Master in editoria di Unimi, Aie e Fondazione Mondadori. Attualmente lavoro presso l'Ufficio studi Aie. Mi interessano i dati della filiera editoriale e le loro possibili interpretazioni.
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