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Editori

Come cambia la lettura?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Istituto italiano di fotografia

In questo numero vi presentiamo la terza e ultima parte della rassegna fotografica realizzata dai ragazzi dell'Istituto italiano di fotografia di Milano in collaborazione con Aie. L'idea era quella di proporvi un'antropologia della lettura oggi, nelle sue molteplici modalità e luoghi.

Con gli editori per la libertà

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di José Borghino

Se qualcuno fosse ancora convinto che la difesa della libertà di stampa nei Paesi sviluppati si limiti ad essere un’attività teorica o astratta, allora i terribili eventi del 7 gennaio a Parigi hanno dimostrato una volta per tutte quanto ogni società sia in realtà vulnerabile e con quanta facilità si possano perdere libertà date per acquisite. Il brutale attacco alla rivista satirica «Charlie Hebdo» ha innescato un ampio dibattito sui limiti del «buon gusto» in relazione ad una sorta di «diritto all’offesa», sul razzismo nel sempre più ampio contesto europeo, e sui discorsi di incitamento all’odio. Pur riconoscendo il valore delle argomentazioni che sono state sollevate, l’International Publishers Association (Ipa) sostiene con forza tutti gli editori e, con loro, chiunque creda che la libertà di stampa sia un diritto umano fondamentale e che ogni tentativo violento di limitare, minare o minacciare tale diritto sia del tutto inaccettabile. Fondata nel 1896, l’Ipa è un’associazione di settore che cerca di promuovere, a livello internazionale, il ruolo fondamentale giocato dai processi di alfabetizzazione e dalle normative sul copyright nello sviluppo economico, culturale e politico della società globale. Ma è un’associazione di categoria diversa dalle altre, perché, oltre a proteggere gli interessi commerciali dei suoi membri, l’Ipa ha anche una forte vocazione per la difesa dei diritti fondamentali dell’uomo.

E-book 2.0

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Benjamin Denckla

Negli ultimi anni gli editori hanno convertito in formato digitale un numero enorme di opere letterarie. È opinione comune che quando si digitalizza un libro, il grosso del lavoro sia stato fatto, ma non potremmo essere più lontani dalla verità: il processo di digitalizzazione non è altro che l’inizio. È questo l’approccio utilizzato dalle software house al momento del rilascio della versione 1.0 di un software ed io credo che gli editori dovrebbero cominciare a considerare gli e-book dei software a tutti gli effetti. Ma torniamo un po’ indietro: qual è il motivo che ha spinto gli editori americani a digitalizzare i propri libri? Forse erano convinti che gli e-book fossero convenienti soprattutto perché è estremamente economico realizzare conversioni, sia pur di bassa qualità, e magari temevano rappresaglie da parte di Amazon – che già controllava una fetta importante della distribuzione dei loro libri cartacei – se si fossero rifiutati di entrare a far parte del mondo Kindle. Va sottolineato che le conversioni di bassa qualità, con il loro costo contenuto, si sono dimostrate uno strumento cruciale per la nascita del mercato e-book. Io stesso ero solito criticarle aspramente, ma ho dovuto ricredermi: grazie ad esse le case editrici sono riuscite ad entrare in un nuovo mercato velocemente e con bassi investimenti iniziali.

Facebook lancia il suo book club

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Moreno Scorpioni

Se è vero che i club di lettura stanno vivendo nel nostro Paese una fase di rinnovato vigore, sperimentando nuove forme e soprattutto le potenzialità della rete – basti pensare che quelli censiti lo scorso anno erano qualcosa come 450 – l’annuncio di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, supera anche le più rosee aspettative dei lettori nostrani. Il 3 gennaio 2015 il giovane imprenditore ha infatti lanciato la sua sfida ai 31 milioni di iscritti al social network invitandoli a leggere di più (lui ha dichiarato di impegnarsi a leggere un libro ogni due settimane) per fare del 2015 l’anno del libro e della lettura. La neonata pagina Year of books ha raggiunto in pochi giorni i 50 mila Like e il primo libro «postato» da Zuckerberg, il saggio The End of Power di Moisés Naím, è già andato esaurito su Amazon.com. Pubblicato nel marzo 2013 da un marchio di proprietà del gruppo editoriale Perseus (in Italia edito da Mondadori), fino a prima del «consiglio letterario» di Mr Facebook il volume aveva venduto attorno alle 20 mila copie (di cui circa 4.500 e-book) che sono schizzate a 30 mila nei giorni successivi al post, portando un saggio altrimenti poco noto, al 19° posto nella classifica dei più venduti di Amazon. Il 20 gennaio 2015 è stato poi annunciato il secondo libro: The Better Angels of Our Nature. Why violence has declined di Steven Pinker, anch’esso tradotto e pubblicato in Italia da Mondadori (Il declino della violenza, 2013), che promette di diventare una sfida «impegnativa» per i lettori che vorranno seguire la proposta di Zuckerberg: il saggio dipana infatti le teorie sul declino della violenza nel secolo scorso per ben 898 pagine!

I consigli di Booksinitaly.it

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Andrea Tarabbia

Da qualche mese è nato Booksinitaly.it, un sito bilingue che si rivolge agli editori – sia italiani che stranieri –, agli agenti letterari, ai traduttori, agli italianisti, agli Istituti italiani di cultura e agli italiani all’estero, sviluppato in collaborazione con Aie con lo scopo di presentare il meglio della produzione editoriale italiana di oggi e di ieri facilitandone il processo di traduzione.  Sono tre le sezioni fondamentali del sito: nei Pareri di lettura alcuni studiosi, critici ed esperti presentano – redigendo delle schede sulla falsariga di quelle editoriali – libri usciti da poco o di prossima pubblicazione, ma anche classici «dimenticati» del Novecento, arricchiti da un assaggio di traduzione in lingua inglese perché gli editori stranieri possano incontrare il testo direttamente e senza filtri; negli Ingrandimenti si mette invece in evidenza il lavoro che la mediazione editoriale ha svolto e svolge nel difficile compito di diffondere la letteratura italiana all’estero: per questo, si raccontano storie, si rintracciano «casi» e si seguono le traiettorie di autori e libri che hanno avuto più o meno fortuna fuori dal nostro Paese; infine, nella sezione Interviste, il sito dà voce a chi i libri «li fa»: traduttori, agenti, editor, ma anche librai stranieri che hanno deciso di puntare sulla produzione editoriale italiana.

Il Paese che non legge

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Lorenza Biava

Perché in Italia più di un cittadino su due non legge? Porsi questa domanda, ma ancor di più saper trovare la risposta, è fondamentale per la filiera del libro. Che sia colpa della crisi dei consumi, di nuovi modi più facili di occupare il tempo libero o piuttosto di involuzioni più profonde della società italiana, a dover fare i conti con il bilancio negativo che anche quest’anno ci consegna l’Istat sono soprattutto le istituzioni che, in anni di politiche per la lettura, non sono riuscite a trovare la chiave per la creazione di un pubblico di lettori affezionato e costante nel tempo. Per questo motivo abbiamo chiesto all’on. Flavia Piccoli Nardelli, vicepresidente della Commissione cultura della Camera e attiva sostenitrice delle politiche in favore del libro e della lettura, di interpretare per il «Giornale della libreria» le cause di questa crisi, raccontandoci da quali spunti ripartire per invertire la rotta.

Il tracollo della lettura in Italia e in Europa

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Lorenza Biava

Dire che nel 2014 sono uscite dal mercato della lettura quasi 820.000 persone (maggiori di 6 anni), ma un saldo negativo del -3,3% non rende sufficientemente l’idea. Detto in modo chiaro: la penetrazione della lettura di libri in Italia nel 2014 (41,4%) è esattamente la medesima che si aveva nel 2003. Mentre le persone che si dichiarano lettori, in valori assoluti, sono le stesse del 2005-2006. Fiere, feste, settimane, mesi, notti dedicate alla lettura e ancora le letture pubbliche (con i relativi investimenti da parte delle amministrazioni centrali e locali) non sono servite a nulla. Non sono servite nel decennio scorso, in una situazione espansiva, a trasformare i microscopici tassi di crescita in valori più solidi (ricordiamo che tra 1995 e 2010 la crescita media annua era stata del +0,9%). Non sono servite dal 2010 in poi, non dico a mantenere i risultati precedenti, ma a rendere meno marcato il tracollo. Perché di tracollo si tratta. In soli quattro anni si sono persi 2,650 milioni di lettori di libri: un secco -10,0%. Questo significa un mercato più piccolo per tutti i soggetti che presidiano la filiera, ma anche un minor accumulo di «capitale umano», minori strumenti per leggere le trasformazioni del mondo circostante, maggiori paure e insicurezze. Ciò che è preoccupante è che questo calo modifica tutti i paradigmi su cui fino a ieri avevamo costruito le nostre certezze. Calano i lettori deboli: registriamo un -6,6% nel 2014, che però è un -8,6% rispetto al 2010; calano i forti lettori, quelli che leggono almeno un libro al mese, per intenderci: nel 2014 il calo è di un -0,5%, mentre rispetto al 2010 sono diminuiti di un buon -15,0%. Forti lettori che eravamo tutti convinti di aver conquistato al popolo del libro. Ebbene ci sbagliavamo, e di molto.

Italians do it better

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Chad Post

Il mercato editoriale americano rappresenta una grande opportunità ed un target obbligato per l’editoria italiana che cerca nell’internazionalizzazione una risposta concreta alla crisi del settore. A dimostrarlo è l’Italian Publishing Research Project, una ricerca realizzata dall’Ice e presentata ai piccoli editori di Più libri lo scorso dicembre, nella quale si esamina la vendita dei diritti di libri italiani nel mercato Usa e il posizionamento dell’Italia rispetto ai suoi diretti concorrenti. Tra il 2012 e il 2014, sono stati tradotti dall’italiano e pubblicati negli Stati Uniti 174 testi. Di questi il 50% erano romanzi, il 36% afferivano al genere della saggistica, l’8% alla poesia e il 6% erano libri per bambini. Suddividere questi dati in categorie, porta ad interessanti osservazioni: se per la narrativa i numeri sono rimasti stabili, la poesia, invece, ha avuto ampie oscillazioni, mentre la letteratura per l’infanzia ha registrato una costante crescita e, al contrario, la saggistica ha registrato un calo continuativo. Una delle scoperte più interessanti tra i dati raccolti, è la forte mancanza di uniformità tra gli editori che hanno pubblicato testi italiani tradotti in inglese. Nel corso degli ultimi tre anni, 81 differenti editori hanno pubblicato almeno un libro tradotto dall’italiano e i primi nove hanno pubblicato quasi la metà di tutti i titoli tradotti dall’italiano. Si tratta di un mix interessante di grandi case editrici commerciali (FSG, Penguin), stampatori indipendenti (Chelsea Editions, Other Press), un editore universitario (University of Chicago) ed un paio di editori con forti legami con l’Italia (Europa Editions, Rizzoli).

La top 20 del 2014

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Ester Draghi

È una classifica prevalentemente straniera quella dei 20 libri più venduti nel 2014: la proporzione è di 12 a 7 per i titoli di autori non italiani (abbiamo escluso il Vangelo dalla conta). Del resto è dal 2011, con Fabio Volo, che al primo posto della Top 20 non troviamo uno scrittore del Bel Paese. L’opera più comprata dello scorso anno nelle 1.736 librerie monitorate da IE-nformazioni editoriali è Storia di una ladra di libri di Markus Zusak edito da Frassinelli, un libro uscito nel 2005 col titolo La bambina che salvava i libri e rilanciato nel 2014 in occasione della trasposizione cinematografica. Al terzo posto, ma primo degli italiani, troviamo Andrea Camilleri con La piramide di fango, un romanzo della serie del commissario Montalbano, personaggio ancora e sempre vivo e vitale, una sicurezza per i lettori. Rilevante poi anche la presenza del primo titolo della trilogia delle Sfumature al 18esimo posto della top 20, una costante che ci accompagna dal 2012 quando i tre romanzi si piazzarono al primo, terzo e quarto posto, mentre nel 2013 erano ancora tra i primi 15 in 12esima, 14esima e 15esima posizione. Il prezzo medio dei titoli in classifica è di 14,60 euro, in crescita rispetto all’anno precedente (nel 2013 era di 13,90 euro), ma ancora inferiore rispetto ai 15,30 euro del 2012 e ai 15,50 del 2011.

La versione di Marta Baroni: la lettura è sexy

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Marta Baroni

In questo numero abbiamo chiesto alla nostra bravissima Marta Baroni di sbizzarrirsi sul tema della lettura. La sua tavola ci porta lontanissimi dai classici stereotipi che raffigurano i lettori come nerd occhialuti circondati da pile di polverosi volumi per proiettarci sulle prime pagine di una bella rivista letteraria ricordandoci di quanto sia interessante, bello, particolare e sì, perfino sexy, leggere un buon libro. Reading is the new black.

Leggere per crescere

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Elena Vergine

Nel 2014 la popolazione di 6 anni e più che si è dedicata alla lettura di libri (per motivi non strettamente scolastici o professionali) nell’arco degli ultimi 12 mesi è stata pari a 41,4% a fronte del 43% dello scorso anno. Calano i lettori deboli (-6,6%), calano i forti lettori (-0,5%), le donne continuano a leggere più degli uomini (48,0% vs 34,5%) ma anche loro sono in calo (-11,8% rispetto al 2013). Infine tra 2013 e 2014 i libri di carta hanno perso circa 818 mila lettori, mentre gli e-book ne hanno conquistati 1.686. Il drastico calo della lettura in Italia registrato da Istat nell’ultima edizione dell’Annuario statistico italiano, impone una riflessione da parte di tutti i componenti della filiera del libro per individuarne le cause ma, soprattutto, le possibili soluzioni. Abbiamo chiesto a Paolo Ambrosini (libreria Bonturi di San Bonifacio), Carlo Gallucci (Gallucci editore) e Tiziana Nanni (biblioteca Salaborsa di Bologna) di commentare gli ultimi dati sulla lettura nel nostro Paese e di raccontarci il loro punto di vista di professionisti del libro.

Perché ci piace l'eros?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Laura Pezzino

Nell’estate del 2012 si verificò una congiuntura astrale le cui tracce non vanno ricercate nella volta celeste, ma sull’infinitamente prosaico globo terrestre. Da allora il fenomeno ha coinvolto 52 Paesi e 100 milioni di persone, la stragrande maggioranza donne. Che cosa facevate voi, mentre l’incendio veniva appiccato? Con ogni probabilità, stavate scontando le tre settimane di ferie estive. Con ogni probabilità, stavate scendendo in spiaggia con telo e borsa da mare. Con ogni probabilità dentro la borsa avevate buttato, oltre alla protezione 50 e agli occhiali da sole, anche un libro dalla copertina fumo di Londra raffigurante un’elegante cravatta da uomo cangiante. Ancora non lo sapevate, ma il virus stava per infettare anche voi. Tre anni son quasi trascorsi. Cinquanta sfumature di grigio, bestseller dell’inglese E.L. James, è diventato una trilogia (al grigio son seguiti il nero e il rosso) di cui tutti hanno sentito parlare e che sta per arrivare sul grande schermo. Quando? Il 12 febbraio, quasi-vigilia di San Valentino. Questo vuol dire che, da ora in poi, dovremo dire addio a cupidi riccioluti e bigliettini melensi, e consacrare il giorno degli innamorati a frustini e bende di raso? Neanche per sogno. Perché dando un’occhiata agli ingredienti che compongono il grandioso impasto di Cinquanta sfumature, troviamo in pole position proprio l’amore. Adolescenziale, certo, ma pur sempre amore. Solo dopo arrivano il sesso (il sesso vende), un linguaggio e una struttura semplici e il formidabile assist da parte di un altro campione, Twilight, la saga vampiresca young adult dell’americana Stephenie Meyer, portata sullo schermo dalla coppia Robert Pattinson e Kristen Stewart, e alla base della rielaborazione della James.

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