Gli italiani leggono poco, sempre meno pare. Anche se i giovani riservano qualche sorpresa. Prima fra tutte la non cannibalizzazione dei diversi media: Internet, pc, televisione, ecc. non sembrano avere una corrispondenza negativa sulla lettura. Anzi… Sicuramente è cambiato però l’approccio, più frammentato nei modi e nei tempi in cui ci si avvicina alla lettura – sia per la lettura di svago, sia per quella relativa alla formazione e allo studio – e emergono alcune specificità, in particolare l’esigenza crescente che il contenuto possa essere «su misura». Come rispondono gli editori a queste esigenze?