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La mappa editoriale 2013

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La mappa editoriale 2013
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Per il quarto anno consecutivo il «Giornale della Libreria» propone ai suoi lettori la Mappa dell’editoria italiana. Ma cosa può rappresentare oggi una mappa? E una mappa di un settore come quello dell’editoria? Wikipedia ci dice che «una mappa è una rappresentazione semplificata di uno spazio che evidenzia relazioni tra le componenti (oggetti, regioni) di quello spazio. Una mappa è comunemente una rappresentazione bidimensionale […] di uno spazio tridimensionale. […] Più in generale, le mappe possono essere usate per rappresentare qualsiasi proprietà locale del mondo o parte di esso, o qualsiasi altro spazio». Nel tracciarla, fin dalla prima edizione, ci eravamo spinti a rappresentare anche ciò che poteva apparire fuori dal mondo fisico del produrre e distribuire libri come le aziende (controllate da gruppi editoriali e case editrici) che producono software e studi professionali; il settore delle banche dati; la distribuzione fisica e quella digitale. Dicevamo comunque di una «rappresentazione semplificata». Dall’Agenzia Isbn sappiamo che 8.440 «imprese» hanno un codice Isbn, ma il 56% non aveva pubblicato alcun titolo nel corso dell’anno (il 2012). Quelle attive (hanno pubblicato «almeno un titolo», fino a 9) sono 3.748 (il 44%): microeditori? Le altre case editrici che superano la soglia di 10 titoli all’anno e quindi – dobbiamo supporre – hanno un progetto editoriale ben definito, un piano editoriale e produttivo sviluppato nel tempo,una struttura redazionale e distributiva, sono 1.326. Il 15,0% di tutto.
 

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