935 a 129: è questo il rapporto tra i titoli di libri di cucina e quelli di diete usciti in libreria nell’arco degli ultimi dodici mesi. Del resto i libri sulle diete sono l’altro volto di quelli dedicati, a vario tipo e secondo linee editoriali altrettanto diverse (guide, manuali, ecc.), alla cucina.
Il cortocircuito era già stato ben descritto da un’indagine del 2010 di Censis: «Vorrei mangiare più sano, ma non ci riesco». Era questa l’affermazione che descriveva (ma le cose non sono affatto mutate) il rapporto degli italiani con il cibo e in cui si riconosceva ben il 37% degli intervistati. Di contro era il 33%
che dichiarava di seguire una dieta sana perché «l’alimentazione è tra i fattori importanti per la salute».
All’interno del filone salute e benessere, il tema diete costituisce uno dei baricentri valoriali più rilevanti, soprattutto lungo l’asse delle attenzioni alimentari (più accentuato, non a caso tra i laureati: 38%). Il 62% si dichiara «molto informato» sui valori nutrizionali, le calorie e i grassi riguardanti i vari alimenti. Soprattutto il 34% ritiene che la qualità/quantità della propria alimentazione dipenda essenzialmente
da scelte soggettive. Scelte che hanno però bisogno di informazioni per essere adeguate, e che trovano – ma è il segnale che esiste una domanda per linee editoriali innovative e integrate in App e prodotti digitali, nonchè per proposte assortimentali – come fonte d’informazione primaria il Web (51%) a cui seguono quotidiani e periodici (34%), e poi familiari e amici (26%); mentre il 25% ricorre invece ai negozianti e al personale del punto vendita.