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Reading the future

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Reading the future
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Che rapporto hanno gli inglesi con i libri? Una domanda di questo tipo, nel Paese dove la diffusione di e-reader e tablet è tra le più alte d’Europa, non può che avere, accanto alla declinazione tradizionale, anche un risvolto digitale. L’ultima ricerca on line realizzata nell’agosto 2011 da «The Bookseller» su un campione di oltre 4.000 lettori inglesi dimostra infatti che i lettori forti dei libri di carta sono diventati anche forti lettori digitali: l’11% dei lettori forti (il termine indica coloro che acquistano e leggono 11 o più libri in sei mesi) ha infatti dichiarato di aver scaricato più di 11 e-book nei sei mesi precedenti a fronte di un 3% dei lettori medi (6-10 libri) e di un 2% dei lettori leggeri (meno di 6 libri). Se i dati divulgati durante l’ultimo World Book Day, la più grande iniziativa di promozione della lettura a livello globale, hanno rivelato che la lettura nel Regno Unito cresce, tanto resta ancora da fare in uno scenario dove luci e ombre si compenetrano. L’ultimo rapporto curato dal Bis – Department for business innovation & skills, Skills for life survey: headline findings, che si occupa di rilevare il tasso di alfabetizzazione letteraria e aritmetica (le cosiddette literacy e numeracy), rileva infatti che il 15% dei 7.200 adulti intervistati non avrebbe un livello di literacy e numeracy adeguato alla propria età ma anzi avrebbe la capacità di lettura di un bambino di 11 anni. Ad esempio, 2 inglesi su 10 avrebbero difficoltà a scrivere un’e-mail ad un collega con un’ortografia corretta. Una rilevazione, questa che, se pure dice qualcosa dello stato della lettura oltre la Manica, può apparire molto lontana dal tipo di dato rilevato dalle altre indagini oggetto di queste pagine.
 

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