Paese dal passato travagliato, la letteratura ha sempre occupato un posto importante nella vita politica e sociale del Cile: due premi Nobel (Gabriela Mistral e Pablo Neruda) e decine di scrittori di talento, tra cui molti sono riusciti a farsi conoscere anche al di là delle Ande, lo testimoniano e, proprio la ricchezza della produzione letteraria del «Paese sottile», ne hanno fatto l’ospite d’onore alla 26esima edizione del Salone del libro di Torino. Molta della letteratura cilena contemporanea è ben nota in Italia e alcuni nomi raggiungono altissime tirature, basti ricordare Luis Sepúlveda (Guanda), Isabel Allende e Marcela Serrano (Feltrinelli) a cui si affiancano altri autori, altrettanto interessanti, come Antonio Skármeta (Garzanti), Roberto Bolaño (Sellerio), Alejandro Jodorowsky (Feltrinelli) e Hernán Rivera Letelier (Guanda).
Naturalmente non bastano questi nomi a esaurire la letteratura cilena e restano altre voci intriganti da scoprire sulle quali abbiamo chiesto numi a Santiago Elordi, addetto culturale dell’ambasciata del Cile in Italia e scrittore a sua volta.