Se è vero che molti romanzi hanno ispirato alcune delle maggiori opere cinematografiche del passato oggi questo sodalizio si rinnova in maniera sempre più evidente. Sono infatti usciti o in procinto di uscire diversi film ispirati ad alcuni noti best seller internazionali (si pensi a Lo Hobbit, Breaking Down, o Anna Karenina di Joe Wright) ma anche, ed è in questo secondo ambito che si assiste ad un vero e proprio boom, italiani: due casi esemplari sono Gomorra di Saviano (uscito nel 2006) e La solitudine dei numeri primi (2008) di Giordano. «Mi sembra evidente che favorire la comunicazione e lo scambio tra autori italiani nei rispettivi ambiti di riferimento faccia parte di una strategia mirata a cercare una via originale all’universo narrativo, invece di ricorrere a immaginari di importazione» ci spiega Laura Paolucci (Direttore editoriale cinema di Fandango).
I titoli di lungometraggi tratti da libri sono infatti in crescita nelle sale cinematografiche, con importanti ricadute anche sul mondo editoriale. «L’integrazione e lo scambio tra i vari linguaggi, in particolare tra letteratura e cinema, è parte essenziale della nostra politica culturale – conferma Laura Paolucci – ma quello della Fandango è un caso particolare perché si tratta di una società complessa, strutturata come una “factory”. Oltre a produrre e distribuire film, siamo anche una casa editrice (anzi un gruppo editoriale con interessi che spaziano dalla scoperta di nuovi autori italiani alla saggistica, dalla letteratura straniera al fumetto). La Fandango si occupa di molte attività che riguardano in maniera più ampia l’industria culturale».