La grafica della casa editrice barese racconta come offrire ai lettori esperienze di lettura ricercate e multisensoriali.
Come cambia la grafica delle copertine se i lettori comprano sempre meno in libreria?
Noi cerchiamo di suggestionare il lettore con delicatezza, offrendogli un’esperienza di lettura e di manipolazione del libro che somigli più a un’esplorazione, a una lenta scoperta di dettagli inaspettati: una sensazione tattile piacevole; un titolo di copertina che si espande fino a invadere quarta e alette; un frontespizio che viene svelato attraverso una copertina forata; un’immagine, un’illustrazione o un gioco grafico che accompagna lo sfogliare delle pagine scandendo il ritmo della suddivisione in capitoli,
il tutto in un costante gioco di equilibri e richiami tra interni e copertina, progettato a partire dal contenuto di ciascun titolo.
In un momento di crisi, quanto si punta sulla creatività e sulla sperimentazione?
Nella maggior parte dei casi, vista spesso la scarsa disponibilità di mezzi, si cerca di fare dell’economia un punto di forza: è un lavoro di squadra, riuscire a realizzare con cura dei dettagli libri belli e fatti bene, cercando di «contenere» e incanalare le spinte creative. Si ha, però, piena libertà d’azione
nelle questioni prettamente grafiche. In fondo, se in qualche modo si parla di Caratteri-Mobili, è anche per la bellezza dei dettagli, e questo attrae i lettori.