Per la prima volta quest’anno alla
Children’s Book Fair di Bologna è stato dato spazio a un tema sempre più sentito, quello dell’audiolibro e delle potenzialità che si stanno aprendo per lo sviluppo di un mercato interessante nei paesi europei. L’incontro,
Listen Up!, ha visto alternarsi alla discussione sette relatori provenienti dal mondo editoriale e del mercato audio: Amanda D’Acierno (Penguin Random House Audio Publishing Group), Mary Ann Naples (Disney Book Group), Alessandro Campi (Gruppo Giunti), Paule du Bouchet (Gallimard Jeunesse), Éric Marbeau (Group Gallimard-Flammarion), Marco Azzani (Audible Italia) e Michele Cobb (Audio Publishers Association).
La crescita è ben evidente in nord America, dove il mercato dell’audiolibro sta crescendo a un ritmo del 20-30% annuo e le vendite nell’ultimo anno si sono attestate attorno ai 90 milioni di titoli (con un valore totale di 2,5 miliardi di dollari). Anche il catalogo da cui un lettore può attingere cresce a ritmi impressionanti: tra nuove uscite e titoli già pubblicati e ora convertiti anche in audio, vengono pubblicati 75 mila nuovi audiolibri all’anno.
Il secondo mercato più florido al mondo per l’audiolibro è quello del
Regno Unito: lo scorso anno sono state venduti 14 milioni di titoli, con una crescita del 18%. Altrove si stanno costruendo le basi perché un vero e proprio mercato parta nei prossimi anni, si pensi alla
Germania, alla
Spagna e al Giappone dove si registra una crescita annuale ma per il momento ancora inferiore al 5%.
Si tratta soprattutto di Paesi in cui il digitale non ha ancora un peso così preponderante sul fisico come invece accade negli Stati Uniti, e i consumatori continuano a preferire il libro di carta.
È soprattutto nel nord Europa che l’audiolibro fatica a prendere il volo: guardando nel complesso alle
lingue nordiche, è disponibile un catalogo di soli 5 mila titoli, che sicuramente non aiuta nelle vendite (sono stati venduti 3,5 milioni di audiolibri in tutto, con un valore di 160 milioni di dollari).
Parlando delle prospettive future dell’audiolibro, appare evidente come uno dei settori che potrà beneficiare di più di questo sviluppo dell’audio sarà proprio quello dei libri per bambini e ragazzi.
Nuove opportunità sono date proprio dagli
smart speaker che trovano sempre più spazio nelle case delle famiglie: è possibile
pensare a nuove forme di narrazione e di svago per i bambini come giochi interattivi e quiz. «E mentre gli altoparlanti diventano sempre più diffusi e la tecnologia migliora, saremo in grado di aggiungere delle funzionalità, come quella di permettere al gioco di ricordare il nome ma anche le preferenze del bambino»
ha auspicato Naples di Disney, facendo alcuni esempi con giochi già esistenti sul mercato che vanno proprio in questa direzione.
Una parte della fortuna degli audiolibri è stata sicuramente alimentata anche dalla crescente popolarità degli smart speaker, grazie a cui sono aumentate le vendite di audiolibri. Un modo per avvicinare alla lettura chi di solito ne è refrattario o chi, invece, non ha tempo da ritagliare appositamente per questa attività: l’audiolibro permette il suo ascolto mentre si fa altro e comportando meno fatica di quella che esige la lettura.
Un discorso simile ovviamente vale per il pubblico under 18, si pensi soprattutto ai bambini dislessici, per cui l’audiolibro rappresenta un utilissimo strumento anche per lo studio. Ma non solo. D’Acierno ha ricordato come diversi studi sono concordi nel riconoscere diversi benefici che la lettura ad alta voce ha nel processo di apprendimento del bambino: «ascoltare un audiolibro mentre si legge un testo aumenta la comprensione del 76% e la memoria del 40%».
Siamo solo all’inizio di quella che potrebbe diventare una vera e propria rivoluzione per il mercato e che porterà gli editori a doversi confrontare con un nuovo formato, pensando in modo diverso e innovativo ai prodotti che può offrire al proprio pubblico. Si tratta sempre di vendere storie, ma raccontate su media diversi, e per farlo è necessario armarsi di certe competenze che arrivati a questo punto sarebbe assurdo ignorare.
Laureata in Filologia, mi sono poi specializzata e ho lavorato in comunicazione, approdando infine al Master in Editoria della Fondazione Mondadori. Oggi mi occupo di editoria digitale e accessibilità in Fondazione LIA, e collaboro col Giornale della libreria. Sono interessata a tutto ciò che è comunicazione della cultura, nuovi media, e mi affascinano gli aspetti più pop e innovativi del mondo del libro.
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