La lettura sembra essere in diminuzione tra i danesi, come dimostra l'indagine sulle abitudini di lettura nel 2022 condotta dal Ministero della cultura danese e pubblicata dalla Danish Publisher Association. Prima di addentrarci nella lettura dei dati, va ricordato che la Danimarca rileva la lettura in un modo diverso rispetto all’Italia, nella misura in cui si riferisce alle persone che hanno letto con frequenza mensile e settimanale.
Secondo questo studio, la lettura ha subito una leggera diminuzione negli ultimi cinque anni. La percentuale di chi legge con frequenza settimanale (composto da chi legge giornalmente, almeno tre/quattro giorni a settimana e uno o due giorni a settimana) è calcata di quasi un punto, arrivando a un 36%. Anche il numero di persone che non legge è aumentato leggermente. I dati dimostrano che coloro che non leggono sono attestati a poco più del 16% nel 2021, rimanendo in equilibrio con gli anni passati.
Tuttavia, l'utilizzo di strumenti digitali per la lettura, come gli e-book e gli audiolibri, è in costante crescita, ed è sempre più diffuso anche tra i lettori non abituali (questi vengono inseriti nei lettori cosiddetti «mensili», composti da chi legge una/tre volte al mese fino ad arrivare a una/cinque volte ogni sei mesi).
Fonte: Kulturministeriet
Un altro aspetto interessante è la tendenza dei danesi a preferire gli abbonamenti e lo streaming – lo avevamo già notato nel marcato spagnolo – come modalità di accesso alla lettura. Nel febbraio 2022, in particolare, la fruizione di contenuti distribuiti in abbonamento ha riguardato il 20% del totale dei lettori danesi.
Oltre a questo, la ricerca ha evidenziato come i social media stiano influenzando la lettura – un po’ come succede in Italia con il fenomeno di BookTok –, coinvolgendo sempre più un pubblico intergenerazionale che predilige la lettura digitale e che utilizza i social media per discutere e condividere le proprie letture.
Un ulteriore dato di rilievo emerso da un’altra ricerca condotta da Johanne Gormsen Schmidt, sempre per il Ministero della cultura, è la crescente produzione dei libri in lingua danese, che nel 2018 hanno superato quelli in traduzione. Tra le lingue maggiormente tradotte, anche in Danimarca primeggia l’inglese, con 700 titoli nel 2020 e un numero simile nel 2021. Molto rappresentare anche le traduzioni dal norvegese e dallo svedese, che dal 2009 al 2021 crescono rispettivamente del 104% e del 74%.
Fonte: Kulturministeriet
Anche la traduzione di libri dal francese ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi 15 anni, arrivando nel 2021 a 150 titoli tradotti e superando le traduzioni dal tedesco che, pur sempre presenti, hanno un andamento altalenante.
Nel complesso insomma, come dice Mette Jokumsen – direttrice della casa editrice Gads Forlag – c'è probabilmente una predominanza di tedesco, francese, inglese e scandinavo nel mercato danese, perché è quello che la maggior parte delle persone vuole leggere».
Il quadro delle abitudini di lettura dei danesi è, in conclusione, abbastanza complesso. Nonostante il calo della lettura, l'utilizzo di strumenti digitali e l'interesse per la letteratura di lingua danese rappresentano un'opportunità per il futuro della lettura nel Paese. E il cambiamento generazionale e tecnologico potrebbe portare a una nuova era di accessibilità e diffusione della letteratura tra le nuove generazioni.
Laureato in Beni Culturali all’Università IULM di Milano con una tesi in economia della cultura. La mia passione per i libri mi ha portato ad indagare il mondo dell’editoria con particolare attenzione al suo mercato.
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