Un’ulteriore conferma dell’importanza che la «lettura in cuffia» va assumendo, arriva da un recente studio del
Pew Research Center – il centro di ricerca indipendente e apartitico statunitense – che mostra come il paradigma della fruizione editoriale sia sempre più frammentato per gli americani, con
quote crescenti d’interesse per i formati audio.

Nel complesso, gli americani leggono in media 12 libri all'anno: un valore influenzato positivamente dalle performance dei forti lettori. L'americano «tipo», infatti, negli ultimi 12 mesi si è fermato a 4 libri. Ognuna di queste cifre è rimasta più o meno costante da quando il Pew ha iniziato a condurre indagini sulle abitudini di lettura libraria. Circa ¾ del popolo statunitense (il 74%) ha letto – secondo una ricerca condotta a gennaio – almeno un libro in un qualunque formato negli ultimi 12 mesi: una percentuale grossomodo invariata dal 2012. La scelta del supporto di carta resta la più popolare tra chi decide di dedicarsi alla lettura, riguardando il 67% degli intervistati che aveva dichiarato di aver letto almeno un libro durante l’anno precedente.
Mentre, però, le percentuali di chi legge in e-book o in carta restano simili a quelle rilevate da un sondaggio del Pew condotto nel 2016, un aumento (magari modesto, ma statisticamente significativo) ha caratterizzato la quota di americani che «legge» audiolibri, portandola dal 14 al 18%.

Nonostante una certa crescita di alcuni formati digitali e un ampliamento dello spettro delle modalità di fruizione, nel 2017 è circa il 39% degli americani ad affermare di aver letto solo i libri stampati. Il 29% compone un mix che attinge tanto alla carta quanto al digitale e il 7% sceglie solo tra i formati elettronici. Approfondendo la segmentazione demografica, queste percentuali subiscono alcune modifiche. Per esempio, tra i giovani di 18-29 anni, la quota della «lettura» (le virgolette sono d’obbligo, poiché in questa fascia si colloca anche la fruizione di audiobook) esclusivamente digitale raggiunge il 10%, rispetto al 5% dei 50-64enni e al 4% degli over 65. È interessante osservare che livello di istruzione e reddito non incidono particolarmente sulla propensione alla lettura digitale, che interessa circa il 7% dei laureati e il 5% dei non laureati.

Tornando agli audiolibri, alcuni comportamenti peculiari sono stati osservati in particolari fasce demografiche. Per esempio, quasi un quarto (23%) dei giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni ha ascoltato almeno un audiobook negli ultimi 12 mesi, rispetto al 16% del 2016. La quota di laureati che ha «letto in cuffia» è cresciuta, invece, di 7 punti percentuali nello stesso periodo, e quella dei diplomati è quasi raddoppiata: passando dal 9% del 2016 al 16% di oggi. Interessante anche notare che la percentuale di fruitori di audiobook non è stata particolarmente influenzata, in questi anni, dalla distribuzione geografica: con la forte eccezione delle «aree rurali», dove la percentuale degli «ascoltatori» è passata dal 10% di due anni fa al 17% attuale.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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