Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Libertà d'espressione

In Canada alcuni libri sono stati rimossi dalle biblioteche scolastiche, ma Margaret Atwood non ci sta

di Elisa Buletti notizia del 5 settembre 2025

Se negli Stati Uniti il tema della censura nelle biblioteche scolastiche è, in questi ultimi anni, più sentito che mai, recentemente anche il vicino Canada sta attraversando una situazione controversa a seguito di alcune restrizioni imposte sui libri.

A luglio 2025, il governo della provincia canadese dell’Alberta – guidato dalla premier Danielle Smith – ha imposto alle scuole della regione (dalla materna alla terza media) di eliminare dagli scaffali delle proprie biblioteche i libri con contenuti che rientrano nella definizione di «sessualmente espliciti», ovvero, secondo l'ordinanza emessa, che «contengono una rappresentazione chiara e dettagliata di un atto sessuale». La restrizione nasce da un’intensa attività di lobbying da parte di gruppi conservatori per i «diritti dei genitori» che, emersi come gruppi di forte pressione politica negli Stati Uniti, stanno guadagnando terreno anche in Canada.

Secondo le indicazioni del governo, le scuole pubbliche dell'Alberta avevano tempo fino al 1° ottobre per ottemperare all’ordinanza, ma a fine agosto alcune avevano già pubblicato l'elenco dei libri rimossi dagli scaffali: numerose opere letterarie sono finite nella rete, tra cui il romanzo distopico di Margaret Atwood The handmaid’s tale (Il racconto dell’ancella, in Italia pubblicato da Ponte alle Grazie). E così è scoppiato il caso.

Come racconta il New York Times, a Edmonton, capoluogo dell’Alberta, «già il primo giorno di scuola molte biblioteche scolastiche apparivano diverse, con gli scaffali visibilmente privi di centinaia di libri. Ma poche ore prima della fine della giornata scolastica, il governo provinciale ha fatto marcia indietro», sospendendo l’ordinanza in seguito alle proteste pubbliche di autori e autrici di alto profilo tra cui la stessa Atwood.
Tra i titoli rimossi dal consiglio scolastico di Edmonton apparivano anche, ad esempio, Brave new world di Aldous Huxley, 1984 di George Orwell, The great Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, It di Stephen King, oltre a romanzi di autori young adult come Judy Blume, Tahereh Mafi, Emily Henry.

«Non si tratta di vietare i libri», aveva dichiarato Danielle Smith sui social a maggio, quando il suo governo aveva annunciato che avrebbe imposto alle scuole di rimuovere determinati libri. «Si tratta di proteggere i bambini e le bambine dai contenuti espliciti e sessualmente espliciti che non hanno alcun posto in classe». Ora, a seguito del caso scoppiato ad Edmonton, Smith ha immediatamente protestato: secondo lei, il distretto si è spinto troppo oltre, eliminando titoli che non avrebbero mai dovuto essere rimossi. «Sarò più esplicita per evitare fraintendimenti: 1) eliminare i contenuti pornografici dalle biblioteche scolastiche; 2) non togliere i classici dagli scaffali; 3) sappiamo tutti la differenza tra il punto 1) e il punto 2)» ha commentato su X.

Margaret Atwood in particolare ha criticato aspramente le restrizioni, sottolineando l’assurdità della censura e pubblicando un breve testo ironico in cui paragona la premier dell’Alberta ad alcuni personaggi del suo romanzo The handmaid’s tale. Il libro, che ha ispirato la celebre serie TV omonima, affronta temi di giustizia sociale e diritti delle donne, motivo per cui è spesso oggetto di controversie e censure in varie parti del mondo. Atwood è molto attiva nel promuovere la libertà di espressione, tanto da aver creato con Penguin Random House anche un’edizione speciale del libro stampata con materiali ignifughi per contrastare simbolicamente la censura e la distruzione di libri.

Al momento, il governo dell’Alberta ha bloccato l’ordinanza di rimozione dalle biblioteche scolastiche dei libri con contenuti sessualmente espliciti, ma la premier Smith ha dichiarato, come riporta la CBC – servizio pubblico radiotelevisivo nazionale canadese –, che la sospensione sarà di breve durata. In una conferenza stampa, Smith ha affermato che sono in arrivo nuove regole: «Stiamo riscrivendo l’ordinanza ministeriale, poiché credo che ci sia stato un malinteso. La direttiva sarà quella di togliere dalle biblioteche i libri con contenuti pornografici e di non toccare i classici. Ci auguriamo che i consigli scolastici capiscano cosa stiamo cercando di ottenere».


© Fotografia in header di Mark Hill Photography

L'autore: Elisa Buletti

Laureata in Lettere all’Università degli Studi di Verona, ho conseguito il master Booktelling, comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica di Milano che mi ha permesso di coniugare il mio interesse per i libri e l’intero settore editoriale con il mondo della comunicazione digital e social.

Guarda tutti gli articoli scritti da Elisa Buletti

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.