Duemila persone intervistate online tra il 29 e il 30 ottobre 2024, tutte residenti in Spagna, di età superiore ai 18 anni e con diritto al voto. Così il quotidiano El País, attraverso la data company 40dB, ha provato a indagare la lettura in Spagna: tra formati, generi, stratificazioni anagrafiche, titoli, autrici, autori e uno sguardo sulle dinamiche di medio e lungo corso. Spoiler: il libro è vivo e lotta insieme a noi.
1. Il 55% della popolazione spagnola dichiara di leggere regolarmente libri
Il 25% delle persone intervistate legge ogni giorno e un altro 30% legge ogni settimana. Il 25% dichiara di farlo almeno una volta al trimestre. All'opposto, il 18% confessa di non leggere mai o quasi mai.
La lettura è più popolare dei videogiochi e dei podcast, anche se è stata superata da altre forme di intrattenimento digitale: il 71% degli intervistati ascolta regolarmente musica su una piattaforma, il 77% guarda film o serie in streaming e l'85% si intrattiene sui propri social network dallo smartphone. Quest'ultima attività ha persino superato la televisione (83%), per decenni ai vertici della piramide dell’intrattenimento.
L'indagine rivela anche quanti libri leggono l’anno spagnoli e spagnole, almeno secondo l’imperfetta memoria umana: il 43% ha dichiarato di averne letti quattro o più negli ultimi 12 mesi, l’11% più di 10. I super lettori, quelli da oltre 20 libri l’anno, sarebbero invece il 5% della popolazione spagnola.
2. Le donne leggono di più, soprattutto le over 60
Il 60% delle donne spagnole legge regolarmente, rispetto al 50% degli uomini. Questo divario si conferma a tutte le età, con un’accentuazione maggiore tra le persone ultrasessantenni: in questo gruppo, le lettrici superano i lettori di 16 punti (66% a 50%).
3. I gusti di lettrici e lettori sono eclettici ed eterogenei. Ma c’è polarizzazione sui best seller
Il sondaggio di El País comprendeva anche tre domande a risposta libera, in cui gli intervistati potevano citare libri specifici: è stato chiesto loro quali fossero le opere di autrice o autore spagnolo che gli avevano cambiato la loro vita, quali avessero regalato di recente e quali, invece, tenessero in lettura sul comodino in quel momento. Le loro risposte aiutano a tracciare uno schema delle scelte del lettore molto articolato e composito, riassumibile tra tutti in un dato: il 72% dei rispondenti ha citato come libro che ha cambiato loro la vita un titolo che non è stato indicato da nessun altro intervistato. Tra i titoli con più occorrenze, invece, il Don Chisciotte di Miguel de Cervantes (14 menzioni), Dimmi chi sono di Julia Navarro (6), L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón (5) e Il cavallo di Troia di J. J. Benitez (4).
4. Non c'è consenso sull'autore più importante del XXI secolo, anche se gli intervistati scelgono Pérez-Reverte come candidato principale
La diversità di opinioni è ancora evidente quando viene chiesto quale sia la scrittrice o lo scrittore più importante del XXI secolo. Con il 20% delle indicazioni, si posiziona in cima Arturo Pérez-Reverte, seguito da Carlos Ruiz Zafón (6%), Almudena Grandes (6%), María Dueñas (3%), Javier Castillo (2%) e Julia Navarro (2%).
È divertente notare che, anche in questo caso, la memoria fallace del lettore non manca di manifestarsi: da chi indica Miguel de Cervantes come lo scrittore spagnolo più rilevante di questo secolo (5%), a chi sceglie Isabel Allende (3%) o Gabriel García Márquez (3%), che non hanno nazionalità spagnola.
Da segnalare anche il pregiudizio di genere: se il 42% delle lettrici indica una scrittrice come la più autorevole e rilevante nella sua esperienza di vita, solo il 20% degli uomini fa lo stesso.
5. La Generazione Z legge fumetti, manga e anche poesie
La stragrande maggioranza di lettori e lettrici spagnole legge romanzi, siano essi classici (72%) o contemporanei (75%). Anche i racconti (51%) e i fumetti (34%) sono popolari, ma ogni generazione ha le sue peculiarità.
La Generazione Z è tra le più eclettiche in termini di generi letti. Lettrici e lettori in quella fascia d’età leggono sia fumetti (45%) che romanzi classici (56%), manga (40%), ma anche poesia (35%). Curiosità, l’amore per la poesia accomuna gli Z ai Boomers, quello per i fumetti alla Generazione X.
6. Il mosaico dei generi e il fantasy sempre più letto dalle donne
Il genere narrativo con il maggior numero di lettori è il giallo (80%), seguito dall'avventura (74%), dalla narrativa realistica (73%), da quella storica (71%) e dal poliziesco (70%).
Il divario di genere si acuisce in alcuni casi in particolare: il 73% delle donne legge romanzi rosa e solo il 32% degli uomini, ad esempio. Per quanto riguarda la saggistica, le donne leggono più di cucina, salute o sviluppo personale, mentre gli uomini leggono più di economia, tecnologia e sport. Tuttavia, un pattern trasversale ai generi emerge con chiarezza: l’interesse equanimemente rivolto ai libri che spiegano le cose, che ci aiutano a svolgere un compito, che risolvono un problema della vita quotidiana. Spiccano infatti le categorie come viaggi (53%), cucina (51%), salute (50%), hobby (47%), self help (46%) e psicologia (46%).
Ritornando alle differenze di genere, è affascinante vedere come evolvano attraverso le generazioni. Un esempio sono i romanzi fantasy, e in misura minore la fantascienza, un tempo più letti dai ragazzi che dalle ragazze e oggi invece egualmente apprezzati. Un’evoluzione legata all’anagrafica si coglie anche nella fruizione di romanzi erotici: se tra la generazione dei settanta-sessantenni sono impopolari (o, almeno, non ne viene dichiarata la lettura), è quasi il 50% delle lettrici under 44 a indicarne la fruizione.
E cosa succede con self-help e sviluppo personale? Le donne di tutte le età leggono libri su come migliorare se stesse, mentre gli uomini sembrano perdere interesse per l'argomento con l'avanzare dell'età: il 60% dei ragazzi ventenni legge libri di auto-aiuto, solo il 23% degli uomini in pensione.
7. La lettura è un valore che si tramanda
Secondo i risultati del sondaggio, il 67% degli intervistati cresciuti da genitori che erano lettori abituali sono diventati a loro volta lettori abituali, rispetto al 51% di chi è cresciuto in famiglie in cui l’abitudine alla lettura era più episodica o addirittura inesistente.
8. Più della metà dei lettori più giovani legge (anche) in inglese
La lingua in cui si decide di leggere segna un enorme cambiamento generazionale: oltre il 55% dei giovani tra i 18 e i 27 anni legge libri in inglese, rispetto al 15% della generazione dei loro nonni. Quello che fino a pochi anni fa era un comportamento elitario, nel mondo globalizzato è a un passo dall’essere un’attitudine di massa.
9. Tutti leggono su carta, ma gli under 40 lo fanno anche dallo smartphone
Il 90% dei lettori legge ancora su carta, ma i nuovi dispositivi hanno aperto un divario di età. Tra i lettori sotto i 40 anni, quasi la metà legge anche su un e-book o su un cellulare.
L’età è un fattore determinante anche rispetto ai fattori e ai soggetti dai quali ci si fa influenzare nella scelta del libro. I più giovani, ad esempio, cercano più volentieri riferimenti al di fuori della propria cerchia: in un podcast ( 46%), attraverso gli influencer (51%) e nelle loro reti sociali (57%), ma sono anche quelli che citano maggiormente l'utilità di riviste e supplementi culturali nella scelta di un libro (62%). Curioso anche che i lettori più giovani siano maggiormente influenzati nella scelta dalla lunghezza del libro, preferendo quelli con molte pagine
10. Spagnoli e spagnole vorrebbero avere più tempo da dedicare alla lettura
Il 73% delle persone vorrebbe passare più tempo a leggere e il 33% vorrebbe leggere «molto di più»: un assunto trasversale tra i rispondenti al sondaggio, con una polarizzazione maggiore tra donne e giovani. In particolare, la metà delle donne di età compresa tra i 18 e i 27 anni vorrebbe leggere molto di più.
L'indagine di El País chiede anche alle persone che leggono meno rispetto a dieci anni fa le ragioni di questo cambiamento. Non ci sono sorprese nelle loro motivazioni: dicono di avere meno tempo (34%), e che parte di tempo viene trascorso in posti come Instagram, TikTok o YouTube (31%), o che hanno sostituito la lettura con la visione di serie tv e film (48%).
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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