Per quasi la metà sono tacciati di non avere competenze adeguate nella comprensione di un testo scritto, eppure le loro scelte plasmano le classifiche dei libri più venduti. Secondo sociologi e opinionisti la loro attenzione è risucchiata dal mondo digitale e da social network solipsistici, eppure se le vendite nelle librerie nei primi quattro mesi del 2022 hanno tenuto e anzi sono cresciute è soprattutto grazie a fumetti e manga, generi da loro prediletti.
I giovani sono il grande Ufo – oggetto volante non identificato – dell’editoria italiana del post-pandemia. Secondo le prove Invalsi del 2021, il 44% dei ragazzi ha competenze nella comprensione dei testi scritti alla fine della scuola superiore simili a quelle che dovrebbe avere un ragazzo alla fine delle scuole medie, cioè insufficienti.
I tassi di lettura misurati nella ricerca del Centro per il libro e la lettura e AIE a fine 2021 mostrano cali significativi nella lettura dai 7 anni in su e, in particolare, un crollo tra i 15 e i 17 anni: dichiaravano di leggere l’85% tre anni fa e oggi solo il 51%. Numeri drammatici che risentono dello shock pandemico, ma che raccontano evidentemente solo una parte di una realtà che gli adulti faticano a interpretare compiutamente.
Se ne è parlato al Salone del libro di Torino durante un convegno organizzato dall’Associazione Italiana Editori n collaborazione con Aldus Up, lo scorso 20 maggio. Secondo i dati presentati dall’Ufficio studi di AIE, tra i primi dieci titoli che dominano le classifiche dei libri più venduti dei primi quattro mesi del 2022, cinque sono libri il cui successo è dovuto a TikTok o comunque a forme di diffusione dei contenuti e di passaparola sul web tipiche delle generazioni più giovani.
Al primo e al sesto posto figurano due libri – Fabbricante di lacrime e Nel modo in cui cade la neve – di Erin Doom, giovane scrittrice italiana diventata famosa sulla piattaforma Wattpadd e oggi pubblicata da Magazzini Salani. Al quarto e al nono posto ci sono due libri di Madeline Miller – La canzone di Achille e Circe – editi in Italia da Marsilio e già in America e poi in Europa campioni di vendita grazie a TikTok.
Al decimo posto, infine, un saggio del 2017 ma recentemente rilanciato dal presentatore tv, cantante e influencer Fedez, La sottile arte di fare quello che c**** ti pare, scritto da Mark Manson ed edito da Newton Compton. Non solo: le vendite di fumetti e manga nelle librerie negli ultimi due anni sono triplicate tanto che, senza questi, il mercato trade non sarebbe cresciuto negli ultimi tre anni del 17%, ma «solo» del 10%.
Cosa sta succedendo? Secondo Renata Gorgani, editrice de Il Castoro e libraia, «i giovani sono protagonisti del mercato: scelgono i loro libri sui social e si sono costruiti un loro mondo», lontano dagli adulti. In questo mondo virtuale, fatto di connessioni web il cui senso sfugge spesso agli adulti, «hanno sviluppato trend e imposto gusti senza che noi fossimo in grado di intercettarli».
Questi trend sono diventati robusti movimenti di mercato che hanno rivitalizzato le librerie fisiche: «Il boom dei fumetti è un’opportunità, come lo è la crescita dell’editoria per ragazzi», crescita robusta nel 2021 (oltre il 18%) e che ha un po’ frenato, comprensibilmente visto il boom dei fumetti, solo nel 2022. «Dobbiamo chiederci dove abbiamo sbagliato» dice Renata Gorgani chiedendo un’autocritica per non essere riusciti ad accompagnare questo bisogno di libri e lettura, ma anche di confronto, tra i giovani.
Secondo Laura Donnini, Harper Collins Italia, quello a cui assistiamo oggi in Italia sono fenomeni che già si sono visti all’estero. Tra questi, «la continua crescita dell’audiolibro, mentre l’ebook si arresta». In questo scenario, le librerie fisiche possono intercettare i nuovi pubblici «se migliorano il loro servizio», un compito non facile che richiede, lo si sta vedendo con i fumetti, di acquisire competenze e modificare l’offerta secondo gusti e criteri che sono fuori dalle scelte tradizionali.
Per gli editori italiani, più in generale, quello che si sta muovendo tra le fasce giovanili è un’opportunità che non dovrebbe sfuggire. Fumetti e Tik Tok hanno innescato – senza che questo fosse in nessun modo programmato – un interesse verso il libro che le politiche pubbliche di sostegno alla lettura con difficoltà riescono a innescare.
Giuseppe Laterza, tra gli editori di saggistica più apprezzati in Italia e uomo del Sud, dove i tassi di lettura sono storicamente più bassi e il disagio giovanile più alto, chiede alle autorità pubbliche «di fare di più, a partire dalla scuola che deve essere il centro di tutto». Oggi in Italia, ha denunciato, «non c’è un ufficio centrale al Ministero dell’istruzione che si occupi delle biblioteche scolastiche che sono importantissime».
Non deve più succedere, ha spiegato Laterza, che queste strutture, quando ci sono, vengano abbandonate, o gestite da personale scelto non per specifiche competenze, ma come ripiego perché non in grado di fare altro. Proprio le biblioteche scolastiche sono al centro di #ioleggoperché, l’iniziativa di AIE che permette alle famiglie di donare un libro per le scuole, iniziativa a cui partecipano con donazioni di libri anche gli editori. «Ad oggi è questa la prima e più grande iniziativa a favore della lettura in Italia», ha ricordato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi. Nelle ultime sei edizioni, grazie a cittadini ed editori, le librerie scolastiche si sono arricchite con quasi due milioni di nuovi volumi.
Sono nato a Genova e vivo a Milano. Giornalista, già addetto stampa di Marsilio editori e oggi di AIE, ho scritto per Il Secolo XIX, La Stampa, Internazionale, Domani, Pagina99, Wired, Style, Lettera43, The Vision. Ho pubblicato «Figli dell’arcobaleno» per Donzelli editore. Quando non scrivo, leggo. O nuoto.
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