Cosa resterà, dopo la pandemia, di tutte le esperienze digitali con cui ci siamo confrontati negli ultimi mesi? Se il digitale è qui per rimanere, sicuramente dobbiamo auspicare che la fine dell’emergenza metterà un po’ di ordine, filtrando ciò che si è dimostrato utile e di qualità dalla proliferazione incontrollata di conferenze online e dirette video che spesso ottengono l’effetto di disorientarci. Anche solo per il fatto che rendono più difficile trovare gli altri contenuti, quelli che effettivamente non vorremmo perderci e che la Rete porta comodamente nel salotto di casa nostra.
La formazione online
Non è però solo una questione di qualità. Il confinamento ha spinto la sperimentazione di forme di fruizione inedite o poco diffuse, che in alcuni casi hanno risposto a bisogni preesistenti e che quindi resteranno anche quando potremo tornare a muoverci liberamente. Ne è un esempio la formazione: nella dimensione online molte case editrici hanno potuto raggiungere un pubblico molto più ampio rispetto a quello che abitualmente accedeva ai corsi in presenza. Nella logica della coda lunga, se offro un corso online che interessa un pubblico di nicchia, posso raggiungere tutti gli appassionati di quell’argomento, da Trapani a Bolzano, e posso consentire loro di frequentare la sessione formativa non solo in diretta ma anche in modalità asincrona, quando fa più comodo a loro. In questo modo la formazione diventa un segmento di attività sostenibile e un modo per mantenere vivi i contatti con il proprio pubblico, come hanno evidenziato Francesca Archinto di Babalibri e Renata Gorgani de Il Castoro a DigitalReaders qualche settimana fa. Conferenze e corsi online funzionano soprattutto se sono associati all’attivazione di reti locali, come quella delle scuole e delle librerie, che sono essenziali per supportare e promuovere le attività sul territorio. Gli editori per ragazzi sembrano invece meno convinti che avranno un futuro gli eventi online rivolti ai bambini, come le videoletture, molto popolari durante il lockdown: sia per le difficoltà legate ai diritti, soprattutto per le opere straniere, sia per la necessità per il pubblico dei più giovani di avere un rapporto diretto, fisico, con il libro e l’autore.
Le storie da ascoltare
Sono destinati invece a restare progetti come Storie da ascoltare, voluto da Babalibri per festeggiare i suoi 50 anni: si tratta di una serie di letture ad alta voce dei libri dell’editore, un viaggio audio in cui la voce che legge è accompagnata da musiche di autori come Chopin, Massenet, Haydn e Grieg, eseguite dal vivo dai docenti del Centro di Formazione Musicale di Barasso. Caricati sul sito dell’editore e accessibili a tutti, gli audiolibri di Babalibri vanno del resto incontro alla richiesta crescente di contenuti audio da parte di un pubblico di tutte le età. Nel 2020 audiolibri e podcast per bambini e ragazzi hanno visto un incremento del 20% su Audible, tanto che la piattaforma ha deciso di inaugurare una nuova sezione Kids, con produzioni ad hoc, come la Bussola Magica, una serie fiabesca che racconta le avventure di un ragazzino in giro per il mondo, narrate da Cristina D’Avena e La divertiscatola favolosa della Pozzolis Family dedicata all'amicizia e alla gentilezza e le Favole a teatro, una raccolta audio sul patrimonio italiano del teatro per ragazzi.
Le fiere digitali
Se la rilevanza commerciale delle fiere perde terreno, dato che le occasioni di scambio dei diritti si distribuiscono durante l’anno, i grandi eventi fieristici in presenza rimarranno fondamentali momenti di confronto per scoprire nuovi editori e autori, per incontrare librai, bibliotecari e tutte le figure coinvolte nella filiera del libro. Tuttavia, le sperimentazioni di fiere online portate avanti nel 2020 lasceranno comunque un’eredità digitale preziosa, che potrà essere sfruttata anche quando editori e pubblico potranno di nuovo incontrarsi nei padiglioni fieristici. È il caso di SalTo+, la piattaforma dedicata alle lettrici e ai lettori del Salone internazionale del Libro di Torino, una grande libreria digitale con video, interviste, lezioni, podcast, approfondimenti. Anche la Bologna Children’s Book Fair ha allestito nel 2020 un’edizione online, con le Galleries, un’intera sezione dedicata alle mostre, oltre a contenuti ad hoc - una poesia antivirus di Roberto Piumini tradotta in oltre 20 lingue – incontri con gli autori, workshop ed eventi di formazione online. La BCBF ha anche potenziato la piattaforma digitale del Global Rights Exchange, per lo scambio dei diritti internazionali, la distribuzione e il licensing dei contenuti, implementando un database ricercabile e un sistema di networking e consentendo agli editori di creare una vetrina digitale più efficace per i propri titoli. L’edizione 2020 ha visto nascere anche il blog Fairtales, che intende raccontare la fiera da nuove prospettive e tenere vivo il contatto con il suo pubblico durante tutto l’arco dell’anno. A maggio 2020, in occasione della Online Special Edition della fiera, è stata presentata una versione inedita, interamente digitale e accessibile a tutti, dell’Illustrators Wall, che ogni anno accoglie i visitatori con le sue pareti ricoperte di poster, disegni, fotografie, immagini e contatti. Dal 14 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 il muro è tornato in una speciale Season’s Greetings Edition, in cui gli illustratori di tutti i continenti hanno inserito i loro biglietti d’auguri virtuali per le festività.
Mostre e festival virtuali
Sul fronte delle mostre virtuali dedicate ai libri, da segnalare la bella Da Giannetto a Mastro Remo. I libri per ragazzi della Civica di Trieste che offre il tradizionale percorso espositivo, accompagnato da approfondimenti video e dalla possibilità di sfogliare digitalmente, in una riproduzione di altissima qualità, alcuni dei libri esposti nelle bacheche.
Un festival come Lucca Comics nel 2020 ha puntato invece su un triplice binario: eventi online, media partnership e alleanze con giganti digitali come Amazon e la collaborazione con una rete di punti vendita fisici sul territorio. Lucca Changes ha tradotto tutte le attività in un palinsesto di video on demand sul sito della manifestazione, sul profilo YouTube di Lucca Comics & Games e nello spazio dedicato al festival su RaiPlay. I teatri di Lucca, città che è molto coinvolta nelle giornate del festival, si sono trasformati in studi televisivi per dirette streaming. Le novità editoriali sono state proposte tramite il Lucca Store su Amazon.it e tramite la rete dei 115 campfire (negozi specializzati, fumetterie e librerie indipendenti sparsi in tutta Italia).
Quest’articolo fa parte di una rubrica nata dalla collaborazione tra il Giornale della libreria e il portale online Mamamò, a cura delle sue fondatrici: Roberta Franceschetti ed Elisa Salamini. I temi affrontati sono quelli del digitale per bambini e ragazzi, tra contenuti e contenitori narrativi, nuove tendenze e aspetti d’interesse e di convergenza con il settore editoriale.
Mamamò è un portale online che dal 2012 si occupa di educazione digitale e formazione nel campo della media education. Ha curato i programmi dei DigiLab rivolti a bambini e ragazzi presso il BookStockVillage del Salone del Libro di Torino. Le due fondatrici, Roberta Franceschetti ed Elisa Salamini, sono giornaliste con anni di esperienza nel settore dell’editoria, della comunicazione online e dei contenuti digitali per ragazzi. Il loro lavoro indaga il connubio ragazzi e tecnologia, per esplorare in particolare lo sviluppo di nuovi format in chiave narrativa, dalle app ai videogiochi, dalle serie tv ai canali YouTube. Sono co-autrici della nuova serie animata MeteoHeroes, che spiega il cambiamento climatico ai più piccoli. Sono autrici del libro Youtuber - Manuale per aspiranti creators di prossima pubblicazione con Editoriale Scienza. Dal 2017 Roberta Franceschetti è membro della giuria del BolognaRagazzi Digital Award della Bologna Children’s Bookfair.
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