Questo articolo, aggiornato al 10 settembre, è stato scritto per il numero di ottobre 2020 del Giornale della libreria, dove è uscito in lingua inglese.

Hanno dovuto cambiare i loro piani: procrastinarli, stravolgerli, sperimentare. E lo hanno fatto continuando a confrontarsi attraverso la rete ALDUS. Perché nel panorama rimodellato dall’emergenza le funzioni del network appaiono intatte e anzi rafforzate: fare dell’innovazione uno strumento vivo da indirizzare al raggiungimento degli obiettivi di volta in volta individuati; cercare l’apertura internazionale come spazio di dialogo.

A ottobre 2019 la Federation of European Publishers (FEP) organizzava in collaborazione con Boek.be – l'associazione dell'industria del libro delle Fiandre – l’evento ALDUS Focus on book fairs, durante il quale numerosi professionisti delle associazioni editori europee avrebbero condiviso le loro esperienze in merito all'organizzazione delle fiere del libro che aderiscono al network. Un’ottima sintesi delle informazioni scambiate ed emerse in quella circostanza è il report del vicedirettore della FEP, Enrico Turrin, pubblicato a gennaio 2020 nella sezione K-Hub di aldusnet.eu.

L’incontro, d’altronde, incarnava di per sé l’approccio operativo, lo spirito e la funzione di ALDUS: piattaforma fisica e digitale per fare squadra tra le risorse umane e professionali che cooperano all’editoria globale. Infrastruttura di raccordo tra i temi nazionali e internazionali, di messa in comune di problemi e soluzioni. Occasione per fissare nelle reciproche agende appuntamenti nei quali esprimere – ma soprattutto strutturare e sistematizzare – il confronto. Opportunità per lavorare alla definizione condivisa di un metodo di confronto e farne uno strumento di azione e innovazione.

Ottobre 2019 sembra una vita fa se pensiamo a ciò che il 2020 ci avrebbe di lì a poco riservato. Nelle prime settimane di marzo è con una rapida sequenza di cancellazioni di fiere del libro che il coronavirus ha fatto il suo inequivocabile ingresso nel mondo editoriale. Oltre che il segnale concreto dell’emergenza sanitaria – e una cruda anticipazione degli effetti socioeconomici che avrebbe avuto – la cancellazione di questi appuntamenti in molti angoli d’Europa ci ha resi presto consapevoli di quanto la portata di ciò che ci accingevamo ad affrontare fosse globale.

A ottobre 2019 le fiere del libro del network ALDUS si raccontavano condividendo i formati innovativi sperimentati, gli obiettivi raggiunti e quelli in direzione dei quali muoversi. Dalle loro esperienze l’innovazione emergeva come un frame trasversale attraverso il quale leggere e costruire il futuro: dei contenuti editoriali, della comunità dei lettori, del coinvolgimento del pubblico generalista e professionale, dell’infrastruttura fieristica stessa. Dai racconti, ALDUS usciva confermato sia in quanto network di condivisione dei formati di innovazione, sia come soggetto intrinsecamente innovatore, con gli eventi, le conferenze e le iniziative organizzate sotto il suo nome nelle varie fiere europee. Tutte caratteristiche che appaiono intatte e rafforzate, pur nello stravolgimento degli ultimi mesi. È come se il modello ALDUS ci stesse implicitamente preparando ad affrontare qualcosa che non potevamo prevedere sarebbe successo. Ma che è successo.

In questo contesto, la pubblicazione a inizio maggio della brochure European Book Fairs. Facts and Figures 2020, se da un lato non poteva che riflettere l’incertezza e la peculiarità del periodo, dall’altro ribadiva l’importanza e la volontà di tenere vivo questo spazio di dialogo tra le fiere del libro. L’aggiornamento raccoglie i profili delle 18 fiere aderenti ad ALDUS [a oggi 20, con l’arrivo della Book World Prague e della fiera del libro di Lubiana], distribuite in 16 Paesi europei. Chiusa in redazione poco prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria, fotografa l’infrastruttura delle fiere del libro in Europa in una posa che avrebbero dovuto dismettere di lì a poco.

Tra le tante cancellazioni e i tanti posticipi, molte realtà hanno cominciato fin da subito a esplorare soluzioni alternative per tentare di superare le restrizioni indotte dal diffondersi del nuovo coronavirus: dall’apertura di piattaforme digitali funzionali all’internazionalizzazione al ripensamento online di parte dei loro palinsesti di iniziative, tanto per il pubblico generalista quanto per quello professionale. Ancora una volta, ALDUS è testimone e incubatore di questi processi, e agevolando il confronto tra le soluzioni sperimentate fino a oggi ci aiuta già a cogliere delle costanti e intravedere una direzione.

In tema del ripensamento in digitale dei formati d’incontro, si è svolta a inizio maggio l’edizione speciale della Bologna Children’s Book Fair, «visitata» da oltre 60 mila utenti per un totale di 470 mila pagine viste e 2 milioni di impression registrate sui canali social della manifestazione. Partner di ALDUS e antesignana dello spirito del network – all’intersezione tra temi ed esperienze locali e globali, tradizionalmente abituata a leggere e a vivere l’editoria attraverso il frame e gli strumenti dell’innovazione – la Fiera di Bologna ha accolto nella sua prima online due iniziative targate ALDUS. Il BCBF Global Rights Exchange: un hub virtuale per la compravendita dei diritti di edizione per consentire agli editori espositori e agli agenti letterari di presentare i loro titoli, fare e ricevere offerte e programmare incontri video. La piattaforma rimarrà attiva fino alla fine del 2020. La masterclass Dust or magic: un webinar gratuito dedicato a chiunque fosse interessato e coinvolto nei temi del digitale per bambini e ragazzi.

Pochi giorni dopo – dal 14 al 17 maggio – anche il Salone del libro di Torino ha proposto al suo pubblico una speciale edizione digitale: il Salone Extra. In quattro giorni 140 ospiti da tutto il mondo hanno conversato in più di 60 incontri, naturalmente in streaming (i contenuti sono stati guardati in totale per oltre 64 mila minuti). Più di 200 librerie in tutta Italia hanno contestualmente aderito all’iniziativa SalTo in Libreria e 360 «libri della ripartenza» sono stati segnalati dagli editori che avrebbero dovuto essere al Lingotto, idealmente partecipi con le copertine dei titoli su cui punteranno per la ripresa. L’esperienza digitale del Salone ha generato anche uno spin-off estivo, quella del SalTo Notte. «In un momento storico in cui nel mondo sta tornando la possibilità di movimento, ma non è chiara la direzione da prendere» un viaggio nelle città italiane alla scoperta dei luoghi della cultura e della letteratura, trasmesso in streaming sul sito e i canali della fiera il martedì a tarda sera.

Un’esperienza interessante all’interno del network è stata poi quella della Book World Prague (annullata per quest’anno) che ha cercato di tenere vivo il dialogo con il suo pubblico attraverso un calendario di incontri – trasmessi in streaming – con scrittrici e scrittori, che si è dispiegato dall’8 aprile al 4 maggio e ha avuto come palcoscenico lo stesso edificio che avrebbe dovuto ospitare la fiera. L’iniziativa era collegata alla piattaforma di crowdfunding Donio, attraverso la quale gli utenti potevano inviare delle piccole donazioni che sono state utilizzate per sostenere gli editori locali attraverso l’acquisto di libri, poi donati alle fasce meno abbienti della popolazione.

La Fiera del libro di Lipsia, annullata per l’edizione 2020 che avrebbe dovuto tenersi dal 12 al 15 marzo, ha puntato invece su un mix di iniziative: in parte autonome, in parte coordinate dalla stessa fiera e dal Börsenverein. Facendo leva, da un lato, sul ruolo attivo dei media (digitali e tradizionali) già supporter dell’iniziativa, che hanno ripensato gli slot e gli spazi destinati alla copertura della manifestazione annullata per ricreare un palinsesto di eventi in tema che il pubblico ha potuto fruire da remoto. Dall’altro, sul coinvolgimento social degli espositori, dei blogger e dagli influencer del mondo del libro, che ha spesso seguito strade spontanee e totalmente autonome sia nello sviluppo di format che nei contenuti, con il lancio di campagne di hashtag, letture virtuali ed eventi.

Conferma l’appuntamento in presenza la Fiera del libro di Lisbona, posticipando però le date da giugno al 27 agosto - 13 settembre 2020, e introducendo particolari accorgimenti per garantire la sicurezza sanitaria. La manifestazione, che quest’anno spegne 90 candeline, vede anche confermata fino al 2022 la collaborazione tra l’Associazione portoghese degli editori e dei librai (APEL) e il Consiglio comunale della città di Lisbona. Collaborazione che – rinnovando il precedente accordo siglato nel 2017 – si traduce in un sostegno economico da 120 mila euro l’anno per tre anni e un infittirsi delle sinergie che vedono fiera, associazione editori e amministrazione locale protesi al conseguimento dei medesimi obiettivi: primo tra tutti, la promozione della lettura. La partnership avrà anche la funzione di assicurare stabilità nel tempo alla manifestazione, preservandone la struttura organizzativa e avendo particolare riguardo per la funzione «educativa» della fiera, indirizzata – in collaborazione con la rete delle biblioteche comunali di Lisbona – al coinvolgimento del pubblico più giovane, quello di bambini e ragazzi.

Al momento della stesura di questo articolo [aggiornato al 10 settembre 2020], erano state confermate per l’autunno le date di Napoli Città Libro (8-11 ottobre) e della Fiera Internazionale del Libro di Vienna (11-25 novembre) [ma sono state entrambe cancellate nel frattempo], mentre la Fiera Internazionale del Libro di Istanbul (originariamente prevista dal 31 ottobre all'8 Novembre) è stata rinviata a nuove date ancora da annunciare.

In Spagna, le difficoltà derivanti dalla pandemia hanno reso necessario adattare il format di LIBER (originariamente previsto dal 7 al 9 ottobre a Barcellona) e spostare le date al 27-29 ottobre. LIBER 2020 affiancherà agli eventi in presenza un programma virtuale organizzato dalla Federazione spagnola degli editori e dalla Fira de Barcelona. Invece della tradizionale Fiera degli Espositori, questi ultimi verranno coinvolti in un format di partecipazione diverso. Gli eventi istituzionali si svolgeranno in presenza, mentre l'agenda degli incontri commerciali e la programmazione professionale sarà organizzata virtualmente.

È invece totalmente digitale la Göteborg Book Fair, dal 24 al 27 settembre, con un programma in streaming trasmesso su più canali e media per raggiungere un pubblico più ampio ed eterogeneo, una nuova piattaforma online e una partnership con le maggiori librerie del Paese (la catena Akademibokhandeln e lo store online Bokus) per la vendita dei libri. Due i contenitori tematici. Il Göteborg Book Fair Bildung Hub, i primi due giorni, dedicato agli argomenti all’intersezione tra il mondo del libro e il mondo della scuola. Ha come pubblico elettivo i professionisti della didattica, dell’insegnamento e delle biblioteche ma è ugualmente attrattivo per quella parte di pubblico generalista interessata alle questioni sociali. Tra i temi dominanti del palinsesto del Göteborg Book Fair Bildung Hub, la promozione della lettura e della cultura digitale. E poi il Göteborg Book Fair Literature Festival, dal 26 al 27 settembre, più canonicamente incentrato sulla presentazione al pubblico dei libri di recente pubblicazione. Ma non mancano spazi dedicati alla poesia, al teatro, alla traduzione.

La Fiera del libro di Madrid, dopo il rinvio da maggio a ottobre, è stata annullata per quest'anno, ma ha mantenuto nelle stesse date (2-18 ottobre) un programma digitale di incontri.

Allo stesso modo, a seguito della cancellazione della Fiera del libro di Anversa – prevista per novembre – l’emittente radiotelevisiva nazionale fiamminga VRT e Boek.be hanno unito le forze per organizzare, da domenica 1 a mercoledì 11 novembre, una fiera alternativa con una fitta programmazione di eventi televisivi e radiofonici che metteranno libri, lettori e autori al centro dei palinsesti. Da segnalare «la maratona del libro» che il conduttore radiofonico Tom De Cock «correrà» negli studi di Anversa, intervistando in dieci giorni oltre 300 autori e autrici fiamminghe e internazionali. Supportato, su e giù per le Fiandre, da un reporter volante che raccoglierà invece i pensieri dei lettori (e ancora di altri autori) incontrati nei luoghi topici del libro: le librerie, le scuole, le biblioteche, i centri culturali.

La Fiera del libro di Francoforte (14-18 ottobre 2020) è stata annullata quest’anno nella sua tradizionale esposizione in presenza, e si svolge con un ampio programma digitale per i professionisti dell'editoria e gli eventi online della BOOKFEST digital per il pubblico internazionale, nonché gli incontri dal vivo in città presso l’ARD Book Fair Stage allestito alla Festhalle e i circa 80 eventi organizzati nell'ambito di BOOKFEST city. La fiera ha ricevuto un sostegno pubblico di 4 milioni di euro: i fondi saranno utilizzati per incrementare la partecipazione degli utenti ai diversi format digitali sviluppati dalla Buchmesse. Come Frankfurt Rights, la piattaforma per lo scambio internazionale di diritti e licenze in cui gli editori possono presentare la loro azienda e i loro titoli e creare un catalogo dei diritti disponibili. Gli operatori interessati all'acquisto possono navigare nella piattaforma utilizzando filtri e parole chiave, alla ricerca di titoli promettenti e nuovi partner commerciali da tutto il mondo. Grazie ai fondi, gli editori e i detentori di diritti e licenze potranno utilizzare la piattaforma gratuitamente per nove mesi dopo la fine della fiera. Anche THE ARTS + diventa digitale, con un programma di presentazioni, masterclass e pitch volti a promuovere collaborazioni e far progredire il business all'intersezione tra l'industria editoriale e le industrie creative. BOOKFEST, il festival della lettura e della cultura che anima la città di Francoforte durante i giorni di fiera, si svolge fisicamente e, per la prima volta, virtualmente come BOOKFEST digitale. Così accanto a questo evento di ampio respiro, che porta per le strade della città concorsi di poesia, letture, performance artistiche e dibattiti, il nuovo BOOKFEST digital propone un programma digitale con contributi da vari continenti, in onda dalla mattina alla sera di sabato 17 ottobre 2020, sul sito web di Buchmesse e sui suoi canali social, liberamente accessibile agli spettatori di tutto il mondo.

Dopo 18 edizioni consecutive, per la prima volta salta il suo appuntamento Più libri più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria di Roma, organizzata fin dalla nascita dall’Associazione Italiana Editori. «Abbiamo studiato fino all’ultimo momento utile la possibilità di poter svolgere la fiera in sicurezza, ma ha dovuto prevalere il senso di responsabilità» racconta la presidente della manifestazione Annamaria Malato. Nell’attesa di ripartire a pieno regime nel 2021, sempre nella splendida Nuvola di Fuksas, all’Eur, l’AIE ha aderito a Insieme – lettori, autori, editori, la grande festa del libro promossa da Roma Capitale, la Regione Lazio e il Centro per il libro e la lettura, a Roma dal 1 al 4 ottobre. «Un evento speciale per un anno speciale, pensato ad hoc per la situazione che stiamo vivendo» commenta il presidente di AIE Ricardo Franco Levi. «È bello sapere che in un momento così difficile proprio il libro e lettura offrano l’opportunità di fare sistema nell’interesse della collettività».

La pandemia da Covid-19 ha sconvolto il (nostro) mondo e ridisegnato le (nostre) categorie interpretative. Grava sui conti del nostro settore e sulle sostenibilità delle industrie creative: sulla possibilità che continuino degnamente a fare il loro lavoro, rendendo più piene e belle le nostre vite. Disporre di uno spazio di dialogo internazionale per confrontarsi su ciò che è successo, sulle soluzioni introdotte, le strade tentate, i bisogni avvertiti, il know how dispiegato e quello da sviluppare è indispensabile per sostanziare di consapevolezza quello che accade e ripensare il futuro.

Un dialogo internazionale che proseguirà con ALDUS Up. La nuova fase del progetto, cofinanziata nel quadro del programma Europa Creativa, inizia a settembre 2020 e svilupperà ulteriormente la rete delle fiere del libro con l’obiettivo di raggiungere una dimensione paneuropea e di rafforzarsi per affrontare in maniera sempre più incisiva i temi centrali del mondo del libro.

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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