Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Fiere e saloni

Lucca Changes. I cambiamenti del 2020 per Lucca Comics & Games

di Camilla Pelizzoli notizia del 6 ottobre 2020

L’edizione 2020 di Lucca Comics and Games – temporaneamente rinominata Lucca Changes, per quest’anno così particolare e imprevedibile – sarà ricordata non solo per la riorganizzazione, per la volontà di incontrare e far incontrare comunque lettori e appassionati, ma anche per la grande mole di confronti, più o meno intensi, che hanno circondato la sua preparazione e la sua promozione.

Scontrandosi contro l’impossibilità di proporre la fiera per come la conosciamo (come mantenere il distanziamento, in una cittadina come Lucca e nei padiglioni, tra 270 mila persone?), Lucca Crea ha dovuto ipotizzare nuovi modi di fruire la fiera nel suo complesso, cercando al contempo di continuare a collaborare con chi avrebbe per forza di cose subìto di più il cambio di paradigma di quest’anno, ovvero tutte le aziende che prendevano lo stand per vendere – tra cui, ovviamente, moltissimi erano gli editori – e che, mancando la possibilità di fare la parte mercato a Lucca, si sono visti privati di un’opportunità di fatturato importante. Emanuele Vietina, direttore generale di Lucca Crea, ha sottolineato: «Non è questo il giorno per rinunciare a dare supporto a un comparto editoriale che trova nella manifestazione il momento di massima espressione. L’anno scorso Lucca Comics & Games ha celebrato il valore del Becoming Human, diventare umani: e non sarà sicuramente questo il giorno in cui, rinunciando al nostro programma, abbandoneremo l’anima inclusiva del nostro festival e della nostra community».

In città, dunque, tra il 29 ottobre e l’1 novembre, si dovrebbero tenere eventi sì dal vivo, ma a numero chiuso: presentazioni e spettacoli negli auditorium e nei palazzi storici (trasmessi in streaming gratuito online), e un unico pop-up store di 1000 metri quadrati, curato da DungeonDice.it, a sostituzione del padiglione Carducci e dedicato all’area Gioco, appunto, con la presentazione delle novità in ambito ludico, dimostrazioni di GDR dal vivo e molto altro.

Per il resto, lo spirito della fiera spirerà dal cuore lucchese in tutta Italia, grazie a una rete di negozi, fumetterie e librerie che entrano a far parte dei Campfire, e alla programmazione non solo online (ormai modalità rodata per vari festival) ma anche su televisione e radio grazie alla media partnership con la Rai. «Un festival amplificato», diffuso, come è stato detto da più parti, attraverso cui movimentare lettori e – questa è la speranza di editori e rivenditori – copie.

I Campfire (letteralmente, fuochi da campo tipici del campeggio, una metafora di vicinanza e condivisione) in particolare sono visti come veri e propri avamposti della fiera. Sono 115, sparsi in tutta Italia, anche se con evidenti disparità tra Nord e Sud del Paese. Il progetto di coinvolgere negozi e altre entità affini era in fase di studio sin dal 2017, ma l’emergenza Covid ha portato a uno sviluppo concreto che potrebbe essere riproposto anche quando si tornerà al «classico» Comics & Games. Ogni Campfire proporrà il proprio palinsesto di incontri, sessioni di GDR e varie iniziative aperte a tutti, con anteprime molto attese (dai giochi di carte come KeyForge alle giocate pubbliche di Il Re in Giallo di Need Games e Brancalonia di Acheron books), spesso in esclusiva, e beneficerà dei Campfire Pass proposti da Lucca Changes: un vero e proprio programma di membership che permetterà l’accesso a contenuti riservati e a una speciale Bag contenente gadget esclusivi, del costo di 8 euro, di cui una percentuale (25%) andrà al negozio indicato in fase di registrazione dall’utente.

Non manca attenzione a chi non vive in prossimità di uno dei Campfire: è stata infatti annunciata anche una partnership speciale con Amazon Italia che è così diventato l’e-commerce ufficiale della fiera. Ci sarà una sezione apposita, il Lucca store, con un occhio di riguardo per la presentazione delle novità che molti fanno uscire in questo periodo proprio in previsione di Lucca: per incentivarne l’uso, sono stati ideati degli eventi esclusivi solo per i clienti del Lucca Store.



Una fiera dalle molte anime, dunque: molteplicità che si è voluta mettere in risalto affidando il poster dell’edizione non a un solo artista, ma potenzialmente a tutti. Da un’idea di Roberto Recchioni è nato infatti il concetto di Dream On, il template del poster lasciato vuoto, libero per l’immaginazione di chiunque voglia disegnarlo e condividerlo: l’iniziativa è partita con dieci Dreamers ufficiali (più uno extra, Leo Ortolani), e poi si è espansa. L’invito è stato raccolto con grande entusiasmo, e sono arrivati più di 500 poster tra i social e le mail, raccolti sui profili social della fiera e su un Wall dedicato sul sito.

Un gesto comunicativo forte e ben accolto ma che ha dato molto da discutere, a partire dai Dreamers ufficiali, per i contenuti proposti: la maggior parte dei poster, infatti, ha un messaggio sociale ben chiaro, e i temi affrontati sono molti. Si passa dalla schwa nella nuvola di dialogo di Sio alla supereroina trans di Fumettibrutti, dal Covid «personificato» di Leo Ortolani fino alla protagonista del poster di Rita Petruccioli che incarna letteralmente il messaggio Look at my comics, not my body. Si è toccata una corda evidentemente sensibile per molti, dato che i commenti, soprattutto in ambito social, non si sono risparmiati (purtroppo in alcune occasioni nemmeno nei toni). Tra i poster proposti da altri artisti, poi, ci sono stati esempi di disegni dichiaratamente politici e in alcuni casi anche polemici, o perlomeno molto ironici, verso la stessa Lucca C&G.

La scelta della fiera, che ha ricondiviso anche questi ultimi sui social, è stata quindi di dare voce a tutte queste tematiche – a tutte queste anime – lasciando libertà totale agli artisti. I più cinici diranno che è una mossa di marketing, i più idealisti che è segno di una realtà aperta e pronta a prendere posizione. Nulla vieta che esista un mezzo in cui si trova la proverbiale virtus. Di certo, Changes sta facendo parlare, e in un’annata come questa, in un momento in cui si stanno addensando di nuovo nubi di ipotetiche chiusure e restrizioni, è bello e importante sentire l’entusiasmo, il senso di appartenenza e il desiderio di partecipare (anche esponendo dubbi e timori, e pur con tutte le limitazioni del caso) da parte dei tanti appassionati di comics & games.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

Guarda tutti gli articoli scritti da Camilla Pelizzoli

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.