Il 2022 – lo abbiamo visto in occasione della presentazione dei dati AIE alla scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri di Venezia – è stato un anno col segno meno per l’editoria italiana. C’è però una parte del mercato in netta controtendenza: i libri d’amore. I numeri, del resto, parlano da sé: se la varia segna un -2,3% a valore, i romanzi d’amore sono cresciuti dell’84%. Si tratta di un valore che, se scorporato, ci dice qualcosa di ancora più interessante: i romanzi d’amore stranieri registrano infatti un +47%, mentre quelli italiani hanno triplicato le loro vendite (+196%). Nel complesso i libri d’amore valgono il 9% della narrativa e si collocano al secondo posto tra i segmenti della narrativa di genere. Il primato resta saldamente in mano ai gialli. Numeri simili possono far tornare la mente all’ultimo grande boom del romanzo rosa, quello degli Harmony tra anni 80 e 90, ma si tratterebbe di un parallelismo improprio, per motivi che può valere la pena analizzare. Il punto d’osservazione privilegiato non può che essere la classifica dei libri d’amore più venduti del 2022.
Un elemento salta subito agli occhi: il libro d’amore in Italia è in primo luogo romance. Come avevamo avuto modo di vedere, non si tratta affatto di un guilty pleasure, o di un tipo di prodotto nel quale la casa editrice sì punta, ma in parallelo alla sua offerta identitaria (come era appunto il caso degli Harmony, cioè libri venduti in edicola nei quali il nome stesso della casa editrice, Mondadori, non figurava in copertina): il rosa è diventato una lettura rivendicata con orgoglio dalla generazione Z, un genere che è riuscito a esplodere grazie a TikTok.
Il declinarsi del romanzo d’amore in romance significa, inoltre, l’affermarsi di un pubblico nuovo in parallelo a un’autorialità diversa e che lo rappresenti: se si escludono Sveva Casati Modigliani e Nicholas Sparks, la classifica dei primi dieci libri d’amore è dominata da giovani autrici, nelle quali il pubblico può più facilmente identificarsi. Si tratta di scrittrici e scrittori che fino a pochi anni fa sarebbero riusciti a emergere all’interno del panorama editoriale solo con enormi difficoltà, nell’errata percezione che non vi fosse un interesse simile nel pubblico al quale fanno riferimento. La situazione è però cambiata radicalmente: le case editrici da un lato hanno saputo valorizzare le autrici e gli autori italiani (dagli pseudonimi spesso inglesizzanti), dall’altro si sono impegnate in uno scouting attento ai principali fenomeni stranieri, puramente editoriali e non (com’è il caso delle narrazioni di Wattpad). Il combinato disposto di questi due elementi con la condivisione delle letture su TikTok ha fatto sì che un fenomeno come quello della Canzone di Achille, cioè di un libro uscito anni prima e con un improvviso boom nelle vendite, si sia ripetuto anche nel romance: il caso è quello di Dammi mille baci, uscito nel 2018.
Al netto di ciò, vale la pena osservare più da vicino questo tipo di lettura. Pensare che i lettori di libri d’amore siano lettori deboli sarebbe uno stereotipo non solo semplicistico, ma falso. La smentita più semplice viene dall’esplosione del valore del venduto degli ultimi due anni: i giovani adulti, per quanto siano tendenzialmente lettori più avidi rispetto a un pubblico più adulto, rappresentano una quota minoritaria della popolazione in valori assoluti, il che significa che probabilmente l’incremento delle vendite ha significato sì l’allargamento del consumo all’interno della fascia d’età ma, trattandosi di un insieme limitato, questa fase deve essere andata di pari passo con un’intensificazione del consumo. Il romance, dunque, sta rappresentando un modo per fidelizzare i lettori alla lettura (oltre che alle librerie). Vi è un ulteriore argomento da considerare: la narrativa straniera d’amore viene spesso letta direttamente in lingua originale, un fenomeno che molto raramente si riscontra nella narrativa non di genere o nella saggistica. Tra i primi 100 titoli d’amore 3 sono non in italiano, un numero che sale a 10 nei primi 200. Senz’altro TikTok ha anche in ciò un suo peso, visto che l’esser parte di una comunità di lettori si estrinseca anche nel leggere i propri autori preferiti direttamente nella lingua in cui vengono letti e commentati sui social.
Che il 2022 sia stato l’anno del romance e che più in generale i consumi culturali della generazione Z siano stati cruciali per il mantenimento del mercato su livelli più che positivi rispetto al 2019 lo si può vedere, del resto, confrontando la classifica dei best seller del 2022 con quella del 2021. Due anni fa, infatti, per quanto la top 10 fosse nel complesso più varia dell’anno appena trascorso (troviamo infatti un libro per bambini, saggistica generale, bestseller natalizi, saghe familiari, fenomeni di #BookTok), la presenza dei lettori più giovani era meno marcata, eccezion fatta forse per il caso editoriale de La canzone di Achille. I dieci libri più venduti del 2022, invece, vedono rispettivamente al primo e terzo posto Erin Doom e Colleen Hoover, le punte di diamante del romance. La portata del fenomeno è del resto tale da non rendere esagerata l’affermazione secondo cui la generazione Z ha ridefinito le regole del romanzo d’amore, cannibalizzando altre tipologie di romanzo: tra i libri più venduti sono molto pochi i titoli di autrici e autori che non si sono affermati negli ultimi anni adeguandosi a una declinazione moderna del genere.
Dottorato in filosofia a Firenze, Master in editoria di Unimi, Aie e Fondazione Mondadori. Attualmente lavoro presso l'Ufficio studi Aie. Mi interessano i dati della filiera editoriale e le loro possibili interpretazioni.
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