Qualche anno fa, nel grande bacino del linguaggio dei nativi digitali, ha fatto capolino l’espressione guilty pleasure. Per guilty pleasure si intende, di solito, qualcosa che risulta sì attraente per il soggetto, ma che si posiziona in qualche modo non bene precisato «al di sotto» di esso. «Adoro leggere gli autori del neorealismo italiano, ma Sophie Kinsella, autrice mainstream di romanzi rosa contemporanei stantunitensi, è il mio guilty pleasure». La sfumatura più accurata per intendere la «colpa» implicita in questo tipo di affermazione sarebbe, in realtà, la «vergogna». Il ragionamento è semplice: il soggetto che la pronuncia si vergogna perché sa quanto sia brutto il piacere che ha scelto, ma si diverte comunque nonostante quella vergogna.
Nell’ultimo periodo, però, sembra che la tendenza sia stata invertita: i libri che una volta venivano nascosti nei cassetti del comodino ora sono in bella mostra sugli scaffali e sono proprio i giovani lettori a essere la forza trainante di questo cambiamento. Ma perché?
Il primo evidente tassello a comporre questo puzzle del boom della narrativa rosa è, com’è ovvio, la recente pandemia. I lettori, come tutti, hanno risentito di un ambiente in cui nulla andava per il verso giusto, e hanno comprensibilmente ricercato altro dalle loro letture e dal loro intrattenimento: poche trame cervellotiche, pochi drammi esistenziali, un lieto fine preannunciato.
Ed eccoci qui: nel Regno Unito le vendite di romanzi rosa sono al loro massimo dal 2012, l’anno del noto Cinquanta sfumature di grigio. Si stima che 14,3 milioni di copie siano state vendute tra gennaio e agosto di quest'anno, tra cartaceo e digitale, secondo le statistiche Nielsen. Le vendite hanno raggiunto poco più di 11 milioni per lo stesso periodo nel 2020 e da allora c'è stato un costante aumento, anno su anno.
Capofila del boom del romance ed esempio lampante dell’influenza sulle vendite è l'autrice americana Colleen Hoover, che con il romanzo del 2016 It Ends with Us ha raggiunto – nel 2022 – il primo posto nella lista dei best seller del New York Times.
Questo perché, in parallelo alla pandemia e spinto da questa, il mercato librario ha risentito di un nuovo importante fattore: BookTok, nicchia della piattaforma TikTok che si è gradualmente impossessata dei gusti di adolescenti e tardo adolescenti. L'estetica di BookTok è veloce e vorticosa come il social network in cui spopola, a scrolling continuo: i fan piangono sui libri, accarezzano le copertine e si lanciano in interpretazioni teatrali. Una volta visto un video, si viene indirizzati a creatori simili e risucchiati nella comunità dei lettori della community. Da lì all’acquisto di uno dei libri della vetrina Amazon «TikTok made me buy it», il passo è breve.
L’iper-condivisione, il pathos e l’orgoglio con cui vengono promosse queste storie hanno sancito il vero cambiamento nella loro considerazione. I romanzi rosa erano libri di cui vergognarsi, da leggere nell’intimità della propria camera e da fare sparire negli scaffali più alti e inarrivabili della libreria. Oggi, invece, i ragazzi sono lettori fieri: condividono la loro passione sui social, anche per i romanzi più espliciti, e a nessuno passa per la testa che siano letture vergognose.
Il romanticismo non è più un piacere colpevole e questo cambiamento si riflette anche nel metodo di consumo di queste storie. Invece di acquistare e-book, spesso considerati più facili da leggere in privato, i giovani stanno passando alle copie cartacee, più funzionali all’essere mostrate su TikTok. Quasi due terzi dei libri rosa acquistati dai 13 ai 24 anni nella prima metà dell'anno erano copie fisiche, rispetto a meno del 40% per tutte le altre fasce d'età.
Il cambiamento di percezione tra i giovani va di pari passo anche con un’evoluzione del genere stesso. Il romance di cui parliamo oggi ha delle differenze rispetto a quello a cui siamo abituati: Honey & Spice di Bolu Babalola o Heartstopper di Alice Oseman vanno oltre la tipica love story eterobasica ed esplorano un cast di personaggi all’insegna della diversità e della comunità queer che non ha ancora avuto modo di vedersi rappresentata. E non solo, il diverso approccio si legge anche nella declinazione del lieto fine in termini di amor proprio, di singletudine e di accettazione di sé stessi. Paradossalmente, i romanzi rosa per come vengono pensati nel 2022 vanno nella direzione di un’indagine delle zone grigie delle relazioni, anche e soprattutto quelle con sé stessi.
In un’epoca in cui si cerca di normalizzare situazioni che per tanto tempo sono state giudicate problematiche e in cui si tenta di promuovere una sensibilità non tossica che abbracci la diversità di cui è pieno il mondo, anche il romance si è adattato. Rimanendo al passo con i tempi, i romanzi d’amore hanno mantenuto la loro leggerezza e offrono quotidianamente ai lettori la stabilità di cui hanno bisogno: non sai come arriverai al lieto fine, alla felicità, ma sai che ci arriverai, ed è questo che conta.
Laureata in Scienze Filosofiche all’Università di Bologna, ho conseguito poi il Master in Professioni e Prodotti dell’Editoria all’Università di Pavia. Dal 2021 lavoro nella comunicazione e dal 2022 lo faccio in AIE, Associazione Italiana Editori. Sono miope, leggo tanto e vado al cinema.