«Nel mio Paese, dove siamo tornati a confrontarci con uno scenario politico che pensavamo di aver definitivamente abbandonato, molti libri vengono vietati, e lo stesso accade in tante parti del mondo. Dobbiamo essere sempre consapevoli degli effetti della censura e non allentare mai l’attenzione sul tema della libertà di edizione» ricordava il giornalista statunitense Porter Anderson lo scorso 31 gennaio alla tavola rotonda della Scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri.
Ebbene, da qualche parte esiste una biblioteca unica nel suo genere che raccoglie i testi censurati dai regimi autoritari: è nel mondo virtuale del videogioco Minecraft e rappresenta una risposta creativa alle restrizioni imposte alla libera informazione in Paesi come Russia, Egitto, Vietnam, Arabia Saudita, Messico. The Uncensored Library è stata creata da Reporter Senza Frontiere (RSF), organizzazione non governativa e no-profit con sede a Parigi che promuove e difende la libertà di informazione e di stampa, e inaugurata il 12 marzo 2020 durante la Giornata mondiale contro la censura online.
La struttura digitale della biblioteca è stata costruita con oltre 12,5 milioni di blocchi seguendo uno stile neoclassico ispirato a edifici iconici come la New York Public Library. Ogni ala della biblioteca è dedicata a un Paese specifico e ospita articoli censurati scritti da giornaliste e giornalisti perseguitati o uccisi a causa del proprio operato. Tra i nomi più celebri figurano Jamal Khashoggi per l’Arabia Saudita, Javier Valdez per il Messico e Yulia Berezovskaia per la Russia. Gli articoli sono disponibili sia in lingua originale che in inglese, racchiusi in libri interattivi che non possono essere modificati o cancellati.
Inoltre, la biblioteca continua a espandersi con nuove sezioni tematiche. Nel tempo è stata aggiunta un’area dedicata all’impatto della pandemia da COVID-19 sul giornalismo, con testi provenienti da Brasile, Cina, Egitto, Ungheria, Iran, Myanmar, Corea del Nord, Russia, Thailandia e Turkmenistan.
La biblioteca non è solo un archivio digitale ma anche un simbolo di resistenza. Per consultare i testi, è possibile scaricare la mappa della biblioteca o accedere al server ufficiale di Minecraft. Sfruttando il potenziale del mondo del gaming e la popolarità di un videogioco come Minecraft, che conta oltre 170 milioni di giocatrici e giocatori attivi ogni mese, lo scopo è quello di raggiungere le nuove generazioni per sensibilizzarle sui temi della libertà di espressione. La scelta di utilizzare Minecraft non è casuale: il gioco rimane accessibile anche in molti Paesi oppressivi dove altre piattaforme digitali sono bloccate o monitorate. RSF ha collaborato con BlockWorks e altre agenzie creative per garantire che la biblioteca fosse sicura e protetta da interferenze esterne. Inoltre, l’intero progetto è stato pensato per essere decentralizzato: una volta scaricata la mappa, può essere replicata infinite volte, rendendo impossibile eliminarla completamente.
Com'è noto, la censura non colpisce solo i regimi autoritari, ma si manifesta anche in democrazie consolidate. Negli Stati Uniti, ad esempio, molti libri sono stati vietati nelle scuole perché trattano tematiche LGBTQ+ o questioni razziali: i divieti rappresentano tentativi di cancellare le storie e le esperienze delle comunità storicamente emarginate e sottorappresentate. The Uncensored Library dimostra come la tecnologia possa essere utilizzata per combattere l’oppressione e promuovere la libertà d’espressione ed è diventata uno spazio dove le parole censurate possono continuare a vivere e ispirare generazioni future.
Laureata in Lettere all’Università degli Studi di Verona, ho conseguito il master Booktelling, comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica di Milano che mi ha permesso di coniugare il mio interesse per i libri e l’intero settore editoriale con il mondo della comunicazione digital e social.
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