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Libertà d'espressione

Da Tallinn la denuncia degli editori europei: «Scrivere non dovrebbe mai mettere a rischio la vita»

di Alessandra Rotondo notizia del 25 giugno 2025

Durante l’assemblea generale della Federazione degli editori europei (FEP), che si è tenuta a Tallinn il 12 e il 13 giugno, le 31 associazioni nazionali aderenti hanno avuto modo di confrontarsi sui temi della difesa della libertà di espressione e di edizione, e sulla necessità di denunciare le minacce – esplicite o simboliche – che colpiscono scrittori, scrittrici e intellettuali in Europa e altrove.

Al centro dell’attenzione della FEP – che ha pubblicato in proposito queste due dichiarazioni – diversi casi concreti. Sicuramente quello di Boualem Sansal, scrittore franco-algerino detenuto dal novembre 2024 con l’accusa di aver «attentato all’unità nazionale». Per lui la procura algerina ha recentemente chiesto in appello una condanna a dieci anni di carcere che – considerata l’età avanzata e le condizioni di salute – sembrerebbe equivalere a una condanna a morte. Il verdetto è atteso per il 1° luglio.

Analoga preoccupazione è stata espressa per Gui Minhai, editore e libraio di Hong Kong sequestrato nel 2015 dalla polizia cinese e detenuto da allora in una località segreta. Nel 2020 è stato condannato a dieci anni di carcere, ma la sua famiglia, a distanza di anni, non ha alcuna notizia certa su dove si trovi, né sul suo stato di salute.

FEP ha poi ricordato il caso dello scrittore montenegrino Andrej Nikolaidis di cui a inizio marzo, durante il tradizionale carnevale di Herceg Novi, è stata pubblicamente bruciata un’effigie. Nikolaidis, noto per le sue posizioni critiche verso il nazionalismo, ha risposto con ironia: «Ringrazio i laboriosi cittadini di Herceg Novi per la simpatica bambola con il mio nome. La interpreto come un modo per congratularsi con me». E ancora: «Preferisco questo tipo di linciaggio simbolico a uno classico. Perciò brindo e auguro al gruppo del carnevale tanti altri falò di successo». Nonostante l’umorismo dissacrante con cui lo scrittore ha scelto di reagire, la Federazione degli editori europei ha espresso forte preoccupazione in proposito. «Minacciare uno scrittore, anche solo simbolicamente, è un atto grave. La libertà di parola deve essere protetta sempre: sappiamo peraltro che simili gesti, se non contrastati, possono evolvere in violenza reale».

Nikolaidis è stato tra i vincitori del Premio dell’Unione Europea per la Letteratura (EUPL), un riconoscimento annuale co-organizzato da FEP per promuovere la diversità culturale e linguistica del continente e favorire la circolazione internazionale delle opere attraverso la traduzione. Il Montenegro è tra i 14 Paesi che prenderanno parte alla prossima edizione del premio, nel 2026, e anche in questa prospettiva la Federazione chiede che tutti gli autori e le autrici coinvolte possano esprimersi in libertà e sicurezza.

Infine, gli editori europei hanno denunciato le condizioni di scrittori, scrittrici e case editrici in Bielorussia, dove anche solo possedere libri in lingua bielorussa può portare all’arresto. Secondo PEN Belarus, circa l’8% dei prigionieri politici del Paese proviene dal mondo culturale. Un forte sostegno è stato inoltre espresso per gli editori ucraini, sia quelli rimasti nel Paese sia quelli in esilio, impegnati a difendere la cultura e la lingua ucraina dall’aggressione e dalla sistematica cancellazione operata dalle forze d’invasione russe.

«Essere in grado di scrivere senza temere per la propria vita o per ritorsioni dovrebbe essere una certezza per tutti gli autori e le autrici, in Europa e nel mondo» si legge nella dichiarazione FEP. Non si tratta solo di tutelare i singoli: proteggere chi scrive, chi pubblica e chi legge significa difendere uno dei pilastri fondamentali della democrazia. La libertà d’espressione non è un privilegio, ma un diritto. E i governi europei hanno il dovere, politico e civile, di garantirne l’effettivo esercizio. In un momento storico in cui le parole fanno sempre più paura a chi esercita un potere repressivo, ricordare che nessuno dovrebbe essere minacciato per ciò che scrive, o pensa, è un atto necessario. E urgente.

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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