Sono in totale 467 milioni i cinesi che hanno letto opere letterarie online nel 2020: è quanto emerge da un rapporto di settore pubblicato dalla China Writers Association. La notizia arriva dall’agenzia di stampa Xinhua News, che qualche settimana fa rivelava anche che nel Paese – sempre nell’anno della pandemia – erano stati letti in media 4,7 libri di carta a persona e 3,29 e-book. Un numero che saliva a 9,1 (più 6,3 audiolibri) circoscrivendo l’indagine ai soli cittadini lettori.
Tornando al Libro Blu della China Writers Association – che si propone di descrivere nel complesso il fenomeno della lettura (e della scrittura) digitale – il report rivela anche che nel 2020 sono state pubblicate online circa 28 milioni di opere letterarie cinesi. Tra i temi più ricorrenti quelli legati all’attualità, che coprono il 60% dei nuovi titoli pubblicati: dalla gestione dell’emergenza sanitaria a quella sociale ed economica.
Il rapporto sottolinea anche che nel 2020 i titoli cinesi pubblicati online hanno visto una maggiore diffusione all'estero: più di 10 mila sono le opere cinesi acquistate anche sui mercati esteri, da oltre 100 milioni di lettori stranieri.
Nonostante la crescita della fruizione digitale di contenuti editoriali, in Cina le librerie fisiche sembrano comunque aver parato i colpi della pandemia da Covid-19. Nel 2020, a fronte della chiusura di 1.500 librerie e punti vendita, ci sarebbero state infatti 4.000 nuove aperture. A vincere il podio delle città con maggiori nuove aperture sarebbe stata in particolare Pechino, con l’apertura di 639 nuovi punti vendita.