Nel palinsesto di incontri dedicati all’Italia del libro del programma letterario curato dall’Associazione Italiana Editori – composto in occasione della partecipazione del nostro Paese come Ospite d’Onore alla Frankfurter Buchmesse dal 16 al 20 ottobre – sarà dato ampio spazio anche alla fotografia e all’illustrazione, con le mostre Scritto in faccia. 60 scrittrici e scrittori italiani del Novecento e Matite giovani tra illustrazione e fumetto.
Entrambe le esposizioni verranno inaugurate mercoledì 16 ottobre nel padiglione Italia Ospite d’Onore, firmato dallo studio Stefano Boeri Interiors, collocato al Forum Level 1: la prima, curata da Alberto Saibene da un’idea di The Italian Literacy Agency, alle ore 13 in Arena; la seconda, a cura di Accademia Drosselmeier e organizzata da BolognaFiere/Bologna Children’s Book Fair, alle 13.30 al Caffè Letterario.
Realizzata in collaborazione con AIE, con il sostegno di Italia Ospite d’Onore 2024 alla Fiera del libro di Francoforte, Scritto in faccia. 60 scrittrici e scrittori italiani del Novecento verrà presentata durante l’incontro inaugurale da Cristiana Chiumenti, coordinatrice del progetto, Alberto Saibene, curatore della mostra, e Marco Vigevani di The Italian Literary Agency.
Allestita da Francesco Dondina, la mostra proporrà una galleria di ritratti di grandi autori e autrici del secolo scorso. «Il nostro Novecento è stato un grande secolo, non solo per i cinque premi Nobel assegnati a letterati italiani, ma per la qualità e la quantità di grandi narratori, teatranti e poeti, uomini e donne, che hanno reso la letteratura italiana una delle più vivaci, conosciute e tradotte al mondo» racconta Alberto Saibene nel testo di presentazione della mostra.
Foto Archivio Elisabetta Catalano/Mondadori Portfolio (anche in header)
Un viaggio fotografico che ripercorrerà la storia della letteratura italiana del Novecento, a partire dalla generazione di scrittori che esordisce negli anni del fascismo, con una nuova aria portata da Montale nella poesia e Moravia nel romanzo, passando dalle prove sperimentali di Gadda. E ancora, la generazione nata negli anni Venti – dove spiccano Calvino, Pasolini, Sciascia, Meneghello –, nel periodo in cui si affacciano alla scena grandi narratrici come Morante, Ortese, Ginzburg, per raccontare i cambiamenti dell’epoca. Poi, con il passaggio dalla civiltà contadina a quella industriale e l’arrivo del benessere, l’introduzione di nuovi linguaggi – e la nascita di movimento letterari d’avanguardia come il Gruppo 63 – e l’intensificarsi di uno scambio sempre più vivace con le letterature straniere. Le nuove voci degli anni Settanta, fino a Eco con Il nome della rosa che – negli anni Ottanta – con il suo successo planetario introduce la nostra letteratura all’epoca postmoderna.
«La selezione è stata ardua: le fotografie che trovate in mostra appartengono a scrittori e scrittrici di cui almeno un’opera è stata tradotta in tedesco. Un criterio, se vogliamo arbitrario, ma che conferma come la cultura sia stato un terreno comune negli alti e bassi della storia. Per fare un solo esempio: la prima assoluta di Questa sera si recita a soggetto (1930) di Luigi Pirandello si svolse a Königsberg, oggi Kaliningrad, patria di Immanuel Kant, a seicento chilometri a est di Berlino» conclude Saibene.