In un’epoca in cui le giovani generazioni di lettori e lettrici apprezzano sempre più il libro cartaceo e le edizioni esteticamente curate, sono molto popolari – soprattutto sui social media – le cosiddette «subscription box». Nate come piattaforme che selezionano e spediscono libri ai propri abbonati, negli ultimi tempi si stanno lanciando nella pubblicazione di titoli propri.
Nel Regno Unito, le più famose sono Illumicrate e FairyLoot, nate rispettivamente nel 2015 e 2016. Nel nostro Paese, invece, esistono ad esempio Loonari (dal 2021) e Hoppipolla, che dal 2016 coniuga design, creatività ed editoria.
I casi in tutto il mondo sono vari, ma il concetto di base rimane lo stesso: si tratta di servizi ad abbonamento che offrono box mensili tematiche contenenti libri, solitamente hardcover in edizioni limitate – con sprayed edges e copertine decorate –, e merchandising ispirato alle opere, come borse, spille, segnalibri e altri gadget. Incentrate sulla narrativa di genere, dal fantasy al romance, dall’horror alla fantascienza, queste realtà collaborano con case editrici, autori e autrici, designer, illustratori e illustratrici, bookinfluencer, librai e libraie, per creare contenuti su misura per il proprio pubblico fidelizzato, contribuendo a ridefinire il concetto di collezionismo letterario e trasformando l’esperienza di lettura in un fenomeno sociale condiviso tra community digitali attive.
Come riporta il Guardian, recentemente due di questi servizi si sono lanciati nella pubblicazione di libri: FairyLoot – con la sua community da oltre mezzo milione di follower solo su Instagram – in collaborazione con Transworld, una divisione di Penguin Random House, mentre la piattaforma canadese OwlCrate ha dato vita alla propria casa editrice, OwlCrate Press. Anche Illumicrate nel 2023 è diventato editore, lanciando Daphne Press.
Una base clienti garantita, una solida conoscenza dei titoli più adatti per il proprio pubblico e la possibilità di creare edizioni esclusive: potenzialmente un cockatil di elementi molto efficace. L’obiettivo delle piattaforme è quello di proporre edizioni curate che rispondano ai gusti degli abbonati e offrire opportunità a voci emergenti o poco rappresentate nel settore editoriale. Secondo il Guardian, il modello permetterebbe di garantire vendite sicure agli autori e alle autrici, favorendo l’ingresso dei libri nelle classifiche di vendita grazie a una base di lettori e lettrici già fidelizzata e molto attiva.
Il loro successo si basa su un modello ibrido che unisce la curatela tematica di chi conosce i libri alla comodità di un e-commerce, sfruttando l’engagement social. Se la scelta di queste piattaforme di diventare anche editori può offrire nuove opportunità a scrittori e scrittrici, lettori e lettrici – rappresentando un cambiamento importante nel modo in cui i contenuti letterari vengono prodotti, distribuiti e fruiti –, ciò solleva dubbi sulla varietà editoriale, poiché esse potrebbero privilegiare nelle box solo titoli propri, limitando la diversità delle proposte. Sarà interessante osservare come questo modello influenzerà il mercato editoriale e quali nuove dinamiche emergeranno nel settore.
© Immagine in header dal profilo Instagram @fairyloot
Laureata in Lettere all’Università degli Studi di Verona, ho conseguito il master Booktelling, comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica di Milano che mi ha permesso di coniugare il mio interesse per i libri e l’intero settore editoriale con il mondo della comunicazione digital e social.
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