Il fumetto – che è un linguaggio e non un genere – è stato negli ultimi anni uno dei segmenti a maggior crescita del nostro mercato. Una crescita che si è riflessa certamente sui volumi di vendita delle copie a stampa (e sui lettori, sul layout e addirittura sulla composizione del pubblico delle librerie), ma che – in particolar modo nei maturi mercati orientali – ha dato un’accelerata anche ai formati digitali.
Il caso eccellente, ne abbiamo scritto più volte, è quello di Webtoon, la piattaforma sudcoreana leader nella distribuzione dei webtoon: fumetti digitali a scorrimento verticale che, addirittura, hanno sfidato il primato dei manga in Giappone.
Non sappiamo se e quando i webtoon guadagneranno un mercato considerevole anche in Italia (qualche editore ci sta provando): quello che sappiamo è che in occidente sono già arrivati, in particolare negli Stati Uniti. E che, nonostante siano un formato nativamente digitale, stanno sviluppando un peculiare rapporto con la carta.
In principio fu proprio Webtoon, che nel 2022 lanciò Webtoon Unscrolled: l’imprint per accogliere in versione stampata le serie più popolari distribuite da Webtoon Usa. Stando ai dati diffusi dalla piattaforma, il trio di titoli di lancio ha venduto complessivamente più di 200 mila copie nei primi sei mesi dalla pubblicazione.
Unscrolled prevede di pubblicare a stampa 20 serie in corso sulla piattaforma entro la fine del 2024. «Come persona che si è occupata di fumetti di supereroi per 35 anni, è meraviglioso essere dalla parte dei creator-owned» racconta a PublishersWeekly l’executive editor di Webtoon Unscrolled, Bobbie Chase, riferendosi al fatto che la piattaforma permette agli autori e alle autrici di mantenere la proprietà intellettuale delle loro opere. Il fenomeno dei webtoon, aggiunge Chase, ha spinto nuove voci a pubblicare, con «creatori esordienti che hanno prodotto successi clamorosi».
Il pubblico dei lettori di Webtoon è giovane e femminile. Quasi la metà dei creator del sito sono donne e molte delle serie più importanti sono realizzate da autrici o autor* non binari. Chase fa notare che, mentre sulla piattaforma coreana sono le storie romance quelle più popolari, il Webtoon statunitense vanta un mix più ampio di generi, tra cui fantasy, fantascienza e horror.
Poiché la proprietà intellettuale dei fumetti pubblicati su Webtoon rimane agli autori, questi sono liberi di firmare contratti anche con altri editori, alimentando le connessioni tra lo scroll e le pagine sfogliate. Il fantasy mitologico Lore Olympus di Rachel Smythe – racconta ancora PublishersWeekley – una delle maggiori proprietà in lingua inglese di Webtoon, è stato pubblicato da Del Rey, marchio di Penguin Random House. La serie è poi diventata la prima pubblicazione di Inklore, il nuovo imprint di PRH esclusivamente dedicato a manga, webtoon e webcomic per il pubblico adulto, «originali o in licenza» e in molti casi web to print: ovvero pubblicati in prima battuta in digitale dalle piattaforme come Webtoon, e a seguire, a stampa, da editori tradizionali.
La direttrice editoriale di Inklore, Rebecca Taylor, racconta che il pubblico della sua casa editrice ha tra i 18 e i 35 anni, è in gran parte femminile e spesso alla ricerca di contenuti di tematica LGBTQ. «Leggono romance, leggono BL [un particolare tipo di manga che racconta di amori tra ragazzi, ma è orientato al pubblico femminile], leggono horror. Chiunque sia utente di AO3 [il sito di fanfiction Archive of Our Own] è il nostro pubblico». Taylor osserva che questi lettori «non sono stati soddisfatti dall'editoria tradizionale, quindi hanno scritto da soli i contenuti che avrebbero voluto trovare nei libri. E sono tantissimi: sono una legione».
Per gli editori, il cui mestiere è anche valutare il rischio e il potenziale dei libri che decidono di pubblicare, fare scouting tra i webtoon distribuiti dalle piattaforme ha dei vantaggi innegabili. In primo luogo, permette loro di esaminare un arco narrativo completo, e poi di poter contare sul pubblico di chi è già lettore di quella storia.
Le serie, infatti, soprattutto quelle di maggior successo, hanno uno zoccolo duro di appassionati che seguirà volentieri la storia dallo schermo alla carta. Anche con la dichiarata intenzione di sostenere, con l’acquisto, il lavoro del creator. Senza contare che la versione a stampa, specialmente di un contenuto serializzato, si presta particolarmente alla collezione, all’esposizione. Oltre che all’utilizzo posizionale, valoriale e relazionale tipico del libro. Così, mentre un pubblico sempre nuovo entrerà in contatto con le storie sulle piattaforme, quello già esistente verrà consolidato con l’esperienza premium offerta dalla stampa.
Fin qui tutto bene. Ma vale la pena sottolineare che il webtoon – con il suo sviluppo in verticale e la sua interattività legata a doppio filo allo smartphone – potrebbe essere piuttosto difficile da convertire in un prodotto stampato. Molti editori concordano sul fatto che il problema più grande è la riformattazione per la stampa, ma anche la resa dei colori potrebbe essere un ostacolo, con il passaggio da RBG a CMYK, così come la gestione di elementi interattivi o multimediali.
Bobbie Chase ritiene che anche in merito a questo aspetto gli editori stiano imparando. «Si tradurrà bene nel formato graphic novel? Anche se si tratta di una storia "infinita", in stile manga/manhwa, ci sono dei punti di forza su cui poter contare per la periodizzazione cartacea? È una storia lenta dall’incedere costante o ci sono dei cliffhanger da poter sfruttare come punti di chiusura per ciascun volume?». Sono domande che chi decide di pubblicare web to print deve imparare a porsi. Cercando le risposte più appropriate.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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