Il fenomeno dei
webtoon spopola sempre più anche nella patria dei manga. Chiamati anche
manhwa e lanciati per la prima volta nel 2004 in Corea del Sud dal
colosso Naver Webtoon, i fumetti digitali hanno conquistato oggi oltre 100 Paesi, incluso il
Giappone. Pubblicati a colori in un formato a scorrimento verticale di facile lettura su smartphone e altri dispositivi, stanno sfidando il dominio di un genere che è invece caratterizzato da stampa in bianco e nero in layout che, per i non addetti ai lavori, può rivelarsi più ostico.
Il tema è stato recentemente al centro del TIFFCOM, evento dedicato al mercato che accompagna tradizionalmente il Tokyo International Film Festival (TIFF). In questa occasione
Kim Sinbae, l'amministratore delegato di Line Digital Frontier, la filiale giapponese di Naver Webtoon, e
Tamaki Teraya, direttore del dipartimento Tatesc-Comic del conglomerato giapponese dei media Kadokawa, hanno parato di come stanno costruendo le loro attività nel settore dei webtoon per il mercato nipponico, e non solo.
Per Kadokawa, da sempre
editore di manga tradizionali, il passaggio ai webtoon rappresenta un'opportunità non solo per trovare nuovo pubblico e nuove fonti di entrate, ma anche per scoprire, attraverso concorsi gestiti dall'azienda, nuovi talenti tra le migliaia di creatori di webtoon amatoriali. «Abbiamo appena organizzato il nostro secondo
concorso per esordienti», ha dichiarato Tamaki. «Una cosa interessante che abbiamo riscontrato questa volta è che un gran numero di concorrenti proviene dall'estero. Abbiamo raccolto molte più iscrizioni».
Il ruolo degli editoriDa quando Kadokawa ha lanciato il suo
dipartimento Tatesc-Comic nel gennaio del 2021, Tamaki e i suoi colleghi non solo hanno assunto personale e stretto legami di cooperazione con studi di webtoon, ma alla fine di agosto hanno pubblicato
38 fumetti originali, convertito 60 delle vecchie IP di Kadokawa in fumetti a scorrimento e iniziato a vendere le proprie IP attraverso sei negozi online. I fumetti appartengono a una vasta gamma di generi, dall'horror alle storie d'amore, e sono rivolti a un pubblico estremamente eterogeneo. Come ha notato Kim, i webtoons sono anche un mezzo democratico in cui «chiunque può autopubblicarsi e ottenere rapidamente un feedback dai lettori».
Secondo
Tamaki, il ruolo di un editore in questo panorama mediatico in rapida evoluzione e libero da vincoli, è ricco di sfumature: «Per prima cosa, possiamo
facilitare la comunicazione tra il creatore e l'utente», ha detto il
direttore del dipartimento Tatesc-Comic di Kadokawa. «I creatori vogliono promuovere il loro lavoro, ma questo può richiedere una grande quantità di tempo ed energia. In molti casi, è qui che gli editori e le case editrici possono svolgere il loro ruolo». «Gli editori fungono anche da primi lettori», ha aggiunto Tamaki. «Naturalmente giudicano se un'opera è interessante o meno, ma valutano anche l'
impatto sociale e il rischio di farla conoscere al mondo».
Pur riconoscendo che gli editori professionisti hanno un ruolo da svolgere, Kim ha commentato che, in quanto principale operatore di una piattaforma di webtoon,
Line Digital Frontier svolge una funzione simile a quella di
YouTube o Instagram, ovvero dare a tutti, siano essi professionisti o amatori, una sede per esprimere la propria creatività. «Offrendo a molti creatori la possibilità di esprimere i loro punti di forza nei webtoon, che possono essere interessanti anche se non sono perfetti, stiamo rendendo il
mercato dei manga più vario», ha commentato Kim.
L'espansione del mercatoIl mercato globale dei webtoon è in rapida e continua espansione. L'attore principale del mercato è Webtoon, di
Naver, che attualmente
supera i 70 milioni di utenti ed è particolarmente diffusa tra la Gen Z. Ma tante altre realtà si sono via via affacciate su un settore dalle grandi potenzialità: da
Kakao a
Lezhin Comics, da Tappytoon a
Manta, fino ad arrivare a
Toomics, che è ad ora una delle poche piattaforme che propone
webtoon in italiano. Il funzionamento delle app è spesso simile, con
grandi librerie di storie a fumetti che sono divise in episodi, e vengono raggruppate nelle applicazioni in generi (i più diffusi sono romantico, d’azione, fantasy, fantascientifico e horror).
Il successo dei webtoon negli ultimi anni ha portato diversi titoli a essere adattati per il piccolo schermo. Queste serie sono state ribattezzate K-Drama o drama coreani, e sono diventate sempre più popolari anche sulla piattaforma streaming Netflix. Gli esempi più noti sono gli horror Sweet Home e All Of Us Are Dead (in italiano Non siamo più vivi) e il romance Nevertheless. La stessa Netflix ha sviluppato un’apposita taggatura: Drammi coreani tratti da webtoon. Il genere ha conquistato anche altre piattaforme. Basti pensare a The Tower of God, adattato in un anime su Crunchyroll di Sony. In Italia, Lucca Comics & Games ha lanciato a giugno una iniziativa per sostenere i giovani che vogliono cimentarsi, tra gli altri generi, con webtoon e web comics.