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Editori

Il webtoon parla italiano con Tacotoon, la piattaforma di webcomic di Edizioni BD

di Alessandra Rotondo notizia del 20 febbraio 2023

«Gli ultimi due anni sono stati un momento di forte slancio per il nostro settore» racconta Dario Sicchio, sceneggiatore di fumetti poco più che trentenne – ha esordito con un webcomic nel 2015 – e line editor di Tacotoon, la piattaforma di intrattenimento digitale di Edizioni BD. «E la nuova ondata di entusiasmo verso il manga ha chiaramente visto J-POP [l’etichetta di Edizioni BD dedicata al genere] tra i protagonisti della scena italiana».
 
Anche il catalogo di titoli occidentali di Edizioni BD ha vissuto una stagione di grande interesse, il tutto in linea con un mercato del fumetto che in Italia è sempre più vivace, e che nel 2022 – con i suoi 108 milioni di euro di fatturato – cresce quasi del 9% rispetto all’anno precedente. È successo «grazie alla pubblicazione italiana di properties estere di enorme successo, come il pluripremiato Something Is Killing the Children e altri titoli nati negli USA – continua Sicchio – ma anche grazie all’enorme interesse, confermato oltreoceano, per i talenti italiani. Basti pensare a titoli come Li troviamo solo quando sono morti o Seven Secrets di casa BOOM».
 
Ma l’obiettivo di Edizioni BD è anche quello di puntare sulle produzioni originali, costruendo e curando una scuderia autoriale anche di nuovi talenti. «Come abbiamo fatto per esordi di grande impatto come quello di Jioke, ci stiamo impegnando a produrre una nuova line up di titoli realizzati da giovani autori che parlino con forza ai lettori di oggi». Una ricerca, quella della casa editrice, che vuole mettere in cantiere titoli «audaci e sfrontati» che «sfidino gli stilemi finora adottati dal mercato del fumetto da libreria e fumetteria, andando a riscoprire il genere e persino la serialità». Il tutto nel segno di una narrazione forte, coraggiosa che sappia rivolgersi alle nuove generazioni di lettori. E che non teme la sperimentazione di nuovi formati e nuovi progetti, come i webcomic.

 
 
In seguito dell’acquisizione di Wattpad da parte di Naver, sul Giornale della libreria abbiamo scritto abbastanza di webcomic e webtoon, immaginando però che il fenomeno non avrebbe toccato, quantomeno non così presto, l’Italia.
In realtà sono svariati anni che l'editoria occidentale tiene d'occhio con vivo interesse il panorama del webcomic di matrice orientale.  In un primo momento, come nuova frontiera dello scouting per contenuti cartacei tradizionale, per i quali sono stati rilavorati e riproposti in formato canonico alcuni webcomic di immenso successo. Un'esperienza questa che si è rivelata di indubbia efficacia.
Poi, alcune evoluzioni del settore del webtoon di poco precedenti rispetto al periodo pandemico (e poi definitivamente consacrate nel corso del 2020-2021), hanno dimostrato quanto questo nuovo orizzonte fruitivo non fosse più solo un contesto sperimentale, ma una vera e propria fetta del mercato del fumetto, nuova e numericamente significativa, con nuovi successi, talenti travolgenti e veri e propri nuovi generi che stanno fidelizzando milioni di lettori in tutto il mondo.
Anche in Italia il webcomic esiste da molti anni, ma finora è stato utilizzato per lo più come metodo alternativo di autoproduzione e autopromozione dagli autori. Il successo internazionale, invece, ci ha fatto pensare che i tempi fossero maturi per aprire il mercato anche da noi. Un pensiero evidentemente condiviso da tante altre realtà e competitor che si stanno muovendo nello stesso senso. Così abbiamo lanciato Tacotoon.

 
 
Cos’è Tacotoon? Chi sono le lettrici e i lettori dei contenuti che ospita?
Tacotoon è uno store in app di webcomics ottimizzati per l'esperienza di lettura verticale a scroll (quello che ormai è divenuto famoso come formato webtoon) che presenta un ampissimo catalogo di titoli seriali originali e non e li commercializza con un sistema di purchase dei singoli capitoli mediante una valuta interna, i nostri «taco».
La prima sfida è stata quella di creare un'offerta contenutistica eterogenea, volta a scoprire quali fossero le caratteristiche del pubblico italiano dei webcomic. Il nostro chiodo fisso è ed è sempre stato quello del «genere», di una narrazione forte e appassionante, che fidelizzi il lettore e lo porti a tornare di settimana in settimana per acquistare i nuovi capitoli delle nostre serie. Il forte legame con il genere è stato il primo grande segno di specificità che abbiamo voluto dare alla nostra produzione di originals rispetto al panorama attuale del fumetto cartaceo da libreria e fumetteria.
Al momento il nostro pubblico è senz'altro giovane, smaliziato sia nelle letture che nell'utilizzo dei device, ma ugualmente molto eterogeneo per gusti e caratteristiche. Studi di settore, anche sulla scena internazionale, mostrano per esempio come il pubblico femminile più giovane sia una fetta in rapida crescita del mercato dei webcomic. Pubblico con il quale anche noi abbiamo ogni intenzione di entrare in contatto.
 
 
Dove cercate storie e autori per Tacotoon? Quali sono le caratteristiche che privilegiate nella selezione delle narrazioni?
Una buona metà del nostro scouting segue un filone abbastanza canonico per l'editoria a fumetti: social e fiere sono luoghi di ricerca consacrati quando si vogliono scovare voci nuove o intessere rapporti con i talenti consolidati del nostro settore. Ma poi c'è un'altra metà del nostro scouting che richiede un approccio decisamente più specifico e pionieristico: il webcomic, soprattutto in Italia, è una frontiera recente e molti autori e autrici nostrane hanno usato questo formato come metodo di autoproduzione o autopromozione, come anticipavo. Questo significa che là fuori esistono centinaia di serie e creator di grande interesse, ma le cui pubblicazioni sono frastagliate tra una moltitudine di canali diversi come pagine social, siti o blog personali. O sui grandi portali internazionali. Questi contenuti, tra i quali ce ne sono moltissimi che avrebbero tutte le carte in tavola per avere un posto di rilievo nel nostro catalogo non-original, vanno cercati, scovati quasi, e trattati individualmente. Un lavoro molto più certosino di quello che interessa lo scouting e il licensing tradizionali, ma che dimostra quanto quello che prima era un sottobosco produttivo ora è il terreno su cui si gioca una delle partite più interessanti e vivide del nostro settore.
 
 
Per le piattaforme di streaming audio-video le produzioni «original» hanno rappresentato lo sbocco abbastanza naturale del tentativo di fidelizzazione dell’utente. Come funziona per Tacotoon?
In poco più di un anno di programmazione editoriale, Tacotoon ha pubblicato 35 serie originali, impegnandosi in uno sforzo editoriale e produttivo senza precedenti nello scenario nostrano. Questa prima epoca di contenuti originali è nata nel segno di una forte eterogeneità, andando a parlare a un pubblico quanto più possibile differenziato, sia per gusti che per target.
Una pluralità che non aveva come unico scopo quello di comunicare al pubblico il desiderio di Tacotoon di trovare il proprio personalissimo spazio sulla scena del webcomic internazionale, ma anche quello di scoprire chi fossero i nostri lettori e cosa desiderassero.
La seconda epoca editoriale, alla quale ci stiamo affacciando proprio in questi giorni, sarà segnata da uno sforzo produttivo molto più focalizzato, figlio dell'esperienza e dei feedback accumulati in questi mesi di lavoro e analisi dati.
 
 
Guardando all’offerta di Tacotoon, salta all’occhio la collaborazione con Seoul Mafia. Quella degli influencer è una strada che pensate di approfondire?
Quella de I Diari della Pannocchia (di Seoul Mafia e Andrea Pacini) è stata senz'altro un'esperienza positiva e la serie si è da subito attestata come una hit assoluta nel panorama della nostra offerta contenutistica. Si è trattato, tra l'altro, del prodotto più lungo e strutturato tra quelli che abbiamo realizzato in collaborazione con la scena degli influencer; prodotto preceduto da un trittico di storie brevi one-shot realizzate assieme ai ragazzi di InnTale, a Shinai e a Maurizio Merluzzo, che faceva parte di un'iniziativa di marketing legata al lancio dell'app.
Sicuramente è un'esperienza che siamo interessati a ripetere in futuro, ma si tratta di un tipo di progettualità molto diversa rispetto al tipico «libro dell'influencer». Il fatto che Tacotoon non commercializzi oggetti fisici, ma contenuti digitali, rende impossibile realizzare un prodotto la cui vendibilità sia esclusivamente collegata all'idea di «gadget», obbligando il reparto editoriale a fare uno sforzo creativo e a lavorare nella direzione di un contenuto che abbia un valore di per sé.
Il primo passo è identificare il talent giusto: non solo personaggi con un grosso seguito, quindi, ma personalità nelle cui community ci siano appassionati di fumetto e di webcomic. Dopodiché, ascoltiamo ciò che quel talent desidera raccontare e lo mettiamo in contatto con un artista con cui dare vita a un contenuto interessante e vivo.
La serie di Seoul Mafia continua a essere un successo non solo perché è collegata alla sua figura, ma perché la collaborazione tra lui e Andrea Pacini ha dato vita a un contenuto di qualità, personale sì, ma non personalistico, che ha saputo parlare a un nucleo di persone che conoscono il webcomic e il fumetto in generale.
In questo senso, anche la natura seriale di questi contenuti impone un'attenzione ulteriore sulla loro qualità intrinseca; non vogliamo solo che tanti lettori si incuriosiscano al primo episodio della serie in quanto co-creata da un talent con il quale sentono un legame: vogliamo che quei lettori si sentano anche invogliati a tornare, capitolo dopo capitolo.

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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