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Libertà d'espressione

Censura e inclusione: il doppio volto delle biblioteche negli Stati Uniti

di Elisa Buletti notizia del 2 dicembre 2025

Si è parlato molto, negli ultimi anni, del peso sempre più preponderante della censura e delle chiusure ideologiche negli Stati Uniti, anche per quel che riguarda il materiale a disposizione di studenti e studentesse nelle biblioteche scolastiche. Tuttavia, le elezioni per i consigli scolastici tenutesi il 4 novembre 2025 in numerosi distretti del Paese hanno evidenziato un chiaro sostegno da parte degli elettori e delle elettrici verso candidati e candidate che promuovono l’equità educativa e la difesa delle biblioteche pubbliche e scolastiche. Una risposta ai movimenti che cercano di limitare l’accesso ad alcuni libri presenti negli istituti scolastici che appoggia, invece, il ruolo fondamentale delle biblioteche come centri di inclusione e informazione.

Secondo Becky Pringle, presidente della National Education Association, in 27 Stati gli elettori e le elettrici hanno scelto candidati fortemente impegnati nel supporto alla scuola pubblica, contribuendo a un rinnovamento dei consigli scolastici che assicura supporti efficaci a tutti gli studenti e studentesse. I consigli scolastici hanno grande influenza sulle biblioteche scolastiche e sulla scelta dei libri: il presidente dell’American Library Association, Sam Helmick, ha dichiarato a Publishers Weekly «siamo ottimisti, le biblioteche stanno vincendo».
Numerosi nuovi eletti ed elette hanno espresso posizioni favorevoli alla diversità e inclusione, in contrasto con le campagne basate sulla censura e divisione: è il caso, ad esempio, del Kansas, del Nuovo Messico, del Colorado, persino dell’Idaho storicamente conservatore. In Texas, dove le dinamiche legate alla cultura e alla censura scolastica sono particolarmente accese, nonostante leggi restrittive come House Bill 900 e altri provvedimenti che mirano a limitare l’accesso nelle biblioteche a libri definiti controversi, l’elettorato ha mostrato insofferenza verso le campagne di disinformazione e accuse infondate rivolte ai bibliotecari e alle bibliotecarie. Ad esempio, nel distretto di Granbury, candidati etichettati come promotori della diversità, e indicati con termini dispregiativi nei media conservatori, hanno conquistato seggi nel consiglio scolastico.

In Tennessee, invece, il clima è in netto contrasto. Qui il segretario di stato Tre Hargett ha ordinato a 211 biblioteche pubbliche di rivedere le proprie collezioni per verificarne, entro 60 giorni, l’«adeguatezza all’età» e la conformità a un controverso ordine esecutivo di Trump sull’identità di genere. «Questa è la prima volta nella storia del Tennessee che le biblioteche pubbliche sono state incaricate di controllare i propri scaffali in base a una direttiva politica» ha affermato John Chrastka, direttore esecutivo di EveryLibrary, organizzazione no profit che si occupa di sostenere le biblioteche pubbliche, scolastiche e universitarie.

In risposta, più di trenta editori, associazioni di biblioteche e gruppi di difesa della libertà di lettura negli Stati Uniti hanno firmato una lettera che denuncia la richiesta di Hargett. «Le biblioteche pubbliche del Tennessee sono custodi del diritto alla lettura, al servizio di ogni membro della comunità senza pregiudizi, censure o pressioni. Le revisioni dei contenuti generano spese inutili per fini che sono probabilmente incostituzionali» riporta la lettera, disponibile sul sito di Pen America.
Il rischio è che le strutture chiudano per consentire al personale di gestire il carico di lavoro: è quello che è successo alle biblioteche del Rutherford County Library System del Tennessee che, all’inizio di novembre, hanno annunciato chiusure di emergenza per revisione dell’inventario. Inoltre, la richiesta di Hargett genera un clima di confusione e paura, in cui le biblioteche potrebbero finire per rimuovere qualsiasi titolo potenzialmente controverso, per eccesso di cautela e per timore che i finanziamenti vengano revocati per inadempienza.

L'autore: Elisa Buletti

Laureata in Lettere all’Università degli Studi di Verona, ho conseguito il master Booktelling, comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica di Milano che mi ha permesso di coniugare il mio interesse per i libri e l’intero settore editoriale con il mondo della comunicazione digital e social.

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