È mancato Porter Anderson, giornalista e analista tra i più riconosciuti nel panorama editoriale internazionale. A darne notizia è Publishing Perspectives, testata che Anderson dirigeva dal 2016 e che, sotto la sua guida, è diventata un punto di riferimento per professionisti e professioniste del settore, fiere e istituzioni del libro in tutto il mondo.
La sua carriera, molto più ampia del perimetro strettamente editoriale, ha attraversato ruoli e ambiti diversi: laureato in lettere e con un master in Belle arti, è stato inviato a Roma per le Nazioni Unite in veste diplomatica, critico per diverse testate statunitensi, senior producer e anchor per CNN. Membro del National Critics Institute, aveva scritto anche di teatro, danza, musica e arti visive.
Nel mondo dell’editoria libraria, Anderson era noto soprattutto per la sua presenza di valore nelle principali fiere internazionali. Nell’ultimo periodo, ricorda Publishing Perspectives, aveva moderato incontri e firmato reportage da Francoforte, Sharjah e Shanghai, confermando una consuetudine che negli anni lo aveva portato a dialogare con case editrici, autori e autrici, agenti e organizzazioni professionali su temi come l’evoluzione dei mercati, l’innovazione tecnologica e la difesa delle libertà fondamentali. A testimoniare quest’impegno, nel 2019 la London Book Fair lo aveva nominato International Trade Press Journalist of the Year.
L’Italia era diventata negli ultimi anni uno dei luoghi in cui era diventato più riconoscibile e apprezzato, grazie soprattutto alla sua partecipazione al Seminario di perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri.
Con la scomparsa di Porter Anderson, l’informazione professionale sul mercato editoriale internazionale perde una delle sue voci più autorevoli e riconosciute, capace di collegare scene editoriali molto diverse e di restituirle a un pubblico globale con rigore e chiarezza.
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