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Editori

Audiolibri. Penguin Random House Canada apre uno studio di registrazione

di Camilla Pelizzoli notizia del 3 ottobre 2017

La crescita del mercato degli audiolibri nel mondo è ormai un fatto noto. In particolare l’area anglofona negli ultimi anni ha visto una crescita importante di questo formato, tanto in Inghilterra (si registrava una crescita del 29% tra 2014 e 2015, e il mercato continua a essere florido) quanto negli Stati Uniti (con una crescita del 20% nello stesso periodo; e anzi, per quanto riguarda alcuni titoli singoli e alcuni generi come thriller e rosa, ma anche i manuali di self-help, questo formato può vendere fino a quattro volte di più rispetto all’originale cartaceo). Tant’è che il formato si sta sviluppando anche oltre la produzione classica, dando spazio a servizi per gli autopubblicati, o a piattaforme web, andando cioè a includere contenuti che vanno ben oltre il libro classicamente inteso.

Uno dei Paesi in cui però si ascoltano più storie in cuffia è il Canada: nel 2017, secondo i dati di Booknet Canada, il 26% dei lettori ha ascoltato almeno un audiolibro. Non sorprende, dunque, che sia un mercato che interessa molto gli editori canadesi e americani (quando si parla di diritti distributivi per tutto il Nord America): tant’è che Penguin Random House Canada sta per aprire – si parla di inizio novembre – uno studio di registrazione interno alla casa editrice. Una decisione che fa capire quanto questo formato sia sempre più un investimento giudicato necessario, ed evidentemente redditizio, secondo le aspettative dell’editore. I primi titoli prodotti direttamente dal ramo canadese del gruppo editoriale sono stati registrati in una decina di studi canadesi; una collaborazione che comunque continuerà, anche se in maniera ridotta. «Continueremo a lavorare con studi privati in tutto il Paese quando abbia bisogno di registrare degli autori nelle loro città, oppure quando dobbiamo trovare attori locali perfetti per un certo libro, e dato il nostro livello di produzione, continueremo a produrre libri con degli studi partner di Toronto» ha spiegato la produttrice Ann Jansen.

L’obiettivo per la fine del 2017 è la produzione di almeno 60 audiolibri registrati direttamente dalla casa editrice. «Le registrazioni fatte qui in Canada saranno circa la metà del nostro catalogo di audiolibri prodotti ogni anno. In più, ci sono titoli per cui abbiamo i diritti di distribuzione audio in Canada o Nord America, prodotti dai nostri colleghi internazionali di Penguin Random House, insieme ad altri editori di audiolibri. In quei casi, compriamo l’originale per la vendita in Canada. E vendiamo alcuni dei nostri originali a editori con i diritti in altri Paesi. È un impegno condiviso» ha continuato la Jansen.

Senz’altro anche il recente lancio di Audible (con titoli sia in inglese che in francese) è un’altra testimonianza della crescita del mercato canadese per questo formato; così come il lancio del servizio di subscription di Kobo, dedicato proprio agli audiolibri.

E in Italia? Nel nostro Paese, nonostante una crescita d’interesse, siamo ancora ben lontani da queste cifre. Il mercato, stando ai dati IE-Informazioni editoriali, nel 2015 valeva l’1% del mercato editoriale totale. Tuttavia l’entrata in gioco di Audible, con il conseguente aumento dei titoli in catalogo, potrebbe rivelarsi utile per attirare nuovi fruitori e incuriosire i lettori; portando così un beneficio anche a tutta la filiera dell’audiolibro.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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